SECONDO CAST AL PETRUZZELLI PER "GISELLE"
Bari- Apoteosi del balletto romantico, "Giselle" rimane il più
rappresentato di sempre. Storia tra le più struggenti del repertorio narra la vicenda di una contadinella che
impazzisce e muore dopo aver scoperto che il suo innamorato, il duca Albrecht, la inganna nascondendole che in realtà è già fidanzato.
Giselle risorge nel mondo ultraterreno delle Villi, giovani morte prima delle
nozze. Questa triste storia svela, anche, la forte diversità sociale che porta
con sé altra profonda tristezza. Questo balletto è il banco di prova più importante per un’etoile
del balletto e già dalla sua prima rappresentazione del 1841, ha avuto un’
italiana come protagonista, essendo toccato per la prima volta a Carlotta Grisi
e successivamente ha riguardato altre grandi ballerine italiane come Carla
Fracci (ai primi del 1980, è stata anche sul palco del Petruzzelli con Rudolf Nureyev)
, dopo Alessandra Ferri e più recentemente la premiere danseuse siciliana Eleonora
Abbagnato. In questi giorni, a Bari, è invece la compagnia di danza del
“National Academic Bolshoi Opera and Academic and Ballet Theatre of the
Republic of Belarus” a portare in scena balletto romantico in due atti, dal libretto
di Théophile Gautier e Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges, con le coreografie
di Jean Coralli e Jules Perrot, riprese da
Marius Petipa e musicato da
Adolphe-Charles Adam. Nella replica pomeridiana della domenica, cui abbiamo
assistito, ad interpretarne il ruolo di Giselle, contadina innocente, fragile e
pura, è stata Marina Vezhnovets (un paio
di esitazioni nel primo atto ma leggiadra nel secondo). Molteplici in Giselle i
sentimenti che si evidenziano : passionalità, drammaticità e al tempo stesso
abilità tecnica, agilità e leggerezza. La ballerina russa con la sua intensa
interpretazione, comunque, nel complesso è stata brava, mettendo in mostra
qualità di grazia ed eleganza. Al suo fianco, nel ruolo del Duca Albrecht, il
bravo Anton Kravchenco, Vitaly Petrovsky nel ruolo di Hilarion, Aleksandra
Chizhyk nel ruolo di Myrta. La
scenografia del primo atto riproduce un villaggio che festeggia un matrimonio,
ma che termina con la morte di Giselle,
mentre nel secondo si vive una soffusa incantata magia di morte con le eteree Villi che finiscono per punire i
traditori.Bellissimi i costumi ed apprezzabile l'intero corpo di ballo “National Academic Bolshoi Opera and Academic and Ballet Theatre of the Republic of Belarus” che ha accompagnato i protagonisti. Poco più di due ore di pura emozione che il pubblico apprezza sempre ed anche ieri lo ha fatto con grande partecipazione, applaudendo a scena aperta e concedendo alla fine applausi calorosi e sentiti. Molta gestualità ha accompagnato anche il balletto così da renderlo più significativo e comprensivo agli spettatori. Anche in questa replica pomeridiana il teatro è gremito e la stessa affluenza è prevista per tutte le successive repliche. Attenta e precisa l'Orchestra della Fondazione Petruzzelli, diretta dal bravo maestro Viktor Ploskina, che ha messo in evidenza, con delicatezza i vari sentimenti sottesi nell’opera. Da aggiungere, infine, che in occasione della prima di Giselle del giorno precedente, è stato letto un comunicato della compagnia di balletto che ricordava la tragedia di Chernobyl. Il testo ricordava che il 26 aprile è l'anniversario della tragedia di Chernobyl, e che per loro era un giorno di tristezza ma anche di ringraziamento agli abitanti di Bari che per primi avevano offerto il loro aiuto, invitando i bambini bielorussi perché ricevessero le cure necessarie. A loro, l’intero cast, ha rivolto un immenso grazie per la generosità mostrata. Foto di C. Cofano
Gaetano Laudadio
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