Grande successo per un concerto ispirato a compositori russi
Mariangela Vacatello, ormai da tempo splendida realtà nel
panorama pianistico italiano e non solo, è tornata ad esibirsi sul palco del
teatro Orfeo per la XXI Stagione Concertistica “Eventi musicali” di Taranto
dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, diretta nell’occasione dal maestro Piero
Romano. La pianista era già stata a Taranto negli anni passati ed ha debuttato,
con successo, recentemente anche al Teatro alla Scala di Milano. Si trattava,
infatti, del terzo concerto di un progetto che ha visto la pianista impegnata
con l’Orchestra ICO della Magna Grecia nell’esecuzione della “integrale” dei
lavori per piano e orchestra di Sergej Rachmaninov. Il programma di questo concerto è stato incentrato
prevalentemente su musiche di compositori russi quali Tchaikovsky,
Rachmaninov,Glinka, Rimskij-korsakov. Mariangela
Vacatello ha mostrato tutta la sua professionalità ed ispirazione , a tratti con
sonorità forti ed addirittura esplosive, mettendo in luce virtuosismo e
precisione chirurgica anche a ritmi elevati, con fraseggi fluidi e determinati;le
sue mani sembravano piume, che volavano in un’atmosfera di sogno. Decisamente “in progress” rispetto alle precedenti
esibizioni. Il concerto si è aperto con
la sola Orchestra Magna Grecia in “Poloinase” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, la
maestosa danza polacca con cui si apre il terzo atto dell’opera “Eugene
Onegin”, seguito dal Capriccio Spagnolo” di Nikolaj Rimskij-Korsakov, una
composizione in cinque movimenti basata su temi della musica popolare spagnola.
Nella seconda parte del concerto Mariangela Vacatello si è unita all’orchestra,
cimentandosi nella grande Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36, di Sergej
Rachmaninov, un’opera in tre movimenti di grande complessità musicale, scritta
dal compositore nel 1913 e poi rielaborata, con alcuni tagli, nel 1931, in modo
da renderla più accessibile al pubblico. Ha fatto seguito la celeberrima
ouverture dell’opera “Ruslan e Ludmilla” di Mikhail Glinka ed infine la “Rapsodia
su un tema di Paganini” in la minore
Op.43, un’opera in cui il compositore russo ha sapientemente coniugato l'estro
virtuosistico con il rigore della costruzione formale. Alla fine applausi
entusiastici del pubblico in particolare a Mariangela Vacatello, schiva e
semplice, che non ha potuto sottrarsi dal concedere alcuni bis: “La campanella”
di Paganini-Liszt, un brano dalla Scarlattiana di Alfredo Casella ed infine lo
studio n. 11 di Debussy.
G.L.
Nessun commento:
Posta un commento