sabato 16 maggio 2015

PETRUZZELLI, SUCCESSO MERITATO PER IL MACBETH

                                PUBBLICO ENTUSIASTA PER UN'OPERA DIFFICILE

Bari - Bel successo di pubblico col teatro occupato in ogni ordine di posti,  in occasione della prima del Macbeth di Giuseppe Verdi al Petruzzelli, che si avvia alla conclusione della prima parte della stagione lirica della Fondazione Petruzzelli, con la recente gestione di Massimo Biscardi. E' la terza volta che quest’opera va in scena al Petruzzelli, dopo l’edizione del 1972, quando c’era  il maestro Vitale, e dopo quella  del 1988, con Ferdinando Pinto e la regia di Luca Ronconi. Macbeth è tra i più conosciuti ed apprezzati drammi di William Shakespeare,  liberamente ispirato al resoconto storico del Re Macbeth di Raphael  Holinshed e a quello del filosofo scozzese Hector Boece. Viene descritta una tragedia fosca e cruenta che si svolge in Scozia nel basso medioevo ed ha per protagonisti  due generali del Re di Scozia, Banco e Macbeth, anche barone di Glamis e, con loro, la diabolica mente dell’omicidio del Re scozzese, Lady Macbeth. Il titolo è emblematicamente solo “Macbeth” senza specificare se il riferimento è al Re o alla Lady o ad entrambi. Il melodramma, in quattro parti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, fu rappresentato per la prima volta al Teatro della Pergola di Firenze, il 14 marzo 1847. Una seconda versione, alla cui partitura lo stesso Verdi apportò alcune modifiche, fu rappresentata al Théâtre Lyrique di Parigi il 19 aprile 1865. L’edizione barese è basata su quella del 1865, con l’innesto di balletti definiti come “Ballo, “Waltzer” e “ Ondine”,tesi a rendere meno violento e irrazionale il percorso, rispetto a quello del 1847. Dopo il successo iniziale del 1847, l’opera venne dimenticata e solo nel 1952, per merito  dell’intensa interpretazione di Maria Callas, tornò ad essere riproposto. Il  capolavoro verdiano rappresenta l’archetipo della brama di potere e la smisurata ambizione  rappresentata qui dai coniugi Macbeth. Ai tormenti di Macbeth  si contrappone l’aridità della Lady , che solo alla fine prova rimorso per quanto fatto, senza mai manifestare un vero pentimento.  Essenziale l’allestimento curato dalla regia di Giancarlo Cobelli, ripreso da Lydia Biondi, con scene e costumi  di Carlo Maria Diappi, ripresi da Valentina Dellavia ed il disegno luci di Giuseppe Ruggieri ,  con la produzione  del Teatro Comunale di Modena. Il sipario si apre con le note cupe del preludio e  con una scenografia asciutta, ed il coro schierato sulla parte anteriore del palco, a sinistra le voci femminili ed a destra quelle maschili . La voce di Macbeth è affidata a Luca Salsi, quella di Lady Macbeth a Tamar Iveri , entrambi  apprezzatissimi ed applauditi frequentemente dal pubblico a scena aperta.  Di Luca Salsi, notevole  la sua presenza  scenica e la qualità di fraseggio, in una varietà di colori e di dinamiche. Di Tamar Iveri , molto apprezzata la voce e l’accento verdiano autentico, oltre a un’intensa recitazione. Quando il sipario è calato il pubblico ha applaudito con molto calore  ed una vera ovazione ha accolto Luca Salsi per l’ottima interpretazione di Macbeth. Un cast, comunque,  di tutto rispetto, guidato dalla bacchetta del direttore Fabrizio Maria Carminati che ha esaltato anche e soprattutto i momenti di più autentico lirismo verdiano, affidati al Coro sempre ottimamente preparato da  Franco Sebastiani. La sua direzione musicale, precisa ed efficace ha messo in evidenza la giovane Orchestra della Fondazione Petruzzelli , sempre attenta e pronta. Particolare attenzione hanno meritato anche la regia e la scenografia, con personaggi simbolici ed incombenti  atmosfere, presagio della tragedia finale. Altre tre repliche sono previste per domenica(h. 18.00), martedi e giovedi p.v. alle 20.30.

Gaetano Laudadio

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