Venezia, 25 Settembre
2014
Egregio Dottor Antonio
Decaro Presidente Fondazione Petruzzelli
Egregio Maestro Massimo
Biscardi Sovrintendente Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari
Egregio Presidente,
caro Massimo,
Ho poco più di
trent’anni e sono un giovane direttore d’orchestra molto fortunato: a 24 anni
ho iniziato a lavorare con continuità e da allora non ho mai smesso. Sono
venuto a Bari per la prima volta nel novembre di due anni fa con immenso
entusiasmo: un Teatro giovane, un’orchestra giovane e un team di produzione
molto motivato.
Carlo Fuortes mi aveva
prospettato una sfida bellissima, alla quale ho aderito subito e nella quale mi
sono buttato con tutte le energie, credendo in un progetto: quello di fare del
Petruzzelli un teatro dinamico, “snello” e capace produrre Opera nel XXI secolo
senza sprecare soldi (che non ci sono più) ma con la qualità che meritano i
capolavori che mettiamo in scena e il pubblico che ci viene a sentire. Per un
anno, per tutto il 2013, siamo andati fortissimo e il riscontro del pubblico e
della stampa sembrava dire che eravamo sulla strada giusta: lo scorso marzo il
Petruzzelli ha registrato il record assoluto nella sua storia in quanto ad
affluenza di pubblico e incassi al botteghino.
Nel frattempo sono
venuti i problemi, il disinteresse della politica, a volte la cattiva politica
che ha usato il Teatro per mandare messaggi trasversali. La macchina si è
bloccata, fino alla drammatica decisione da voi presa a fine luglio di cancellare
le due produzioni di quest’autunno: tra l’altro proprio la mia produzione de Il
TRITTICO che con tanta cura e amore avevamo allestito con tutto il team della
produzione e della direzione artistica come il gioiello più bello che volevamo
presentare al nostro pubblico. Nessuno mi ha chiesto cosa pensavo, sono stato
messo di fronte al fatto compiuto.
Per un attimo –
all'inizio di settembre – si è riacceso il dibattito sul futuro del Teatro
Petruzzelli, poi di nuovo il silenzio. La “strategia” del risparmio sta per
essere applicata brutalmente alla stagione 2015, con solo 5 titoli in
cartellone, di cui 3 “popolari”, e appena 26 alzate di sipario operistiche in
tutto l'anno, quando alla Fenice di Venezia solamente nell'ultimo mese io ho
diretto 17 recite. Tra l’altro non ho notizie certe della produzione che
dovrebbe inaugurare la stagione 2015: ancora mi si prospetta da parte del
Sovrintendente la necessità di un ulteriore confronto con il Consiglio di
Amministrazione. Si vuol far passare per normalità quello che è abnorme e che
io mi rifiuto di accettare: perché tutto questo non è normale.
Terrò fede al mio
impegno fino alla scadenza del contratto che mi lega al Teatro Petruzzelli
ovvero fino al 31 Gennaio 2015, ma non mi rendo disponibile a proseguire oltre.
Lascio con grande senso di disillusione un Teatro e una città che amo
moltissimo: in queste condizioni non c'è nulla che un giovane direttore, armato
solo del suo entusiasmo e del suo talento, possa fare.
Tengo a ringraziare
fin d’ora, in attesa di farlo personalmente al mio ritorno a Bari, tutti quelli
che con me hanno lavorato duramente in questi due anni per fare del Teatro
Petruzzelli un posto dove fosse bello essere e lavorare, senza pensare a
rivendicazioni sindacali o contratti integrativi, a orari e straordinari, ma
solo a far bene il proprio compito, ognuno nelle rispettive responsabilità, per
offrire un servizio migliore alla città e al pubblico, che frequentando il
Teatro dà a tutti noi la ragione di esistere.
Con i migliori saluti
e auguri.
Daniele Rustioni
Bari, 26 settembre
2014
Gent.mo Maestro
Daniele Rustioni
Trasmissione mezzo
e-mail
e, p.c. Gent.mi
Componenti Consiglio di Amministrazione Fondazione Petruzzelli
Caro Daniele,
prendo atto della tua
lettera che ufficializza la decisione di non voler rinnovare l’incarico di
Direttore Musicale. Mi preme puntualizzare, per onore della verità, alcuni
punti da te toccati.
La decisione di dover
operare alcuni tagli nella Stagione 2014 ti era stata più volte illustrata
tanto che inviasti alcune proposte alternative che volli presentare al
Consiglio di Amministrazione, in segno di rispetto verso la tua carica. Questi
tagli – da te contestati pubblicamente, anche a mezzo stampa – consentiranno di
chiudere il Bilancio del 2014 in pareggio, cosa che, dopo che il 2013 si è
chiuso con due milioni di deficit, è condizione indispensabile per la
sopravvivenza del Teatro.
