martedì 1 aprile 2014

“TRAVIATA” AL PETRUZZELLI : UNA STORIA INTIMA CHE COMMUOVE SEMPRE

Grande successo al Petruzzelli  con la seconda opera della stagione

Bari – La “Traviata”, messa in scena al Teatro Petruzzelli  dal regista Ferzan Ozpetek, è stata un autentico successo di pubblico ed anche di critica. Erano previste 8 repliche per questo capolavoro verdiano capace di commuovere ancora gli spettatori e tutte hanno dato un esito davvero  lusinghiero:  “sold out” in tutte le serate. Il successo è stato tale che potrebbe essere riproposto nella prossima
stagione lirica. Realizzata in coproduzione con il Teatro S. Carlo, l’opera è stata, come ha affermato lo stesso regista Ferzan Ozpetek , una  produzione abbastanza rinnovata rispetto a quella napoletana.  E’ il secondo impegno del regista turco nella produzione di un’opera, dopo l’ Aida messa in scena a Firenze;  Ozpetek, dopo le numerose esperienze cinematografiche qui ambientate, ormai in Puglia è di casa. La  sua regia è stata sostanzialmente  nel solco della tradizione lirica, pur se con una  commistione di elementi architettonici  orientaleggianti,  costumi ricchi di damaschi e sete rosse, tanti gioielli, inservienti col turbante e  grandi cuscini colorati per terra. Ambientata a Parigi ai primi del ‘900, l’opera di Verdi ha messo a confronto due visioni contrastanti: il mondo libertino e godereccio degli amici di Violetta, e quello benpensante e provinciale, della famiglia di Giorgio Germont. Numerosi gli effetti cinematografici  introdotti da Ozpetek, come ad esempio  la proiezione iniziale sul telo del sipario del primo piano della protagonista  mentre  scorrevano le note del preludio  e nel finale, le apparizioni degli amici dei momenti felici , che quasi in una forma di ricordi improvvisi, apparivano e  scomparivano immediatamente con un efficacissimo gioco di luci. La
scenografia di Dante Ferretti  è stata efficace ed essenziale: una grande sala arredata con elementi architettonici orientali nel primo atto, un imponente cancello laterale per descrivere la lussuosa casa di campagna di Violetta, una maestosa scalinata impreziosita da lampade soffuse sullo sfondo della casa di Flora nel secondo atto ed un semplice bianco letto al centro del palcoscenico nel terzo ed ultimo. Per quanto riguarda l’aspetto musicale,  il promettente e giovane direttore Daniele Rustioni ha eseguito la partitura con la determinazione e con il piglio del maestro navigato. Bravissima Elena Mosuc  nel ruolo di Violetta;  ha saputo esprimere le sue qualità vocali ed interpretative in modo splendido: leggerezza all’inizio e grande intensità nei due atti successivi. Deliziosi i suoi filati ed acuti e perfetta nell’interpretazione delle arie più note “Sempre libera”, “Amami Alfredo”,  “Addio al passato” ; per lei il pubblico ha riservato gli applausi più calorosi. Applauditissimo anche  il baritono Giovanni Meoni, nei panni di papà Giorgio Germont, che ha saputo anche caratterizzare efficacemente gli aspetti  attoriali del suo ruolo, duro all’inizio e pietoso nel finale. Bravo anche Francesco Demuro nel ruolo di Alfredo Germont, anche se a volte un po’ frenato nell’interpretazione.  Convincenti anche tutti  gli altri coprotagonisti :  il basso Domenico Colaianni nel ruolo del Marchese d'Obigny , il mezzosoprano Annunziata Vestri nel ruolo di Flora, il mezzosoprano Simona Di Capua in Annina, il baritono Gianfranco Cappelluti nei panni del Barone Douphol e Massimiliano Chiarolla in Gastone.  Questa
 “Traviata” (primo cast) vista al Petruzzelli  ha messo ancora una volta in primo piano le qualità della giovane orchestra  della Fondazione Petruzzelli diretta da Daniele Rustioni, il Coro diretto da Franco Sebastiani (in ogni occasione perfetto) , oltre la sontuosa scenografia del premio Oscar  Dante Ferretti , i lussuosi costumi di  Alessandro Lai, le coreografie Luigi Neri ed il disegno luci di Giuseppe Di Iorio.
Le foto sono di Carlo Cofano


