domenica 26 ottobre 2014

BEATRICE RANA CONQUISTA IL PUBBLICO DEL PETRUZZELLI

UN CONCERTO DA GRANDI EMOZIONI

Bari – E’ la terz’ultima serata della stagione sinfonica della Fondazione Petruzzelli ed il teatro è straordinariamente pieno in ogni ordine di posti. Tanti, tantissimi giovani per assistere ad un importante appuntamento, con due interessanti connotazioni, che vede per protagonisti due giovanissimi artisti : Beatrice Rana,(figlia d'arte, con papà e mamma entrambi musicisti) pianista pugliese di rango internazionale al suo debutto al Petruzzelli e Daniele Rustioni, il giovane direttore musicale dell’’Orchestra del Petruzzelli, al suo ultimo impegno barese dopo le ultime polemiche provocate dalla sua lettera al C.D.A. del Petruzzelli.


Sul palco barese quindi, un avvicendamento significativo: la settimana scorsa si è esibito il pianista Benedetto Lupo e questa sera alle tastiere del pianoforte c’è Beatrice Rana, sua allieva prediletta. Di lei la nota pianista Argerich ha detto: "Mi piace moltissimo questa giovane pianista italiana".  Un’occasione che il pubblico barese non ha voluto perdere, riempiendo  il teatro in ogni ordine di posti per questo imperdibile concerto.  Beatrice Rana, è una  realtà indiscutibile del panorama pianistico internazionale ed infatti per la stagione 2014/15 ha già un ricco programma di attività con alcune delle orchestre internazionali più importanti: la Los Angeles Philharmonic, la Detroit Symphony, la London Philharmonic, la London Philharmonic Orchestra alla Royal Festival Hall, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, l’Orchestra Filarmonica della Scala.  Il programma della serata è quanto mai impegnativo ed interessante con  il “Concerto n.1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op. 23” di Petr Cajkovskij (solista Beatrice Rana) e la Sinfonia n. 41 in do maggiore “Jupiter” di Wolfgang Amadeus Mozart. Quando nel dicembre del 1874 Cajkovskij fece ascoltare ad un gruppo di amici e colleghi (tra i quali il celebre  Nikolaj Rubinstein) il suo primo concerto per pianoforte ed orchestra,  Rubinstein lo definì “ineseguibile”.  Questo giudizio è forse attribuibile ad alcuni elementi tecnici, quali l’incipit percussivo del pianoforte, con accordi non consoni all’imperante poetica classicista o al richiamo alla  musica popolare  nell’Allegro con spirito oppure al tipo di scrittura pianistica. I minuti iniziali, caratterizzati dalla splendida melodia dell’Andantino semplice, sono straordinariamente coinvolgenti e l’esecuzione brillante di Beatrice Rana al pianoforte ha  fatto calare nel teatro un silenzio magico ed un’ attenzione straordinaria tra i tanti giovani che probabilmente assistevano per la prima volta  ad un concerto sinfonico. La pianista pugliese, nel suo elegante abito bianco, ricamato con fiori neri, ha saputo mantenere durante l’intera esecuzione una concentrazione ed tensione emotiva notevoli, mostrando la giusta  dose di virtuosismo, tecnica raffinata, grinta e compostezza
nello stesso tempo,sicurezza e tocco preciso, per raggiungere in ogni momento il giusto effetto. E' lei la vera protagonista della serata con la sua impeccabile interpretazione. Bravissimo il maestro Daniele Rustioni che, con gesto pulito e  sicuro, ha saputo coniugare i difficili ritmi del pianoforte a quelli  dell’orchestra. Alla fine un’ovazione per Beatrice Rana, (applaudita dall’intera orchestra in modo eclatante battendo i piedi), con la richiesta di numerose uscite sul palco e la concessione di due bis. Nella seconda parte del concerto un’opera fondamentale nella tradizione sinfonica occidentale : “Jupiter” (Dio Giove), il cui nome si deve non a Mozart che ne è stato l’autore ma al suo impresario londinese Peter Salomon, per evidenziarne la perfezione tecnica ed espressiva. Alla fine di questa seconda parte, calorosi applausi anche per il direttore Rustioni, richiamato anche lui sul palco da scroscianti applausi che certamente gli hanno procurato una forte emozione per la sua ultima direzione a Bari e forse anche una lacrima…. Sicuramente un concerto di grande ispirazione  da parte di tutti i protagonisti condiviso dalla profonda emozione del pubblico presente.


Gaetano Laudadio
Le foto sono di Carlo Cofano


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