Non ho trovato a Bari
una “politica disinteressata” né ho percepito la sensazione della presenza di
“messaggi trasversali”. Al contrario, pur nelle enormi difficoltà del momento,
vi è una straordinaria tensione in favore della crescita culturale della città
e il segnale del Sindaco Decaro di stanziare, non appena insediatosi come
Sindaco di Bari, due milioni per il Petruzzelli, ne è un esempio.
Non concordo con te
sul fatto che i segnali che hai dato alla stampa durante questi ultimi mesi
abbiano fatto bene al Petruzzelli e avrai apprezzato che, anche in presenza di
dichiarazioni che non aiutano l'immagine del Teatro, io abbia fino a ora scelto
di non alimentare polemiche inutili.
Tutti noi, a Bari,
stiamo faticosamente cercando di superare le difficoltà di un teatro giovane e
in crescita, e col concorso di tutti, i Consiglieri di Amministrazione, il
Comune, la Regione, i lavoratori e le forze sociali, seguiamo un percorso duro
e difficile che tu non condividi ma che è quello scelto unanimemente per il
bene non di noi stessi ma della Fondazione Petruzzelli.
Quanto al tuo esempio
veneziano mi preme sottolineare che il bilancio della Fenice, di 35.000.000 di
euro, non è assolutamente paragonabile a quello del Petruzzelli, che nel 2014
si attesta su circa 14.000.000 di euro. Quanto alla qualità delle scelte
artistiche, essa la si vedrà nei fatti, al momento opportuno; personalmente
credo che ce la faremo viste le collaborazioni prestigiose delle quali il
Petruzzelli si avvarrà nei mesi prossimi.
Un’ultima
precisazione. Il contratto di direttore musicale scade il 31 gennaio 2015 e le
produzioni previste all’interno di un anno di attività prevedono due produzioni
operistiche e tre concerti sinfonici. Le produzioni operistiche dell'ultimo
anno sono “La Traviata” che hai diretto nel marzo scorso e “Il Trittico” che,
cancellato per i tagli famosi, ti avevo chiesto di recuperare con la direzione
di “Macbeth” nel maggio 2015, recupero che non hai inteso accettare preferendo
la direzione di un’opera al San Carlo nello stesso periodo. I programmi
sinfonici del 2014 terminano il 24 ottobre prossimo.
Dunque, le produzioni
che avresti diretto nel 2015 se fossi rimasto come direttore musicale, “Les
dialogues des Carmelites” e “Macbeth” appartengono, per l’appunto all’anno 2015
e, quindi, fuori del contratto di direttore musicale del 2014.
Per questo motivo,
non intendendo minimamente creare dissapori, ti ho scritto che di questa
eventuale direzione avrei parlato nel prossimo CdA che dovrà occuparsi del
Bilancio 2015 con le relative scelte programmatiche.
Ti auguro
sinceramente tutto il bene del mondo e ti aspetto il 24 ottobre a Bari in
occasione del tuo concerto.
Con la stima di
sempre.
Massimo Biscardi
A PENSAR MALE SI FA
PECCATO MA SPESSO CI SI AZZECCA …..
di Gaetano Laudadio
Questo scambio di lettere tra il giovane Maestro direttore
d’orchestra ed il Sovrintendente della Fondazione Lirica Petruzzelli e Teatri
di Bari, richiede un’ulteriore riflessione e pone un interrogativo.
Sarà solo un caso che il Maestro Rustioni, voluto al
Petruzzelli dal Commissario Fuortes, abbia voluto usare i
toni duri della persona risentita? E’ noto che Carlo Fuortes sia andato via da
Bari dopo una gestione non limpidissima, non con il pareggio di bilancio come
da lui sostenuto a fine mandato prima di volare a Roma, ma lasciando un deficit
di 2 milioni di euro . Da Bari al più importante Teatro dell'Opera di Roma il
salto è stato imprevedibile e clamoroso, ma la sua gestione non sembra essere cambiata!!! Infatti,
nei giorni scorsi Riccardo Muti,
a poco più di due mesi dalla prima di Aida, che apre la stagione lirica romana,
anche lui con una lettera, lamentando le
difficili condizioni in cui è costretto a lavorare, tra scioperi e agitazioni
alla vigilia delle prove, ha lasciato il
teatro romano. Ma sarà solo un caso che
Rustioni decida proprio ora di lasciare il Petruzzelli (alcune voci lo porterebbero a l Teatro
dell’Opera di Roma!!!!!), usando per l’occasione parole dure, anche se (e lo si
arguisce dalla pacata lettera di Biscardi) non ignorava affatto le difficoltà
della Fondazione Petruzzelli e le dolorose misure necessarie!!!!! Ai posteri l’ardua sentenza…..
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