Gaetano Laudadio

martedì 25 marzo 2014

I CONCERTI DELL'ASSOCIAZIONE MUSICALE CHORALITER



Tre concerti di musica sacra in preparazione della S. Pasqua


Anche quest’anno l’Associazione Musicale Choraliter ripropone a Taranto una serie di concerti di musica sacra. Si conferma,  così, la volontà e la determinazione di riportare all’attenzione del pubblico sia i musicisti che le opere di compositori pugliesi a volte indebitamente trascurate.  Dopo aver eseguito  l’anno scorso il “Te Deum”  di Giovanni Paisiello, tanto  caro a Napoleone Bonaparte, l’associazione  si appresta nei prossimi giorni a presentare due composizioni di altri due musicisti pugliesi: Padre Serafino Marinosci, originario di Francavilla Fontana (1869-1919) e Saverio Mercadante (1795-1870).  Entrambi  musicarono lo stesso testo attribuito a Pietro Metastasio (Roma 1698-Vienna 1782) ovvero “Le ultime sette parole sulla croce di Nostro Signore Gesù Cristo”.  Il tema è quello della drammaticità degli ultimi istanti di vita di Gesù, con le sue ultime parole pronunciate, di perdono e di supplica,  che pongono coristi  e pubblico, come attoniti spettatori  della scena del Golgota, ma con la speranza della luce della Salvezza e dell’Eternità. L'interpretazione del testo da parte di Marinosci riflette un approccio molto meditativo e profondamente spirituale, come sottolineato anche dalla formazione musicale per sole voci maschili. Pagina intrisa di molte influenze musicali tardo romantiche, tipiche della letteratura organistica francese di fine secolo. Totalmente differente l'approccio di Mercadante che esteriorizza in maniera melodrammatica il testo con delle sottolineature musicali fortemente orientate alla dinamica teatrale del racconto, con subitanei cambi di scena tra un brano e l'altro. Molto ricco il linguaggio musicale utilizzato con  evidenti  influenze musicali dei grandi operisti dell'epoca, reinterpretate in un contesto che rimane comunque sacro. Due composizioni  entrambe struggenti  per l’impronta musicale data dai loro autori, ma anche per la suggestione intrinseca nel testo: esse sono caratterizzate dalla gravità dei suoni dell’organo, dalla partecipazione angosciosa del coro e dalle commoventi parti solistiche, con arie e duetti tipici dello stile della cantabilità operistica dell’epoca.  Gli appuntamenti sono i seguenti: sabato 29 marzo p.v. alle 19.30 presso la Chiesa di San Domenico Maggiore, sabato 5 aprile nella Chiesa di S. Bellarmino e domenica nella Chiesa di S. Teresa del Bambin Gesù ancora a Taranto e sempre alle 19.30. Protagonisti saranno il Coro dell’Associazione Choraliter diretta dal maestro Pierluigi Lippolis, impegnato anche all’organo e dai solisti, Valeria La Grotta (soprano), Roberta Pagano (soprano), Fabio Perillo (tenore) e Luca Simonetti (baritono).

G.L.


