Grande successo al Petruzzelli con la seconda opera della stagione
Bari – La “Traviata”, messa in scena al Teatro
Petruzzelli dal regista Ferzan Ozpetek, è
stata un autentico successo di pubblico ed anche di critica. Erano previste 8
repliche per questo capolavoro verdiano capace di commuovere ancora gli
spettatori e tutte hanno dato un esito davvero lusinghiero:
“sold out” in tutte le serate. Il successo è stato tale che potrebbe
essere riproposto nella prossima
stagione lirica. Realizzata in coproduzione
con il Teatro S. Carlo, l’opera è stata, come ha affermato lo stesso regista
Ferzan Ozpetek , una produzione abbastanza
rinnovata rispetto a quella napoletana. E’
il secondo impegno del regista turco nella produzione di un’opera, dopo l’ Aida
messa in scena a Firenze; Ozpetek, dopo
le numerose esperienze cinematografiche qui ambientate, ormai in Puglia è di
casa. La sua regia è stata
sostanzialmente nel solco della
tradizione lirica, pur se con una commistione di elementi architettonici orientaleggianti, costumi ricchi di damaschi e sete rosse, tanti
gioielli, inservienti col turbante e grandi cuscini colorati per terra. Ambientata
a Parigi ai primi del ‘900, l’opera di Verdi ha messo a confronto due visioni
contrastanti: il mondo libertino e godereccio degli amici di Violetta, e quello
benpensante e provinciale, della famiglia di Giorgio Germont. Numerosi gli
effetti cinematografici introdotti da Ozpetek,
come ad esempio la proiezione iniziale sul
telo del sipario del primo piano della protagonista mentre scorrevano le note del preludio e nel finale, le apparizioni degli amici dei
momenti felici , che quasi in una forma di ricordi improvvisi, apparivano e scomparivano immediatamente con un
efficacissimo gioco di luci. La scenografia di Dante Ferretti è stata efficace ed essenziale: una grande sala arredata con elementi architettonici orientali nel primo atto, un imponente cancello laterale per descrivere la lussuosa casa di campagna di Violetta, una maestosa scalinata impreziosita da lampade soffuse sullo sfondo della casa di Flora nel secondo atto ed un semplice bianco letto al centro del palcoscenico nel terzo ed ultimo. Per quanto riguarda l’aspetto musicale, il promettente e giovane direttore Daniele Rustioni ha eseguito la partitura con la determinazione e con il piglio del maestro navigato. Bravissima Elena Mosuc nel ruolo di Violetta; ha saputo esprimere le sue qualità vocali ed interpretative in modo splendido: leggerezza all’inizio e grande intensità nei due atti successivi. Deliziosi i suoi filati ed acuti e perfetta nell’interpretazione delle arie più note “Sempre libera”, “Amami Alfredo”, “Addio al passato” ; per lei il pubblico ha riservato gli applausi più calorosi. Applauditissimo anche il baritono Giovanni Meoni, nei panni di papà Giorgio Germont, che ha saputo anche caratterizzare efficacemente gli aspetti attoriali del suo ruolo, duro all’inizio e pietoso nel finale. Bravo anche Francesco Demuro nel ruolo di Alfredo Germont, anche se a volte un po’ frenato nell’interpretazione. Convincenti anche tutti gli altri coprotagonisti : il basso Domenico Colaianni nel ruolo del Marchese d'Obigny , il mezzosoprano Annunziata Vestri nel ruolo di Flora, il mezzosoprano Simona Di Capua in Annina, il baritono Gianfranco Cappelluti nei panni del Barone Douphol e Massimiliano Chiarolla in Gastone. Questa
“Traviata” (primo cast) vista al Petruzzelli ha messo ancora una volta in primo piano le qualità della giovane orchestra della Fondazione Petruzzelli diretta da Daniele Rustioni, il Coro diretto da Franco Sebastiani (in ogni occasione perfetto) , oltre la sontuosa scenografia del premio Oscar Dante Ferretti , i lussuosi costumi di Alessandro Lai, le coreografie Luigi Neri ed il disegno luci di Giuseppe Di Iorio.
Le foto sono di Carlo Cofano
Gaetano Laudadio
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