SERATA MAGICA AL PAISIELLO FESTIVAL CON LA CANTATA DI SAN
GENNARO
Taranto – Il Paisiello Festival è giunto alla terza
giornata di questa undicesima,
indovinata edizione ed al secondo appuntamento del ciclo “Viaggio nelle cantate napoletane di Paisiello” con la “Cantata di
San Gennaro”, su libretto del Marchese di Galatone, scritta in occasione della
translazione del sangue di San Gennaro nella circoscrizione del Nilo. Ancora un
“sold out” dopo la prestigiosa esibizione di Ton Koopman sull’organo del ‘500 nella
chiesa Madre di Grottaglie e la splendida perfomance in occasione della
presentazione del dramma giocoso “La Musica e la Grotta”, in forma di romanzo
del giovanissimo Attilio Cantore, diplomatosi in pianoforte presso l’Istituto
Superiore di Studi Musicali Giovanni Paisiello di Taranto. Ed ancora altri giovani promesse di questo
istituto musicale, Valeria La Grotta(soprano), Serena Mastrangelo (soprano),
Diego Capriulo(contraltista), Fabio Perillo (tenore), Luca Simonetti (baritono)
con gli altri solisti del Coro Choraliter Dora Marangi(contralto), Nicola Luzzi (baritono), Roberto
Tarso(tenore), ottimamente preparati dal maestro Pierluigi Lippolis, direttore
dei Choraliter, sono stati i coprotagonisti della Cantata di San Gennaro.
Ovviamente particolarmente preziosa dell’Ensemble barocco dell’Orchestra del
San Carlo di Napoli, costituita da artisti di
grande bravura, Giuseppe Carotenuto(primo violino), Roberto
Roggia(secondo violino), Filippo Dell’Arciprete(viola), Manuela
Albano(violoncello), Alessandro Mariani (contrabbasso), Fabio D’Onofrio(oboe),
Tommaso Rossi(flauto), che hanno suonato
strumenti barocchi con corde di budello; maestro concertatore al fortepiano
Dario Candela e coordinatore artistico Giuseppe Carotenuto. L’opera si
articolava su tre personaggi
appartenenti a rappresentazioni
simbolico-religiose: la Fede (soprano), la Gloria (soprano), la Religione
(tenore) interpretate da artisti venuti anche essi da Napoli: Roberta Andalò(soprano),
Sabrina Santoro(soprano)e Leopoldo Punziano(tenore). Sofisticata la scrittura
dei fiati e del coro che ha impegnato non poco gli artisti per le numerose
difficoltà esecutive e canore. Grandi applausi, provenienti da un pubblico
numeroso e competente, a conclusione del concerto, hanno convinto il maestro
Dario Candela a concedere la replica della parte finale dell’opera.
G.L.
G.L.
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