venerdì 14 marzo 2014

DOPO 85 ANNI TORNA SUL PALCO DELL'ORFEO “LA DUCHESSA DI CHICAGO”

Immutato il fascino dell’operetta che richiama sempre tanti spettatori

BEL SUCCESSO PER “LA DUCHESSA DI CHICAGO”

Il Teatro Orfeo di Taranto torna ad essere palco privilegiato dell’operetta e quest’anno, dopo circa 85 anni  dalla prima rappresentazione del 1929, è tornata “La Duchessa di Chicago”, su libretto di Julius Brammer e Alfred Grünwald e musicata da Imre Kàlmàn (lo stesso compositore de “La principessa della czarda”).
 Ciò è stato possibile grazie all’iniziativa dell’Associazione Musicale Mario Costa diretta da Sabino Dioguardi con la preziosa collaborazione degli Amici della Musica, nell’ambito della 70ª Stagione Concertistica. Il libretto, basato sullo stile del cabaret politico in auge negli ambienti radicali della Vienna dell’epoca, così come a Berlino e Monaco di Baviera, prende direttamente di mira la rivoluzione sociale che era in atto negli anni ruggenti  in America e le differenze culturali tra l’occidente europeo e l’America; ne sono un esempio la musica innovativa del jazz e del charleston e i tagli femminili di capelli alla maschietta, tipici delle “flappers girls”. Le Flappers rappresentarono, all’epoca, il primo effetto visibile dell'emancipazione femminile con un look caratterizzato da abiti corti decorati con frange, vezzi di perle al collo e accessori di piume e dall’uso delle classiche scarpe con tacco medio e con cinturino alla caviglia, necessarie per i balli veloci in cui erano vere e proprie maestre. Questa l’ambientazione scenica e di costumi di quest’operetta, dai tratti tipici dell’avanspettacolo, evidenziata soprattutto nella seconda parte sul palco dell’Orfeo. L’azione si svolge nella Vienna della “belle epoque” asburgica degli anni ’20, ormai in fase di declino. Dopo la prima rappresentazione  al “Theater an der Wien”  nel 1928 in una prima edizione lunga circa 5 ore,  fu rappresentata nel 1929 al Teatro Diana di Milano, alla presenza del compositore nella prima rappresentazione italiana ed a novembre dello stesso anno andò in scena con successo anche a Taranto. Di fatto, restò sconosciuta fino al 1997, quando la Lubo Opera Company l'ha messa in scena in forma di concerto a New York, non riuscendo, tuttavia, ad approdare a Broadway. E’ stata la rinnovata Compagnia Italiana di Operette, con il capocomico e protagonista Matteo Micheli e l’affascinante e brava soubrette Silvia Santoro, a riproporla in un nuovo allestimento, con un valido corpo di ballo e orchestra dal vivo, diretta da Maria Sicari e con la regia di Marco Prosperini. Il folto pubblico presente ha sottolineato con ripetuti applausi il proprio gradimento a tutti i protagonisti, dal valido corpo di ballo, a tutti gli altri bravi interpreti.

G.L.

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