SI CONCLUDE CON QUEST'OPERA LA STAGIONE 2014
Bari – Entusiasmante successo per la prima volta in assoluto
del “Flauto Magico” di W.A. Mozart a Bari. Si tratta della penultima opera
scritta dal grande musicista austriaco Mozart ed eseguita a Vienna il 30 settembre del 1791, solo due-tre mesi
prima della morte sopraggiunta il successivo 5 dicembre. Un’opera che fa
sognare con grandi spunti poetici, un omaggio alla massoneria dell’epoca, con
quella mistica aura di segretezza che la caratterizzava, anche se completamente
differente dalle logge massoniche dei tempi nostri. Mozart, come tanti altri
compositori dell’epoca da Haydn a
Beethoven allo stesso Piccinni, ne facevano
parte e sono evidenti le influenze massoniche
in quest’opera in cui fratellanza, amore ed amicizia sono elementi
fondamentali. Una storia d’amore intricata tra Tamino e Pamina,
ma contrastata dalle oscure forze del male (la Regina della Notte, madre di Pamina), che attraverso la
benevolenza del presunto malvagio Sarastro, avrà un lieto fine. Dopo il concerto esaltante
di Riccardo Muti con la sua orchestra giovanile che ha festeggiato sabato
scorso proprio a Bari l’anniversario dei primi dieci anni di attività, ecco un
altro grande evento con repliche ancora
il 18, il 19 ed il 22 dicembre. La
produzione di quest’opera è dei Teatri
di Reggio Emilia ed ha la particolarità di essere stata la prima ed unica collaborazione
del grande direttore d'orchestra Claudio Abbado col figlio Daniele, nel ruolo
di regista. Uno spettacolo esaltante
tanto che a fine opera il pubblico numerosissimo (anche domenica il teatro è
risultato pieno in ogni ordine di posti),
ha cominciato ad applaudire in modo entusiastico ed a lungo, ancora prima che l’orchestra finisse di suonare; un
autentico imprevedibile successo nelle sue dimensioni. Pubblico quasi in
delirio, per le due arie più note dell’opera, in particolare per l’esecuzione
di “Der Holle Rache”, con acuti di una potenza e precisione incredibile. Solo pochi minuti Mozart ha riservato al ruolo della Regina della notte, ma in essi si racchiudono i momenti più esaltanti dell'opera; intonazione e suoni sublimi. Bellissimo l’allestimento di Daniele Abbado con le riuscitissime scene di
Graziano Gregori ed i bei costumi di Carla Teti. Ottime le luci di Alessandro
Carletti, che fa muovere all’inizio nei momenti critici i protagonisti in
un’atmosfera buia e cupa, per poi riportarli in una luce forte e chiara. Accattivanti anche le coreografie di Alessandra Sini e l’intero cast di cantanti. Bravissimi tutti da Antonio Poli ( Tamino) a Jacquelyn Wagner ( una Pamina), ad Alex Esposito ( un esilarante Papageno, con ottime qualità di attore comico). Ottima l’interpretazione anche del basso Dimitry Ivashenko nel ruolo di Sarastro e della superlativa Christina Poulitsi, nel ruolo della Regina della Notte. Florian Plock, Domenico Colaianni, Pervin Chakar, Giuseppina Bridelli, Francesco Castoro,Adriana Di Paola, Lavinia Bini, Kurt Azesberger ed i piccoli geni: Ivana D'Auria, Pierpaolo Gallone e Nicholas Bove hanno completato il cast. Ancora un bravo al Coro della Fondazione Petruzzelli (preparato da Franco Sebastiani) e all’Orchestra della Fondazione Petruzzelli diretta dal maestro Roland Boer. Le foto sono di Carlo Cofano
Gaetano Laudadio
Nessun commento:
Posta un commento