PUBBLICO ENTUSIASTA PER UN'OPERA DIFFICILE
Bari - Bel successo di pubblico col teatro occupato in ogni
ordine di posti, in occasione della prima
del Macbeth di Giuseppe Verdi al Petruzzelli, che si avvia alla conclusione
della prima parte della stagione lirica della Fondazione Petruzzelli, con la recente
gestione di Massimo Biscardi. E' la terza volta che quest’opera va in scena al
Petruzzelli, dopo l’edizione del 1972, quando c’era il maestro Vitale, e dopo quella del 1988, con Ferdinando Pinto e la regia di
Luca Ronconi. Macbeth è tra i più conosciuti ed apprezzati drammi di William
Shakespeare, liberamente ispirato al
resoconto storico del Re Macbeth di Raphael Holinshed e a quello del filosofo scozzese
Hector Boece. Viene descritta una tragedia fosca e cruenta che si svolge in
Scozia nel basso medioevo ed ha per protagonisti due generali del Re di Scozia, Banco e
Macbeth, anche barone di Glamis e, con loro, la diabolica mente dell’omicidio
del Re scozzese, Lady Macbeth. Il titolo è emblematicamente solo “Macbeth”
senza specificare se il riferimento è al Re o alla Lady o ad entrambi. Il
melodramma, in quattro parti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria
Piave, fu rappresentato per la prima volta al Teatro della Pergola di Firenze, il
14 marzo 1847. Una seconda versione, alla cui partitura lo stesso Verdi apportò
alcune modifiche, fu rappresentata al Théâtre Lyrique di Parigi il 19 aprile
1865. L’edizione barese è basata su quella del 1865, con l’innesto di balletti
definiti come “Ballo, “Waltzer” e “ Ondine”,tesi a rendere meno violento e
irrazionale il percorso, rispetto a quello del 1847. Dopo il successo iniziale
del 1847, l’opera venne dimenticata e solo nel 1952, per merito dell’intensa interpretazione di Maria Callas,
tornò ad essere riproposto. Il capolavoro verdiano rappresenta l’archetipo
della brama di potere e la smisurata ambizione rappresentata qui dai coniugi Macbeth. Ai
tormenti di Macbeth si contrappone
l’aridità della Lady , che solo alla fine prova rimorso per quanto fatto, senza
mai manifestare un vero pentimento. Essenziale
l’allestimento curato dalla regia di Giancarlo Cobelli, ripreso da Lydia Biondi,
con scene e costumi di Carlo Maria
Diappi, ripresi da Valentina Dellavia ed il disegno luci di Giuseppe Ruggieri , con la produzione del Teatro Comunale di Modena. Il sipario si
apre con le note cupe del preludio e con
una scenografia asciutta, ed il coro schierato sulla parte anteriore del palco,
a sinistra le voci femminili ed a destra quelle maschili . La voce di Macbeth è
affidata a Luca Salsi, quella di Lady Macbeth a Tamar Iveri , entrambi apprezzatissimi ed applauditi frequentemente dal
pubblico a scena aperta. Di Luca Salsi,
notevole la sua presenza scenica e la qualità di fraseggio, in una
varietà di colori e di dinamiche. Di Tamar Iveri , molto apprezzata la voce e l’accento
verdiano autentico, oltre a un’intensa recitazione. Quando il sipario è calato
il pubblico ha applaudito con molto calore ed una vera ovazione ha accolto Luca Salsi per
l’ottima interpretazione di Macbeth. Un cast, comunque, di tutto rispetto, guidato dalla bacchetta
del direttore Fabrizio Maria Carminati che ha esaltato anche e soprattutto i
momenti di più autentico lirismo verdiano, affidati al Coro sempre ottimamente
preparato da Franco Sebastiani. La sua
direzione musicale, precisa ed efficace ha messo in evidenza la giovane
Orchestra della Fondazione Petruzzelli , sempre attenta e pronta. Particolare
attenzione hanno meritato anche la regia e la scenografia, con personaggi
simbolici ed incombenti atmosfere,
presagio della tragedia finale. Altre tre repliche sono previste per domenica(h. 18.00), martedi e
giovedi p.v. alle 20.30.
Gaetano Laudadio
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