giovedì 12 marzo 2015

AL PETRUZZELLI MADAMA BUTTERFLY, L’OPERA CHE COMMUOVE SEMPRE



Torna al Petruzzelli dopo quattro anni dal precedente allestimento di Daniele Abbado, il capolavoro di Puccini in coproduzione col Maggio Musicale Fiorentino

Bari – E’  il giovane direttore Giuseppe Finzi che questa volta dirige  l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, con la regia di Fabio Ceresa, nella seconda opera del cartellone del 2015. Un esordio carico di emozioni per il direttore, molfettese e per di più diplomatosi presso il Consevatorio Piccinni di Bari, che, nel corso della conferenza stampa, non aveva nascosto la sua soddisfazione per essere sul palco del Petruzzelli. Madama Butterfly, che Puccini dedicò alla Regina d’Italia, Elena di Montenegro, è una delle opere più importanti del compositore di Lucca e sempre tra le più rappresentate al mondo. Molte delle sue composizioni sono ispirate a storie d’amore, tormentate e tragiche, proprio come questo dramma della sposa-bambina Cio-Cio-San/Butterfly;  per questo motivo si dice che Puccini sia “innamorato dell’amore”. Madama Butterfly è un’opera che commuove, appassiona ed emoziona milioni di spettatori in tutto il mondo. La prima rappresentazione, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, tratta dall’omonimo dramma in un atto di David Belasco, a sua volta tratto da un racconto del 1898 dell'americano John Luther Long dal titolo Madam Butterfly, fu rappresentato per la prima volta alla Scala di Milano il 17 febbraio 1904. Si trattava della prima versione e fu un vero disastro.  Il pubblico rumoreggiò dall’inizio alla fine e molti studiosi ritengono che attorno all'autore e all'opera fosse stato costruito ad arte un clima d'ostilità. L'ipotesi del complotto è confermata anche dalle sensazioni di Puccini, che scrivendo all'amico Camillo Bondi usò queste parole: “con animo triste ma forte ti dico che fu un vero linciaggio. Non ascoltarono una nota quei cannibali. Che orrenda orgia di forsennati, ubriachi d’odio. Ma la mia Butterfly rimane qual è: l’opera più sentita e suggestiva ch’io abbia mai concepito. E avrò la rivincita, vedrai, se la darò in un ambiente meno vasto e meno saturo d’odi e di passioni”. Ma successivamente si convinse a rivedere la stesura originale, apportando  modifiche importanti alla partitura, tra cui l’inserimento dell’aria “Addio fiorito asil” e la lunga scena finale del suicidio di Cio-Cio-San. E’ la storia di un matrimonio “burla” o per finta, che si svolge a Nagasaki ed ha per protagonisti un superficiale tenente della Marina U.S.A. ed una giovanissima geisha, veramente innamorata e dall’animo sensibile e profondo. Per il suo innamorato rinuncia perfino alla sua religione per poter pregare lo stesso Dio, ma ciò le procurerà il ripudio di tutti i parenti. L’opera inizia con un fugato che, nell’intento di Puccini, deve mostrare subito i due mondi, quello occidentale  prima e quello giapponese poi, con la scena che vede il sensale Goro mostrare a
Pinkerton la tipica casetta giapponese. Unica vera protagonista di quest’opera è proprio lei, la quindicenne Cio-Cio-San, all’inizio adolescente pazzamente innamorata ed ingenua, ma grande eroina nel tragico finale, con un crescendo di pathos ed anche di tensione musicale che si conclude col suicidio. La grande illusione d’amore, la felicità sognata accanto all'uomo amato, svaniscono all’improvviso, quando Pinkerton, messo al corrente dal console Sharpless dell’esistenza di un figlio avuto da Cio-Cio-San, torna dopo un lungo periodo d’assenza per riprenderselo. Soltanto di fronte all'evidenza dei fatti  Butterfly comprende che Pinkerton (sposatosi anche negli Stati Uniti) è venuto solo per riprendersi il bambino, per portarlo con sé negli U.S.A. ed educarlo secondo gli usi occidentali. Cio-Cio-San, in preda alla disperazione per aver capito di aver perso Pinkerton, dopo aver letto la frase scritta sulla lama “Con onor muore chi non può serbar vita con onore”, volge le spalle al pubblico e si uccide. L’opera è stata riproposta nella versione di Fabio Ceresa, in coproduzione col Maggio Musicale fiorentino, con un allestimento minimalista dello scenografo Tiziano Santi, (originale l'idea del ponte che collega idealmente il porto alla collina della casetta di Cio-Cio-San) e  con un cast di artisti che hanno dato prova di valore e professionalità.  Ha ben impressionato il pubblico non solo per la sua voce possente e ferma, ma anche per il recitativo, Alexia Voulgaridou nel ruolo di Cio-Cio-San. Coinvolgente il duetto della prima notte di Pinkerton e Madama Butterfly, molto applaudito nel secondo atto  l’aria “ Un bel dì, vedremo levarsi un fil di fumo….”  di Madama Butterfly.  Applaudito anche Angelo Villari nel ruolo di Benjamin Franklin Pinkerton e bravi ed applauditi a fine rappresentazione tutti gli altri interpreti: Annunziata Vestri in Suzuki, Mario Cassi in Sharpless, Francesco Castoro in Goro, Gianfranco Cappelluti nel commissario imperiale, Mikhail Korobeinikov nello zio Bonzo,  Marco Bussi nel Principe Yamadori e Simona Di Capua in Kate Pinkerton. Bene l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli, sempre omogenea e coesa, che con grande rispetto dei tempi ha saputo cogliere le sottigliezze interpretative  volute dal  direttore Giuseppe Finzi. Una nota di merito va rivolta anche al Coro della Fondazione Petruzzelli, ben preparato da Franco Sebastiani;  molto apprezzato il coro a bocca chiusa. Essenziale la scenografia di Tiziano Santi: ambientazione schematica, con pannelli scorrevoli, che aprono e chiudono spazi ed ambienti diversi. Belli i costumi di Tommaso Lagattolla, in particolare quello di Cio-Cio-San e dello zio bonzo; stravagante quello di  Yamadori. Lo sviluppo drammatico è stato reso molto bene dalla light designer Fiammetta Baldisseri con frequenti cambi e tonalità di luci, in particolare con un bianco luminosissimo nei momenti  di presenza di Butterfly, soprattutto nel grande bagliore della scena finale. Nota negativa, il pubblico: ancora una volta scappa via a scena aperta, mentre gli artisti stanno ricevendo gli applausi. In replica, giovedì 12 marzo alle 20.30, venerdì 13 marzo alle 20.30 , sabato 14 marzo alle 18.00, domenica 15 marzo alle 18.00, martedì 17 marzo alle 20.30. Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it. Informazioni: 080.975.28.10.

Gaetano Laudadio

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