giovedì 30 luglio 2015

AL FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA ANCORA UN SUCCESSO CON L’INCORONAZIONE DI POPPEA

     
 IL BELCANTO DI MONTEVERDI CON L’INCORONAZIONE DI POPPEA

Martina Franca - E’ stata  affidata ai bravissimi giovani cantanti del dipartimento barocco dell’Accademia “Rodolfo Celletti”  l’esecuzione, in forma semiscenica, de “L’incoronazione di Poppea” di Claudio Monteverdi. Il dramma in musica su libretto di Francesco Busenello  è stato rappresentato per l’ultima replica del 2015 nell’atrio del Chiostro di S. Domenico. L’opera, infatti, era già stata data  a Martina, quando era direttore artistico Rodolfo Celletti con Alberto Zedda, direttore; tra gli interpreti di quell’edizione Daniela Dessì (nel ruolo di Poppea) e Anna Caterina Antonaci (in quello di Amore).  L'opera di  Monteverdi  esiste in due versioni manoscritte, una napoletana e  una veneziana; quest’ultima è priva   di alcune pagine presenti  nell' edizione napoletana. In nessuno dei due manoscritti sono presenti indicazioni  complete per gli strument i ed  i  cantanti e perciò ogni volta che si affronta quest’ opera ci si trova a dover scegliere l' edizione, gli strumenti,  le voci. L’opera è considerata una delle pagine più importanti  del repertorio seicentesco e ritenuta  un capolavoro della storia del teatro musicale di tutti i tempi. L’allestimento  per la rassegna martinese del 2015 è stato curato e ridotto drammaturgicamente da Gianmaria Aliverta . La regia realizzata da Gianmaria Aliverta ha creato un unico luogo d’azione, privo di cambi di scena e con gli artisti che si muovevano tra il pubblico. Composte solo da cubi e dalla casa di Poppea  posta da un lato e dall’altro un albero capovolto con le radici in alto a simboleggiare l’infondatezza del potere e più in generale
l’egocentrismo.  E si, perché la vicenda narra di un’arrampicatrice sociale che con le armi della seduzione vorrebbe arrivare ad essere incoronata imperatrice. Maestro concertatore, anche al cembalo e direttore di una formazione rigorosamente filologica, composta da un piccolo ensemble di strumenti originali, “Cremona Antiqua”, il maestro Antonio Greco.  Tutti  davvero bravi e molto interessanti  le voci degli artisti dell’Accademia “Rodolfo Celletti ” che  meritano un elogio particolare sia per le voci,che per la presenza scenica e per tutta la loro performance. E sono: Quiteria Munoz Inglada in Poppea, Shaked Bar in Nerone ed ancora Grazia Palazzo (Fortuna), Daniela Milanese (Virtù/Pallade), Anna Bessi (Ottavia), Francesca Sartorato  (Ottone), Nicolò Donini (Seneca), Tal Ganor (Drusilla), Ilham Nazarov (Arnalta), Giampiero Cicino (Nutrice). Non può sfuggire e va sottolineata la continua crescita artistica di questo Festival, affidato già da alcuni anni, alla dedizione ed alla competenza del suo direttore artistico Alberto Triola. Certamente fra qualche anno sentiremo parlare anche di
qualcuno di questi giovani cantanti dell’Accademia “Rodolfo Celletti”. Le scene sono state curate da Raffaele Montesano ed i costumi da Alessio Rosati. E val la pena di ricordare lo stesso percorso anche dei giovani direttori d’orchestra,  che hanno trovato nel Festival il meritato trampolino di lancio, come Giacomo Sagripanti che già da tempo è sul podio dei più importanti teatri internazionali e quest’anno è tra i direttori d’orchestra protagonisti all’Arena di Verona.


Gaetano Laudadio
Le foto sono di Paolo Conserva

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