Padre Serafino Marinosci (1869-1919) nacque a Francavilla Fontana (BR), dimostrando da giovanissimo passione per l'arte ed una spiccata inclinazione per la religione. frequentando nel suo paese il Convento di Santa Maria della Croce si avvicinò alla musica. Entrò nel Convento dei frati minori degli Alcantarini di Galatone (era chiamato col nome di Padre Serafino della purità) e successivamente nel Convento di S. Pasquale di Taranto, dove nel 1891 prese i voti solenni. Qui riprese gli studi musicali,  e  proprio nella città jonica  compose la struggente "Via Crucis" ovvero le 14 stazioni su libretto dell'abate Pietro Metastasio  ed il mottetto "Alla vergine desolata". Nel 1899 si trasferì al Convento di S. Pasquale a Chiaia in Napoli, frequentò il Conservatorio intitolato a S. Pietro a Majella. Mor' a Napoli nel 1919, mentre strumentava l'ultima sua composizione : "La Messa Pastorale".


MERCADANTE Giuseppe Saverio Raffaele,  insigne ed acclamato operista della scuola napoletana .
Non si conoscono con esattezza luogo e data di nascita di Mercadante, figlio illegittimo del nobile Giuseppe Orazio Mercadante e di Rosa Bia. Risulta dagli atti che Giuseppe Saverio Raffaele venne infatti battezzato il 17 settembre 1795, nel duomo di Altamura, «sub conditione […] figlio di genitori incogniti». In un altro atto di battesimo, redatto nel 1808 nella parrocchia di S. Maria in Cosmedin a Napoli, ufficialmente riconosciuto al fine di agevolarne la domanda di ammissione al conservatorio partenopeo di S. Sebastiano, si legge invece che il 26 del mese di giugno 1797 venne battezzato Francesco Saverio Giacinto, figlio di D. Giuseppe Mercadante e D. Rosa Bia. La presenza di questo documento ha indotto alcuni a sostenere che il compositore fosse nato a Napoli nel 1797. Avvicinatosi alla musica grazie al fratellastro Giacinto, figlio di primo letto del padre e dilettante di chitarra e clarinetto, Mercadante dimostrò una spiccata attitudine allo studio e riuscì ad essere ammesso al conservatorio napoletano. Qui ebbe modo di cimentarsi nello studio di diversi strumenti  : violoncello, fagotto, flauto e del violino con ottimi risultati, fino a rivestire il ruolo di primo violino e direttore dell’orchestra, come era prassi nel corso del XIX secolo. Le composizioni strumentali per ensemble d’archi, strettamente legate allo studio del violino in conservatorio, seguono soprattutto i modelli compositivi di G. Paisiello. L’8 luglio dello stesso anno Mercadante sposò Sofia Gambaro, una giovanissima vedova genovese (che aveva già tre figli del primo matrimonio) dalla quale ebbe tre figli: Serafina, Osvino e Saverio. Concorse per il posto di maestro di cappella, resosi disponibile a Novara, nel novembre 1833, dopo la morte di P. Generali, al cui incarico erano interessati  anche G. Donizetti e P. Coccia, ma il capitolo della cattedrale fece firmare il contratto al Mercadante.  Prestò servizio nell’importante chiesa novarese per sei anni, durante i quali scrisse musica liturgica (messe, salmi vespertini e mottetti per solisti, coro e orchestra in occasione delle feste solenni e per coro e accompagnamento organistico per le altre occasioni) e devozionale, tra cui “Le ultime sette parole di Cristo in Croce”, su testo italiano, che ebbero una certa fortuna. Giacomo Puccini le elogiò e J. Joyce ne fece menzione in Ulysses. Nel 1838 Mercadante cominciò ad accusare problemi alla vista che lo condussero negli ultimi anni di vita alla cecità.  Nel 1839, divenne socio onorario dell’Accademia di S. Cecilia di Roma ed alcuni mesi dopo a Napoli assunse l’incarico della direzione del Reale Collegio di musica (preferito, anche stavolta, al concorrente Donizetti).  Nel 1859 scrisse un’ultima cantata filoborbonica e negli anni seguenti, (segnati dall’unificazione della penisola), compose in onore dei nuovi protagonisti (“L’Inno per Vittorio Emanuele”,”La  Sinfonia Garibaldi”), riuscendo a farsi designare direttore della musica nei teatri di Napoli. Nel 1862 il compositore perse definitivamente la vista ma continuò a scrivere, dettando la composizione ai suoi allievi, primo tra tutti il giovane collezionista milanese G.A. Noseda. Nel 1868, dopo la morte di Giovanni Pacini e Gioacchino Rossini compose per  loro una sinfonia a grande orchestra. Saverio Mercadante morì a Napoli il 17 dicembre 1870.

