venerdì 19 aprile 2013

MARIANGELA VACATELLO INCANTA IL PUBBLICO DELL’ORFEO


Grande successo per un concerto ispirato a compositori russi

Mariangela Vacatello, ormai da tempo splendida realtà nel panorama pianistico italiano e non solo, è tornata ad esibirsi sul palco del teatro Orfeo per la XXI Stagione Concertistica “Eventi musicali” di Taranto dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, diretta nell’occasione dal maestro Piero Romano. La pianista era già stata a Taranto negli anni passati ed ha debuttato, con successo, recentemente anche al Teatro alla Scala di Milano. Si trattava, infatti, del terzo concerto di un progetto che ha visto la pianista impegnata con l’Orchestra ICO della Magna Grecia nell’esecuzione della “integrale” dei lavori per piano e orchestra di Sergej Rachmaninov. Il programma di  questo concerto è stato incentrato prevalentemente su musiche di compositori russi quali Tchaikovsky, Rachmaninov,Glinka, Rimskij-korsakov.  Mariangela Vacatello ha mostrato tutta la sua professionalità ed ispirazione , a tratti con sonorità forti ed addirittura esplosive, mettendo in luce virtuosismo e precisione chirurgica anche a ritmi elevati, con fraseggi fluidi e determinati;le sue mani sembravano piume, che volavano in un’atmosfera di sogno. Decisamente  “in progress” rispetto alle precedenti esibizioni.  Il concerto si è aperto con la sola Orchestra Magna Grecia in “Poloinase” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, la maestosa danza polacca con cui si apre il terzo atto dell’opera “Eugene Onegin”, seguito dal Capriccio Spagnolo” di Nikolaj Rimskij-Korsakov, una composizione in cinque movimenti basata su temi della musica popolare spagnola. Nella seconda parte del concerto Mariangela Vacatello si è unita all’orchestra, cimentandosi nella grande Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36, di Sergej Rachmaninov, un’opera in tre movimenti di grande complessità musicale, scritta dal compositore nel 1913 e poi rielaborata, con alcuni tagli, nel 1931, in modo da renderla più accessibile al pubblico. Ha fatto seguito la celeberrima ouverture dell’opera “Ruslan e Ludmilla” di Mikhail Glinka ed infine la “Rapsodia su un tema di Paganini”  in la minore Op.43, un’opera in cui il compositore russo ha sapientemente coniugato l'estro virtuosistico con il rigore della costruzione formale. Alla fine applausi entusiastici del pubblico in particolare a Mariangela Vacatello, schiva e semplice, che non ha potuto sottrarsi dal concedere alcuni bis: “La campanella” di Paganini-Liszt, un brano dalla Scarlattiana di Alfredo Casella ed infine lo studio n. 11 di Debussy. 

G.L.

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