Il 23 marzo nella Chiesa di S. Domenico in
preparazione della Santa Pasqua
UN SUGGESTIVO CONCERTO DEI CHORALITER PER I RITI DELLA
SETTIMANA SANTA
Taranto - Il coro polifonico
dell’Associazione Choraliter , diretto dal maestro Pierluigi Lippolis,
ritorna in un concerto con composizioni tutte di Franz Liszt nella splendida
Chiesa di S. Domenico Maggiore, dopo il successo raccolto nell’esecuzione in
prima nazionale del “Te Deum” di Paisiello. Sabato prossimo 23 alle 19.30
saranno ,infatti, eseguite “La Via Crucis” e “La Missa Choralis” del
compositore austriaco. Listz si affermò come il più grande pianista del suo
tempo, grazie ad un virtuosismo senza confronti
ed anche come direttore d’orchestra, compositore ed organista. Viaggiò
in tutta l'Europa tenendo concerti ovunque
e conobbe Salieri, Mendelssohn, Chopin e Wagner, del quale fu grande
estimatore. Dopo una vita inquieta, che lo vide al centro del bel mondo
europeo, a seguito anche di un grave lutto familiare (la perdita della primogenita Blandine) nel
1865 ricevette in Vaticano la tonsura e gli ordini minori divenendo abate. La
sua vena compositiva da quel momento si volse sempre più verso la musica sacra,
in particolare spiccano la “Missa Choralis” e il “Christus”. Nella prima parte del concerto sarà eseguita
“La Via Crucis”, una composizione per coro ed organo, in cui sono previsti
brevi interventi solistici, per lo più in forma di recitativo, affidati a
singole voci del coro e che rappresenta una delle più alte realizzazioni della
tarda estetica e religiosità di Liszt.
L’ispirazione risale ad un ciclo figurato di stazioni della Via Crucis
realizzate dal pittore Galli; i testi delle parti cantate furono scelti dallo
stesso Liszt e dalla Principessa Sayn Wittgenstein. La prima esecuzione avvenne
nel 1929 a Budapest. Nella seconda parte sarà eseguita un’altra opera di Liszt
“La Missa Choralis”. Prendendo spunto da Palestrina e dai grandi polifonisti
del 500, Liszt pubblicò questa composizione
nel 1869, qualche anno dopo aver preso i voti in Vaticano. Essa rappresenta
un chiaro emblema dell’intenzione di Liszt di riformare la musica sacra che,
nel primo ottocento, aveva visto un significativo declino per via
dell’interesse dei compositori colti a cimentarsi nell’opera. I tempi sono
quelli dell’”Ordinarium Missae” e quindi sono i classici: Kyrye, Gloria, Credo,
Sanctus, Benedictus, Agnus Dei. Sono fin troppo evidenti i continui richiami
allo stile gregoriano con molti passaggi in chiaro linguaggio modale,
inframezzati da elementi compositivi più romantici e con molte figurazioni
manieristiche tipicamente lisztiane. In altri termini, anche nella musica
sacra, Listz non rinunciò mai alla sua forte e prorompente musicalità. La
poetica musicale di questa “Missa Choralis”
parla di una religiosità non solo frutto di ascesi e di meditazione, ma
di dolore e sofferenza umana, proprio quella sofferenza che, elevata a
sacrificio, diventa forma di espiazione dai propri peccati. Nella prima parte
il maestro Pierluigi Lippolis, oltre a dirigere il Coro, sarà all’organo. Nella
seconda all’organo sarà Danilo Tarso ed il maestro Lippolis sarà impegnato alla direzione dei Choraliter.
G.L.
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