lunedì 24 marzo 2014

JOE BARBIERI CELEBRA CHET BAKER

JOE BARBIERI A TARANTO CELEBRA
IL JAZZ DI CHET BAKER



Il grande chitarrista, cantante e compositore jazz Joe Barbieri presenta a Taranto il suo ultimo importante progetto su una delle figure-chiave del jazz, Chet Baker.


In programma il prossimo 28 marzo - ore 21 - sul palcoscenico dell’Auditorium Tatà di Taranto, organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica, il concerto di Joe Barbieri è la versione “on stage” del suo celebrato e pluripremiato disco dello scorso anno, “Chet lives!”, pubblicato dall’etichetta indipendente Microcosmo in occasione del 25° anniversario della scomparsa del musicista di Yale, in cui il jazzista napoletano interpreta la sublime arte di Chet rileggendo il suo repertorio più affascinante, quello in cui Baker si produsse anche in una meravigliosa e sentita vocalità, in particolare durante i suoi periodi di soggiorno in Italia, il tutto in un inimitabile incontro fra musica afro-americana, canzone italiana d’autore e world music.

È noto come Chet Baker abbia avuto un rapporto molto intenso con l’Italia e con i musicisti della Penisola: pochi sanno, però, che collaborò anche con uno dei grandi maestri del jazz italiano, Piero Umiliani, in particolare per l’esplosiva colonna sonora del famoso film di Nanni Loy “Audace colpo dei soliti ignoti” (1959).

“Il progetto” – precisa Barbieri – “prende senza dubbio il largo a partire dagli straordinari brani cantati di Chet, che hanno certificato il suo linguaggio rivoluzionario e inimitabile: «The best of Chet Baker sings», per esempio, rimane uno dei dischi di maggior riferimento per me, ed intorno ad alcune delle sue canzoni più note abbiamo voluto costruire questo album e lo show. Il tutto è stato poi ulteriormente filtrato attraverso la musica che amiamo: la bossa, certi inserti di musica classica, ed un minimalismo che è tutto europeo”.

Molto noti e amati dal pubblico i brani che saranno presentati in questo straordinario concerto, da “Time after time” a “Everytime we say goodbye”, per continuare con “I fall in love too easily”, “Almost blue”, “But not for me”, “So che ti perderò”, “Arrivederci” e la indimenticabile “Estate” di Bruno Martino.

Sul palco, una line-up di straordinario rilievo: oltre a Joe Barbieri alla chitarra e alla voce, suoneranno Luca Aquino alla tromba e Antonio Fresa alle tastiere, già protagonisti del cd dedicato a Chet Baker, noti strumentisti di vaglia internazionale e collaboratori di artisti come Richard Galliano, Peter Erskine, Palle Danielsson, Paolo Fresu

Il concerto di Joe Barbieri che, ricordiamo, si svolgerà il prossimo 28 marzo 2014 presso l’Auditorium Tatà di Taranto, con inizio alle ore 21 precise, è organizzato nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica degli Amici della Musica sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Puglia e della Provincia di Taranto.


 Le prevendite a Taranto si svolgono presso la sede degli Amici della Musica in via Toscana n. 24/d - tel. 099.7303972; Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.

sabato 22 marzo 2014

GIOVANNI ALLEVI TORNA A TARANTO PER GLI AMICI DELLA MUSICA

 Giovanni Allevi ed il suo Piano Solo Tour 2014, in programma il prossimo 7 aprile - ore 21 - sul palcoscenico del Teatro Orfeo di Taranto, organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica.

