lunedì 28 gennaio 2013

PETRUZZELLI: OTELLO HA INAUGURATO LA STAGIONE LIRICA



Bari – E’ l’anno del bicentenario della nascita di Verdi  ed anche il Teatro Petruzzelli  con  “Otello” ha voluto  rendere omaggio al grande musicista di Busseto in questa occasione. L’inaugurazione della stagione lirica 2013 è stata affidata al regista lituano Eimuntas Nekrosius, con una nuovo  allestimento, che ha visto la scenografia di Marius Nekrosius. L’opera  è stata incentrata prevalentemente soprattutto sui sentimenti, tralasciando molti aspetti scenici:  niente porto, navi, ma solo una struttura rotonda ed inclinata, su cui si sono svolte le azioni più importanti dell’opera, un fondale scuro, una miniatura di castello, il tutto in un’atmosfera complessivamente cupa che lascia presagire il dramma finale.  Sin dall’inizio, infatti,  il telo scuro sul fondo del palco, con Otello avvolto da una tunica grigio scuro, il fazzoletto di Desdemona nero e non bianco, sono indicazioni precise.  In contrasto con loro, il candore del bianco che avvolge Desdemona  e  le due grandi ali bianche, simbolo della purezza della protagonista; due ali che nello svolgimento dell'opera hanno rappresentato il talamo di Otello e Desdemona, che sarà la tomba di entrambi. Verdi scrisse l’Otello in età matura,  dopo alcuni anni  di meditazione, in collaborazione con Arrigo Boito che sostenne convintamente come l’opera Shakepeariana potesse essere musicata solo da lui. In occasione della prima rappresentazione di Otello  alla Scala di Milano nel 1887, fu un autentico grande successo. Tale fu l'entusiasmo che a fine spettacolo il pubblico volle accompagnare il maestro con la sua carrozza fino alla sua residenza, quell’Hotel de Milan, dove, nel 1913 Verdi sarebbe poi deceduto. In  questo capolavoro verdiano,  composto dopo ben sette anni dall’altro capolavoro che fu “Aida, si può cogliere un notevole mutamento di linguaggio musicale rispetto alla sua precedente produzione; Otello, segna il compimento di un’evoluzione musicale iniziata una ventina d’anni prima. Verdi aveva, inizialmente, pensato di dare alla sua opera il titolo di “Jago”, il personaggio intorno a cui ruota l’intero dramma e che immaginava con la faccia da galantuomo. Un’opera complessa in cui sembra emergere la meschinità dell’essere umano, Jago,  che incarna il male, e che prevale sulla figura incerta di Otello, personaggio complesso e vittima del suo stesso alfiere. Benedetto Croce sosteneva che Jago non rappresentasse il male per una mania di grandezza, ma il male per il male. Pregevole risulta l’arte di Verdi che con la sola musica sa delineare i vari moti dell’animo e con l’intensità dei suoni degli   strumenti, descrive via via i vari sentimenti, come la dolcezza di Desdemona, la gelosia di Otello, la perfidia di Jago, l’ingenuità di Cassio. L’Otello visto a Bari per la regia di  Eimuntas Nekrosius, si è rivelato efficace ed adeguato alla tragedia di Shakespeare. Discutibili alcune scelte scenografiche di Marius Nekrosius , come per esempio  quella serie di termosifoni in ghisa e lo scarso movimento delle scene. Sul piano musicale  quasi tutte note positive; dalla direttrice Keri-Lynn Wilson che ha guidato magistralmente la nuova Orchestra del Teatro Petruzzelli, all’Orchestra stessa se pur interamente rinnovata, ai  protagonisti Julianna Di Giacomo che ha interpretato  Desdemona con estrema dolcezza rispettando le doti di grazia, equilibrio e nobiltà d’animo richieste dal personaggio; a lei il pubblico ha riservato un grande applauso a scena aperta dopo l’accorata Ave Maria, che prelude alla tragica fine ed un tripudio alla fine dell’opera. Molto applaudito anche Clifton Forbis nel ruolo di Otello e Claudio Sgura in Jago, cui è mancata, forse, un’interpretazione più  intrigante, così come il ruolo di Jago richiedeva. Bravi anche Sara Fulgoni in Emilia, Francisco Corujo in Cassio, Massimiliano Chiarolla in Roderigo, Luca Tittoto in Lodovico e Roberto Abbondanza  in Montano. Ottimo anche  il nuovo Coro affidato  al bravissimo maestro Franco Sebastiani così come il Coro di Voci Bianche all'Ottava di Emanuela Aymone . Ha curato le scene Marius Nekrosius, con di costumi Nadezda Gultiajeva, il disegno luci di Audrius Jankauskas.
G.L.

Nessun commento:

Posta un commento