Eleonora Abbagnato, Sonya Yoncheva e Alessandro Preziosi in Villa
Rufolo
per l’omaggio di Ravello a Richard Wagner
La
Fondazione Ravello in stretta
sinergia con la Regione Campania e
il Comune di Ravello, ricorda il
140esimo anniversario del passaggio di Richard Wagner a Ravello, evento che più
di ogni altro ha segnato il destino della perla della Costiera Amalfitana,
diventata poi, Città della Musica e sede del Ravello Festival, nato 68 anni
orsono proprio come omaggio al genio di Lipsia.
L’evento,
ideato dal Maestro Alessio Vlad, si
svolgerà in una Villa Rufolo vuota, senza pubblico così come imposto
dall’emergenza Covid-19 che ha così pesantemente segnato e continua a segnare,
la nostra quotidianità.
Nell’evento,
che diventerà un lungometraggio, saranno coinvolte due grandi artiste: Eleonora Abbagnato e Sonya Yoncheva a rappresentare ognuna
simbolicamente un aspetto dell’amore tra Parsifal, il “puro folle” e Kundry. Ad
Alessandro Preziosi, attore oggi tra
i più amati dal grande pubblico, l’onere e l’onore di raccontare quell’amore e la
visita di Wagner a Ravello.
Centoquarant’anni
orsono, il 26 maggio 1880, Richard Wagner, accompagnato dalla moglie Cosima e
da un piccolo seguito, dopo aver affrontato a dorso di mulo l’impervia salita,
da Amalfi arrivava a Ravello. Più che l’incanto panoramico lo richiamavano i
resti delle architetture arabo-normanne e la bellezza dei giardini che sapeva
sarebbero potuti essere fonte di ispirazione per la messa in scena dell’opera
che stava portando a termine: il Parsifal.
“Wagner sapeva che quell’ultima opera
che stava componendo avrebbe rappresentato il suo testamento spirituale. – spiega Alessio Vlad, autore anche del testo – Parsifal dominava i suoi pensieri da oltre
un quarto di secolo, fin dalla gestazione del Lohengrin, e voleva che i
significati di cui la vicenda era intrisa assurgessero a significati universali
in virtù di un contrasto, ovvero nel nome di un percorso iniziatico e
conoscitivo che doveva comprendere tutto il mondo occidentale considerato nel
rapporto di ciò che rappresentava il suo opposto. A Ravello – continua – trovò da un lato quell’abbandono che andava
cercando per dare vita definitiva a quel secondo atto dell’opera dove Kundry
metteva in pratica tutti quei sensuali adescamenti per portare a sé il “puro
folle”, abbandono che solo l’atmosfera forte di colori e di profumi del Sud gli
poteva dare, dall’altro, addentrandosi nei giardini di Villa Rufolo, ebbe la
visione pittorica che cercava per definire la scenografia del giardino
incantato in cui faceva svolgere l’azione.
La città e la Fondazione Ravello
vogliono ricordare quell’avvenimento nel nome di una tradizione che da allora
in un percorso mai interrotto ha fatto si che Ravello diventasse il luogo
ideale dove il mondo del nord, in nome di radici comuni, incontra il sud”.
Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opera di Parigi e direttrice del corpo
di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, danzerà nei giardini di Villa Rufolo
indossando un abito Dior su una inedita coreografia di Simone Valastro.
L’assolo, creato appositamente sulla musica del Preludio del Parsifal, vuole rappresentare
quell’abbandono estetico che fu alla base del concepimento dell’opera e che
Wagner trovò a Ravello.
Sonya Yoncheva, una delle cantanti di maggior successo del mondo
dell’opera di oggi, abituale protagonista di memorabili interpretazioni nei
maggiori teatri del mondo, dal Metropolitan di New York alla Scala di Milano e
all’Opera di Parigi, canterà una aria dal Lohengrin di Wagner (con la
composizione del Lohengrin - Lohengrin nella storia figlio di Parsifal - Wagner
iniziò il suo percorso verso quella che sarebbe stata la sua ultima opera) e
“Casta Diva” dalla Norma (opera che Wagner personalmente diresse) di Vincenzo
Bellini, il compositore italiano più amato dal Maestro, tanto amato da
diventarne anche un modello, rappresentando una ideale unione tra il mondo
musicale tedesco e quello italiano. Tra il nord e il sud, appunto.
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