martedì 1 aprile 2014

“TRAVIATA” AL PETRUZZELLI : UNA STORIA INTIMA CHE COMMUOVE SEMPRE

Grande successo al Petruzzelli  con la seconda opera della stagione

Bari – La “Traviata”, messa in scena al Teatro Petruzzelli  dal regista Ferzan Ozpetek, è stata un autentico successo di pubblico ed anche di critica. Erano previste 8 repliche per questo capolavoro verdiano capace di commuovere ancora gli spettatori e tutte hanno dato un esito davvero  lusinghiero:  “sold out” in tutte le serate. Il successo è stato tale che potrebbe essere riproposto nella prossima
stagione lirica. Realizzata in coproduzione con il Teatro S. Carlo, l’opera è stata, come ha affermato lo stesso regista Ferzan Ozpetek , una  produzione abbastanza rinnovata rispetto a quella napoletana.  E’ il secondo impegno del regista turco nella produzione di un’opera, dopo l’ Aida messa in scena a Firenze;  Ozpetek, dopo le numerose esperienze cinematografiche qui ambientate, ormai in Puglia è di casa. La  sua regia è stata sostanzialmente  nel solco della tradizione lirica, pur se con una  commistione di elementi architettonici  orientaleggianti,  costumi ricchi di damaschi e sete rosse, tanti gioielli, inservienti col turbante e  grandi cuscini colorati per terra. Ambientata a Parigi ai primi del ‘900, l’opera di Verdi ha messo a confronto due visioni contrastanti: il mondo libertino e godereccio degli amici di Violetta, e quello benpensante e provinciale, della famiglia di Giorgio Germont. Numerosi gli effetti cinematografici  introdotti da Ozpetek, come ad esempio  la proiezione iniziale sul telo del sipario del primo piano della protagonista  mentre  scorrevano le note del preludio  e nel finale, le apparizioni degli amici dei momenti felici , che quasi in una forma di ricordi improvvisi, apparivano e  scomparivano immediatamente con un efficacissimo gioco di luci. La
scenografia di Dante Ferretti  è stata efficace ed essenziale: una grande sala arredata con elementi architettonici orientali nel primo atto, un imponente cancello laterale per descrivere la lussuosa casa di campagna di Violetta, una maestosa scalinata impreziosita da lampade soffuse sullo sfondo della casa di Flora nel secondo atto ed un semplice bianco letto al centro del palcoscenico nel terzo ed ultimo. Per quanto riguarda l’aspetto musicale,  il promettente e giovane direttore Daniele Rustioni ha eseguito la partitura con la determinazione e con il piglio del maestro navigato. Bravissima Elena Mosuc  nel ruolo di Violetta;  ha saputo esprimere le sue qualità vocali ed interpretative in modo splendido: leggerezza all’inizio e grande intensità nei due atti successivi. Deliziosi i suoi filati ed acuti e perfetta nell’interpretazione delle arie più note “Sempre libera”, “Amami Alfredo”,  “Addio al passato” ; per lei il pubblico ha riservato gli applausi più calorosi. Applauditissimo anche  il baritono Giovanni Meoni, nei panni di papà Giorgio Germont, che ha saputo anche caratterizzare efficacemente gli aspetti  attoriali del suo ruolo, duro all’inizio e pietoso nel finale. Bravo anche Francesco Demuro nel ruolo di Alfredo Germont, anche se a volte un po’ frenato nell’interpretazione.  Convincenti anche tutti  gli altri coprotagonisti :  il basso Domenico Colaianni nel ruolo del Marchese d'Obigny , il mezzosoprano Annunziata Vestri nel ruolo di Flora, il mezzosoprano Simona Di Capua in Annina, il baritono Gianfranco Cappelluti nei panni del Barone Douphol e Massimiliano Chiarolla in Gastone.  Questa
 “Traviata” (primo cast) vista al Petruzzelli  ha messo ancora una volta in primo piano le qualità della giovane orchestra  della Fondazione Petruzzelli diretta da Daniele Rustioni, il Coro diretto da Franco Sebastiani (in ogni occasione perfetto) , oltre la sontuosa scenografia del premio Oscar  Dante Ferretti , i lussuosi costumi di  Alessandro Lai, le coreografie Luigi Neri ed il disegno luci di Giuseppe Di Iorio.
Le foto sono di Carlo Cofano


Gaetano Laudadio

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