Un graditissimo ritorno di un artista versatile quanto semplice che sa coniugare lae sue qualità di compositore (lo ricordiamo nella sua unica apparizione a Taranto nel 2007, in occasione del suo tour per presentare l'album per pianoforte ‘JOY’) a quelle di pianista e successivamente di direttore d'orchestra.

Per questo nuovo tour, Giovanni Allevi, uno degli artisti più interessanti e seguiti nel panorama della composizione musicale e del pianismo europei, viene ancora una volta nella città jonica e si annuncia un nuovo sold out; sono disponibili gli ultimi biglietti. Dopo il successo del suo CD “Sunrise” e il successivo trionfale tour, chiuso il 2013 con la sfida vinta di un album interamente dedicato alla magia del Natale, “Christmas for you”, Giovanni Allevi ha ottenuto recentemente il riconoscimento della certificazione del Disco di Platino per il CD “Alien”.  E’ ora impegnato nella nuova tournée in cui si pone, “senza rete”, con le sue magnifiche composizioni per pianoforte solo, in un programma che abbraccia la sua pluripremiata e ventennale attività compositiva.

Allevi, il cui look usuale in scena è jeans e scarpe da tennis, eseguirà da par suo le bellissime melodie entrate ormai nell’immaginario musicale di tutto il suo pubblico, le stesse che lo hanno portato ad essere considerato l’enfant terrible della Musica Classica Contemporanea. Per questo nuovo, lungo impegno artistico internazionale, Giovanni trae grande energia, come ha dichiarato recentemente, dall’affetto e dal calore che il pubblico continua a riservargli, che egli considera un dono inestimabile.

Il Giovanni Allevi Piano Solo Tour, che ricordiamo si svolgerà il prossimo 7 aprile 2014, con inizio alle ore 21 precise, nel Teatro Orfeo di Taranto, è organizzato nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica degli Amici della Musica sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Puglia e della Provincia di Taranto.


Le prevendite a Taranto sono in corso presso la sede degli Amici della Musica in via Toscana n. 24/d - tel. 099.7303972; Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.


