Taranto - Dopo il successo del precedente evento musicale
caratterizzato dalla grinta, dal sentimento e dalla classe di Sarah Jane
Morris, la 71ª Stagione Concertistica degli Amici della Musica propone questo
nuovo affascinante concerto. Sul palco
del Tatà si esibisce, infatti, una delle
principali protagoniste al mondo del “fado portoghese” : Mafalda Arnauth. Col
suo charme e col suo originale timbro ha conquistato il folto pubblico
presente, interagendo e coinvolgendolo nelle canzoni. Sono passati alcuni anni dai successi del
secolo scorso dell’indimenticabile Amalia Rodrigues , ed ecco, alla ribalta
internazionale, una nuova grande interprete del “fado portoghese”, che sa farsi
apprezzare in questo genere musicale. Il
“fado” racconta di emigrazione, di lontananza, di separazione,
dolore, sofferenza, temi che toccano tutti ; è una musica popolare tipicamente
portoghese eseguita da una formazione
musicale, in cui non manca la chitarra portoghese che accompagna la voce della
cantante. La voce straordinaria ed appassionata di Mafalda Arnauth, arrivata
quasi per caso a questo genere musicale, è risuonata nella location ideale dell’Auditorium del
Tatà, lasciando il numeroso pubblico presente totalmente coinvolto da questa
musica così malinconica. La cantante portoghese, ormai di casa in Italia, (si
ricorda che Stefano Bollani l’ha scelta come ospite speciale dell’ultima
puntata del suo celebrato programma televisivo “Sostiene Bollani”), è accompagnata nel tour dalla sua band, una
compagine di grandi virtuosi, eccezionali interpreti del fado antico e moderno:
Pedro Santos, direzione musicale e fisarmonica; Bernardo Viana, chitarra
acustica; Pedro Viana, chitarra portoghese; Fernando Júdice, basso acustico. Nel
suo tour italiano sta presentando il suo ultimo album “Terra da Luz”, uscito nel febbraio 2014. Un
disco in cui affiora la sua visione positiva e ottimistica sulla nostra
attualità, attraverso composizioni molto personali, ispirate al Portogallo,
alle idee e ai sogni della sua gente, che esplorano nuove sonorità, in cui si colgono una sensibilità e un afflato
poetico non comuni. “Nella mia musica,dice Mafalda Arnauth, non
si avverte la solita attitudine fatalista della musica tradizionale portoghese.
C’è fado, ma senza ovvietà. Perché io non scrivo di fantasia, mi ispiro alla
vita di tutti giorni”. Il rinnovamento del fado, Mafalda Arnauth lo
persegue sin dal suo esordio, nel 1999, con l’album omonimo che le ha fatto
conquistare una nomination come miglior interprete ai Globes d’oro e il premio
“voce rivelazione dell'anno” della rivista portoghese Blitz. Da quel momento,
una sequenza di successi con una serie di album la collocano ai vertici della
musica d’autore e della musica tradizionale, in una miscela straordinariamente
efficace, intensa e delicatissima, con ampi consensi di pubblico e critica,
fino a farla considerare oggi, e giustamente, l’erede di Amália Rodrigues. Ma
la cantante portoghese non si è limitata a cantare solo i brani del suo nuovo
CD, come Marinaio portoghese, Maria, Infanzia ma con la dolcezza che la
contraddistingue ha voluto dedicare uno spazio anche alla musica di Sergio
Endrigo, con due suoi grandi successi: “Girotondo intorno al mondo” e “Io che
amo solo te”, per tornare alla fine, e chiudere così il concerto, con un brano
indimenticabile del fado tradizionale, grande successo di Amalia Rodrigues :
“Lisboa antiga”. A fine spettacolo
applausi calorosi e convinti ad un’artista che ha saputo trasmettere sentimento,
sensibilità e poesia.
Gaetano Laudadio
Le foto sono di Carmine La Fratta
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