GRANDIOSO SUCCESSO
PER L’ELEKTRA FIRMATA DA GIANNI AMELIO
Bari – Scelta indovinata quella della Fondazione
Petruzzelli, che a 150 anni dalla nascita di Richard Strauss, ha deciso di ricordare il grande musicista tedesco con
una delle sue opere più importanti : l’Elektra, libretto del drammaturgo Hugo von Hofmannsthal ed ispirato all’omonima
tragedia di Sofocle. Dal 1909, anno della prima rappresentazione al teatro Koniglisches Opernhaus di Dreda (e non
fu un gran successo…), l’opera non è stata mai rappresentata a Bari; ci sono
voluti più di 100 anni perché venisse proposta. La scelta si è dimostrata
vincente non solo per il un tutto esaurito anche in occasione della quinta
replica cui abbiamo assistito, ma anche per il successo di critica: nove minuti
di applausi parlano da soli. Per parlare della recita di questa sera, è doveroso
soffermarsi sulla superba messinscena dell’opera affidata ad uno dei maggiori registi italiani
provenienti dal mondo del cinema: Gianni Amelio. Nel corso di questa stagione
lirica , lo seguiranno altri due nomi illustri della cinematografia : Ferzan
Ozpetek con la regia di “Traviata” e Marco
Bellocchio per i “Pagliacci”. L’allestimento barese di Elektra, è realizzato in
coproduzione con il Teatro Lirico di Cagliari e la scenografia è lasciata
all’inventiva straordinaria di Sergio Tramonti, i costumi realizzati dalla capacità creativa di
Maurizio Millenotti e le luci affidate a
Pasquale Mari. La scenografia è caratterizzata da uno spazio delimitato da
pareti verticali, da un ripiano inclinato, da un bunker (che è il rifugio
fisico ed intimo di Elettra) ed una scala che porta alle camere del palazzo
reale; le luci, normalmente soffuse , diventano forti nei momenti topici della
recita. La saga che sta alla base di questo dramma risale ad una delle più
importanti opere della mitologia greca, Elektra ed ha il primitivo germe nello
scellerato omicidio di Ifigenia, figlia di Clitennestra e dello stesso
Agamennone, ad opera proprio del padre, Re di Micene. E’ questa la scintilla
che dà origine al delittuoso meccanismo di vendette familiari che porterà
Clitennestra a far assassinare Agamennone per mano di Egisto(suo amante e dopo
suo marito) ed Oreste ad uccidere sua madre Clitennestra ed il suo amante .
Oreste, a sua volta, sarà oggetto di persecuzione da parte delle Erinni per il
parricidio. Il dramma si svolge storicamente nel periodo immediatamente
successivo alla fine della guerra di Troia, nel palazzo degli Atridi di Micene.
Hugo von Hofmannstahl ha saputo
disegnare in questo dramma dei profili
psicologici molto interessanti: Elettra è una donna ossessionata dal desiderio
di vendetta nei confronti di sua madre Clitennestra e di marito Egisto; la
sorella Crisotemide è una figura fragile e debole, che desidera solo sposarsi
ed avere dei figli, Clitennestra è una donna che vive nell’angoscia e nel
terrore. Di rilievo, quindi, sono le figure femminili, mentre quelle maschili
hanno un ruolo secondario, lo è perfino Oreste, che sarà l’autore dell’omicidio.
Il solo Agamennone, che pure non appare mai, sarà sempre presente e Richard
Strauss lo fa con la musica ovvero col richiamo
frequente del leit-motiv che l’orchestra esegue scandendo il nome “A-ga-mem-non” con le note “Re-Fa-La-Re”. Elektra è un’opera diversa dalle altre, non
ci sono arie note, ma è di un’efficacia teatrale straordinaria. E’ un’opera di
rara complessità musicale per l’orchestra, impegnata duramente dai ritmi
ossessivi e dall’audacità armonica della musica di R. Strauss; lo è per i cantanti, severamente impegnati con
note acute e per il regista, che deve saper coniugare il libretto di von
Hofmannnsthal e l’inquietudine dei protagonisti
con i loro movimenti scenici. La musica di Strauss è una partitura sorprendente, ricca di
dissonanze, timbri e ritmi
particolarmente forti, che richiede un organico orchestrale notevole (ed infatti
è stato necessario rinforzare per l’occasione l’orchestra del Petruzzelli con altri 25 musicisti dell’ICO Tito Schipa di Lecce, ma
sa essere anche melodica in alcuni momenti, come quando Elettra invoca il padre
Agamennone. Il cast di cantanti, molto apprezzato, ha visto nel ruolo di
Elektra, la bravissima ed applauditissima Elena Pankratova, Natasha Petrinsky
in Clitennestra, Alex Penda con la sua voce scura in Crisotemide ed il baritono wagneriano
Egils Silins nel ruolo di Oreste. Alla direzione dell’Orchestra della
Fondazione Petruzzelli, sempre attenta e precisa, l’inglese Jonathan Nott, che
ha mostrato grande sicurezza in questo repertorio di musica straussiana.
G.L.
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