Domani
alle 20.30 al Teatro Massimo di Palermo la Quinta Sinfonia di Mahler
Sul
podio Fabio Luisi con l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala
PALERMO. È l’Orchestra dell’Accademia
del Teatro alla Scala, un’Orchestra di giovani talenti che si esibisce sulle
più grandi scene nazionali e internazionali – Russia, Danimarca, Emirati Arabi,
Stati Uniti - e che domani, giovedì 29
ottobre, alle 20.30, al Teatro Massimo di Palermo, eseguirà uno dei
capolavori di Mahler: la Sinfonia n.5, diretta da Fabio Luisi. Il concerto si inscrive
nell’ambito di Legalit-Ars, progetto di formazione e diffusione delle
Arti e mestieri dello Spettacolo per lo sviluppo della legalità che vede
coinvolti, insieme con l’Accademia della Scala e il Teatro Massimo di Palermo,
il Teatro San Carlo di Napoli e il
Teatro Pubblico Pugliese di Bari.
L’Orchestra è nata nell’ambito dei corsi di perfezionamento
finalizzati all’inserimento di giovani strumentisti nel mondo professionale.
Attualmente è l’unica realtà italiana che accompagni gli allievi alla futura
carriera su tutto il repertorio di un professore d’orchestra: sinfonico,
operistico e balletto. Sotto la guida di stimati musicisti e delle prime parti
dell’Orchestra del Teatro alla Scala, i corsi prevedono lezioni individuali di
strumento, musica da camera, sezioni d’orchestra, esercitazioni orchestrali.
Dal 2013 l’Orchestra vive una significativa esperienza
professionale con Fabio Luisi, che la dirige in diversi concerti fra Milano,
Torino, Bologna, Napoli e Palermo. Domani sera il concerto al Teatro Massimo:
in programma la Sinfonia il cui Adagietto è diventato celebre per gli
appassionati di cinema perché Luchino Visconti lo scelse come cuore della
colonna sonora di Morte a Venezia.
Un’opera che segna una svolta profonda nella composizione di Mahler, scritta in
coincidenza con il brusco stacco che nella vita privata del compositore
costituisce il matrimonio con Alma Schindler, avvenuto nel 1902. L’elemento più
evidente è l’assenza della voce umana, in particolare femminile, che aveva
caratterizzato invece le sinfonie precedenti, e quindi un ritorno alle forme
più tradizionali della sinfonia classica.
Il Teatro Massimo, nell’ambito del progetto
Legalit-Ars, si è fatto promotore negli ultimi mesi di quattro percorsi
formativi destinati a giovani di età compresa tra 18 e 25 anni, corsi
incentrati sulle figure professionali del sarto dello spettacolo, elettricista
di palcoscenico, macchinista teatrale, fotografo di scena.
FABIO LUISI
Nato a Genova, ha iniziato
lo studio del pianoforte a quattro anni e si è diplomato al Conservatorio
Nicolò Paganini della sua città. In seguito ha studiato direzione d’orchestra
con Milan Horvat al Conservatorio di Graz. Dal 1990 al 1996 è stato Direttore
artistico dell’Orchestra Sinfonica di Graz e in seguito ha ricoperto numerosi
incarichi: Direttore principale della Tonkunstler-Orchester Niederösterreich
(1995-2000), Direttore musicale dell’Orchestre de la Suisse Romande
(1997-2002), Direttore artistico della Mitteldeutscher Rundfunk
Sinfonieorchester di Lipsia (1999-2007),
Generalmusikdirektor della Staatskapelle di Dresda e della Sächsische Staatsoper
(2007-2010). Dal 2005 al 2013 è stato Direttore principale dei Wiener
Symphoniker, che al termine del suo mandato lo hanno insignito del
“Brucknerring”. Dal settembre 2011 è Direttore principale del Metropolitan di
New York e nella stagione 2012-13 è diventato Direttore musicale dell’Opera di
Zurigo; inoltre, a partire dalla stagione 2017-18 assumerà l’incarico di
Direttore principale della Danish National Symphony Orchestra (DNSO).