martedì 18 marzo 2014

LE NOTE DEL TANGO PER UNO SPETTACOLO SEMPRE COINVOLGENTE

Il “Tango” in scena all’Orfeo con gli Amici della Musica di Taranto


Lo spettacolo di danza “Contemporary Tango” per la presenza del noto ballerino Kadiu Kledi ha richiamato  numerosi giovani, soprattutto ragazze: gli applausi finali sono particolarmente calorosi nei suoi confronti. Lo spettacolo,  con la compagnia del balletto di Roma, ideato dalla regista e coreografa Milena Zullo, e realizzato da un formidabile gruppo di ballerini è risultato molto interessante ed infatti sta raccogliendo consensi in tutta Italia ed anche al di fuori dei nostri confini. La produzione e la direzione artistica sono di Luciano Carratoni e Walter Zappolini; molto ben curata è la scelta di musiche, luci, scene e costumi. E’ noto che il tango nacque nei bordelli della Buenos Aires del XIX secolo e che esercita sempre un fascino irresistibile per la sensualità insita nel ballo e nella musica. Enrique Santos Discépolo lo definì “Un pensiero triste che si balla”. Il tango che esprime Milena Zullo non è, però, quello tradizionale noto a tutti; è un tango sociale che si sviluppa attraverso un linguaggio essenzialmente moderno e contemporaneo. Lo spettacolo ha una sua ambientazione, che presenta un grande specchio appannato sullo sfondo del palco e 12 sedie disposte ai due lati, allestito come una Milonga. Una donna delle pulizie sistema sedie e scarpe per i ballerini che arriveranno; lei stessa fa parte del corpo di ballo ed alla fine della serata di ballo, rimette tutto a posto e chiude la Milonga. All’interno di questi due momenti,  prendono forma le coreografie di “Contemporary Tango” in un racconto di incontri di uomini e donne di estrazione sociale differente che all’arrivo si scrutano e si svestono sulle note del tango e danno inizio alle danze. Assistiamo, così,  ad un susseguirsi di storie di rapporti umani di coppie, in cui si intrecciano rapporti di amore, gelosia, abbracci spezzati e riconquistati, di ripicche, di abbandoni, di solitudine, di fantasie che tendono tutte alla ricerca dell’amore. Fisici scolpiti di danzatori e danzatrici  si alternano in passi a due in sensuali duetti, ma anche a tre, prima di tornare, come dopo un risveglio da un sogno, alla vita quotidiana di uomini e donne che si affrontano, ognuno con i propri problemi.  A questa atmosfera già di per sé suggestiva, si aggiungono le musiche melodiose  di Astor Piazzolla, Osvaldo Pugliese e Carlos Gardel, Francisco Canaro, Lucio Demare ed altri compositori, che finiscono per rapire lo spettatore. Attraverso il ballo si snodano le varie storie personali dei protagonisti e le loro diversità si perdono davanti alla comune passione per il tango. Nessun ballo popolare riesce a raggiungere un livello di comunicazione tra i corpi come il tango:  Kadiu Kledi, come tutti gli altri ballerini, sanno regalare emozioni e sensualità. Ma il tango non è solo ballo;  esso esprime attraverso i corpi che si avvicinano maliziosamente con sensualità  gli amori, le gelosie, i momenti di abbandono o di sogno, ma anche di bisogni, passioni e solitudine. Alla fine dello spettacolo, l’entusiastico applauso del pubblico a tutti i protagonisti ed in particolare al primo ballerino, Kadiu Kledi. Con questo spettacolo gli Amici della Musica raggiungono il traguardo invidiabile di 1200 rappresentazioni dalla fondazione.Foto di Carmine La Fratta

G. L.


sabato 15 marzo 2014

TUTTI GLI APPUNTAMENTI PER LA TRAVIATA AL PETRUZZELLI

Fondazione Petruzzelli: Conferenza Stampa, Incontro con il regista Ferzan Özpetek
e Lezione d’Opera dedicata a La Traviata



Domenica 23 marzo alle 11.00 nel foyer del Teatro Petruzzelli, il musicologo Giovanni Bietti terrà una conversazione sul tema: “Inventare il vero: Verdi e la Traviata”.
L’incontro rientra nella rassegna Lezioni d’Opera che propone guide all’ascolto dedicate a tutti i titoli della Stagione d’Opera 2014 della Fondazione Petruzzelli. Informazioni 080.975.28.40. www.fondazionepetruzzelli.it

La conferenza stampa dedicata a La Traviata si terrà giovedì 20 marzo alle 11.00 nel foyer del Teatro Petruzzelli. Interverranno il maestro Daniele Rustioni, il regista Ferzan Özpetek ed il sovrintendente Massimo Biscardi.

