SOLD OUT all’Orfeo per un concerto straordinario
degli Amici della Musica
GIOVANNI
ALLEVI: UN GRANDE ARTISTA
Taranto - Ancora una volta, strepitoso successo di Giovanni
Allevi, l’altra sera al Teatro Orfeo,
per gli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”. Allevi, come sua
consuetudine, entra in scena di corsa ed
in jeans e scarpe da tennis, in tutta la sua disarmante semplicità. Per questo nuovo, lungo impegno artistico
internazionale, Giovanni trae grande energia dall’affetto e dal calore del
pubblico che egli considera un dono inestimabile. E l’accoglienza riservatagli
dal pubblico è più che mai calorosa; occupato
ogni ordine di posti e con la presenza di tantissimi giovani. Come afferma
l’artista stesso, la sua fragilità è anche la sua forza che dà voce alla sua
profonda sensibilità di artista, che sa trarre ispirazione dalla vita di tutti
i giorni, dai suoi pensieri, dalla natura, dalla sua filosofia. Affascina
sempre la sua dolcissima musica, filtrata da una personalità apparentemente fragile. Grande interprete al
pianoforte, compositore di musica raffinata, direttore d’orchestra, filosofo,Allevi
ha il grande merito di riempire i teatri di giovani pur esprimendo musica
classica. Ed è forse proprio questa stessa fragilità, la sua semplicità che lo
fa sentire vicino ai giovani che in lui vedono un emblematico interprete della
loro inquietudine. Indubbiamente è merito di questo giovane e geniale
compositore capace di trasferire alle nuove generazioni il repertorio classico,
attraverso un abile contributo di rinnovamento contemporaneo. Giovanni Allevi è
un autentico talento della musica, molto amato ma è anche molto discusso.
Oserei
definire l’artista marchigiano un ossimoro: di apparente fragilità (si
definisce timido), ma dotato di ricchezza interiore, riesce a comunicare le sue
emozioni, rendendone partecipe il pubblico, attraverso le dolci melodie dei
suoi brani che esegue, a volte, solo
sfiorando con delicatezza i tasti del pianoforte, ma anche con energia e forza.
Ed è anche estremamente fluido e gradevole il suo modo di condurre il suo
concerto, con aneddoti, ricordi, riferimenti cultuali. Ai brani più noti come
ad esempio : “Prendimi”, “L’orologio degli dei”, “Back to life”, “Jazzmatica”,
“Down town”, se ne sono aggiunti altri di recente ispirazione che hanno dato il
via ad un’immagine ancora più completa dell’artista. In questa fase di maggiore
maturità artistica il pianista marchigiano compone e suona musica senza doverla piegare a
standard radiofonici, discografici, televisivi, senza doverla uniformare a correnti
accademiche. La sua è una musica libera
dalla critica e addirittura dallo stesso consenso. Bravo, bravo, bravo!!!!
Gaetano Laudadio
Foto di Carmine La Fratta
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