Come direttore ospite ha
diretto numerose orchestre internazionali, tra cui la Symphonieorchester des Bayerischen
Rundfunks, i Wiener Philharmoniker, le orchestre sinfoniche di Chicago, Boston,
Philadelphia e San Francisco, il Concertgebouw di Amsterdam, l’Orchestre de
Paris, la Philharmonia di Londra, la NHK Symphony di Tokyo, i Munchner
Philharmoniker, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e
quella del Maggio Musicale Fiorentino, la Filarmonica di Oslo e la Mahler
Chamber Orchestra. Inoltre è ospite assiduo della Staatsoper di Vienna, della
Bayerische Staatsoper di Monaco, della Deutsche Oper e della Staatsoper di
Berlino. Nel 2002 ha debuttato al Festival di Salisburgo con Die Liebe der Danae di Richard Strauss e
vi è ritornato nella stagione successiva per dirigere Die ägyptische Helena. Gli allestimenti da lui diretti a New York
comprendono la rivoluzionaria Tetralogia
wagneriana firmata da Robert Lepage, la Manon
di Massenet con Anna Netrebko, Don
Giovanni, La traviata, Rigoletto e Ariadne auf Naxos; sempre nel 2011 ha diretto l’orchestra del Met
alla Carnegie Hall e l’ha portata in tournée in Giappone (con Don Carlo e La bohème), e poi ha debuttato sul podio della Cleveland Orchestra
e su quello della Filarmonica della Scala. Inoltre ha diretto Aida alla Royal Opera House Covent
Garden, Falstaff al Liceu di
Barcellona e Pagliacci a Genova.
Nel 2012-13 ha inaugurato
il suo mandato a Zurigo con una nuova produzione di Jenůfa di Janáček, prima di ritornare al Met per dirigervi il nuovo
allestimento di Un ballo in maschera firmato
da David Alden e le riprese di Aida e
Les Troyens; nella stessa stagione ha diretto Don Carlo alla Scala, Il
trovatore a Dresda, Roméo et Juliette
e La traviata al Teatro Carlo
Felice di Genova, e ancora a Zurigo Tosca, La bohème, Rigoletto, La straniera e Der Rosenkavalier.
Ha iniziato la stagione
2014-15 al Met dirigendo Macbeth, La vedova allegra di Lehár, Cavalleria rusticana e Pagliacci. A Zurigo ha diretto nuovi
allestimenti quali Julietta di
Bohuslav Martinů e I Capuleti e i
Montecchi di Bellini, oltre a riprese di Norma e Ariadne auf Naxos.
Altre produzioni importanti delle stagioni più recenti comprendono Madama Butterfly e La Cenerentola a New York, Fidelio,
Aida, La straniera, Les contes
d’Hoffmann e Don Carlo a Zurigo.
Nella stagione 2015-16, dopo aver diretto la DNSO ai BBC Proms di Londra e la
Saito Kinen Orchestra al Festival Matsumoto in Giappone, dirige al Met Cavalleria rusticana e Pagliacci nel
fortunato allestimento di David McVicar, la nuova produzione di Manon Lescaut firmata da Richard Eyre, e
Le nozze di Figaro. A Zurigo lo
attendono nuovi allestimenti del Wozzeck e
dei Puritani, oltre a riprese di Falstaff, Tosca e Die Zauberflöte.
In Italia dirige
l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala nella Quinta Sinfonia di Mahler a Milano, Palermo e Napoli. Ritroverà la
DNSO per esecuzioni di Messiah di
Händel (con il Danish National Concert Choir), del Concerto per violino di Paganini (con il vincitore del Concorso
Paganini 2015), del Concerto n. 4 per
pianoforte e orchestra di Rachmaninov (con la pianista Lise de la Salle),
della Sinfonia n. 1 di Brahms e di Shéhérazade di Rimskij-Korsakov. Altri
futuri impegni comprendono concerti con la Malaysian Philharmonic, l’Orchestra
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Juilliard Orchestra e la
Philadelphia Orchestra, oltre a un nuovo allestimento di Lear di Aribert Reimann all’Opéra di Parigi.
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