La Traviata  per la regia di Ferzan Özpetek


Domenica 23 marzo alle 17.00 al Teatro Petruzzelli andrà in scena la prima de La traviata per la regia di Ferzan Özpetek. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Daniele Rustioni, maestro del Coro Franco Sebastiani. A curare le scene Dante Ferretti, i costumi Alessandro Lai, il disegno luci Giuseppe Di Iorio, le coreografie Luigi Neri.  L’opera è una produzione del Teatro di San Carlo di Napoli in coproduzione con la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.  Nel ruolo di Violetta Valéry canteranno Elena Mosuc (23, 25, 27, 30 marzo) e Francesca Dotto (26, 29 marzo, primo, 3 aprile), Alfredo Germont sarà interpretato da Francesco Demuro (23, 25, 27, 30 marzo) e da Atalla Ayan (26, 29 marzo, primo, 3 aprile).  Annunziata Vestri sarà Flora Bervoix, Simona Di Capua Annina. Giorgio Germont avrà la voce di Giovanni Meoni (23, 25, 27, 30 marzo) e di Alessandro Luongo (26, 29 marzo, primo, 3 aprile). A dar vita allo spettacolo Massimiliano Chiarolla (Gastone), Gianfranco Cappelluti (Il barone Douphol), Domenico Colaianni (Il marchese d’Obigny), Rocco Cavalluzzi (Il dottor Grenvil), Francesco Castoro (Giuseppe) ed Antonio Muserra (Un domestico di Flora e un commissionario). In replica il 25 marzo alle 20.30, il 26 marzo alle 20.30, il 27 marzo alle 20.30, il 29 marzo alle 17.00, il 30 marzo alle 17.00, il primo aprile alle 20.30, il 3 aprile alle 20.30.  Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e su www.bookingshow.it. Informazioni: 080.975.28.40.

venerdì 14 marzo 2014

DOPO 85 ANNI TORNA SUL PALCO DELL'ORFEO “LA DUCHESSA DI CHICAGO”

Immutato il fascino dell’operetta che richiama sempre tanti spettatori

BEL SUCCESSO PER “LA DUCHESSA DI CHICAGO”

Il Teatro Orfeo di Taranto torna ad essere palco privilegiato dell’operetta e quest’anno, dopo circa 85 anni  dalla prima rappresentazione del 1929, è tornata “La Duchessa di Chicago”, su libretto di Julius Brammer e Alfred Grünwald e musicata da Imre Kàlmàn (lo stesso compositore de “La principessa della czarda”).
 Ciò è stato possibile grazie all’iniziativa dell’Associazione Musicale Mario Costa diretta da Sabino Dioguardi con la preziosa collaborazione degli Amici della Musica, nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica. Il libretto, basato sullo stile del cabaret politico in auge negli ambienti radicali della Vienna dell’epoca, così come a Berlino e Monaco di Baviera, prende direttamente di mira la rivoluzione sociale che era in atto negli anni ruggenti  in America e le differenze culturali tra l’occidente europeo e l’America; ne sono un esempio la musica innovativa del jazz e del charleston e i tagli femminili di capelli alla maschietta, tipici delle “flappers girls”. Le Flappers rappresentarono, all’epoca, il primo effetto visibile dell'emancipazione femminile con un look caratterizzato da abiti corti decorati con frange, vezzi di perle al collo e accessori di piume e dall’uso delle classiche scarpe con tacco medio e con cinturino alla caviglia, necessarie per i balli veloci in cui erano vere e proprie maestre. Questa l’ambientazione scenica e di costumi di quest’operetta, dai tratti tipici dell’avanspettacolo, evidenziata soprattutto nella seconda parte sul palco dell’Orfeo. L’azione si svolge nella Vienna della “belle epoque” asburgica degli anni ’20, ormai in fase di declino. Dopo la prima rappresentazione  al “Theater an der Wien”  nel 1928 in una prima edizione lunga circa 5 ore,  fu rappresentata nel 1929 al Teatro Diana di Milano, alla presenza del compositore nella prima rappresentazione italiana ed a novembre dello stesso anno andò in scena con successo anche a Taranto. Di fatto, restò sconosciuta fino al 1997, quando la Lubo Opera Company l'ha messa in scena in forma di concerto a New York, non riuscendo, tuttavia, ad approdare a Broadway. E’ stata la rinnovata Compagnia Italiana di Operette, con il capocomico e protagonista Matteo Micheli e l’affascinante e brava soubrette Silvia Santoro, a riproporla in un nuovo allestimento, con un valido corpo di ballo e orchestra dal vivo, diretta da Maria Sicari e con la regia di Marco Prosperini. Il folto pubblico presente ha sottolineato con ripetuti applausi il proprio gradimento a tutti i protagonisti, dal valido corpo di ballo, a tutti gli altri bravi interpreti.

G.L.