martedì 5 febbraio 2013

ALL'ORFEO DI TARANTO Géza Hosszu-Legocky


Il violino tzigano di Géza Hosszu-Legocky suona all’Orfeo con l’Orchestra Magna Grecia


Géza Hosszu-Legochy sarà il protagonista di “Ispirazione Tzigana”, del prossimo appuntamento della Stagione Concertistica XXI “Eventi Musicali” dell’Orchestra della Magna Grecia al Teatro Orfeo di Taranto fissato alle ore 21.00 del 7 febbraio p.v. La grande pianista Martha Argerich ha espresso un giudizio lusinghiero, sottolineando come   violinista di origine tzigana riveli un altro modo di vivere la musica. È un vulcano in perenne eruzione: che si esibisca nella musica tzigana o nel repertorio classico, egli affascina sempre il pubblico.
In questo straordinario concerto l’orchestra sarà affidata alla “bacchetta” di Luigi Piovano, direttore di fama internazionale e primo violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia, da quest’anno Direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, con cui in passato si era già esibito come direttore e come solista. Il programma del concerto è dedicato alla musica tzigana e al repertorio classico che ne trae ispirazione.

Ma prima di addentrarsi nelle atmosfere tzigane il concerto vivrà un prologo particolare.
In prima mondiale assoluta, infatti, verrà eseguita “Mare leggendario” la seconda di tre ouverture che l’Orchestra della Magna Grecia ha commissionato quest’anno ad altrettanti compositori. Opere inedite,  eseguite in tre concerti diversi in questa stagione concertistica, ­che compongono “La Trilogia del Mare”, un contributo alla riflessione sulla situazione della Città dei due Mari: partendo dal mare, l’elemento che caratterizza Taranto, sono stati così trasposti in musica il presente (“Mare Metallico” di Giovanni Tamborrino), la storia (“Mare Leggendario” di Maurizio Lomartire) e l’avvenire (“Mare Futuro” di Nicola Locritani).
“Mare Leggendario”, o “Etra’s tears (Le lacrime di Etra) è il passato, è la storia che si confonde misteriosamente con il mito. Maurizio Lomartire trae ispirazione dai simboli della leggenda raccontata da Strabone - Falanto, Etra, Saturo - per raccontare sinfonicamente la favolosa storia della fondazione di una città e raffigurarne l'inimmaginabile grandezza. E il mare, l'acqua, sono lo sfondo di ogni racconto e la citazione delle più belle frasi di filosofi e poeti fatte rivivere all’interno di una partitura che si arricchisce delle voci dei nostri intellettuali contemporanei.

Sul palco con l’Orchestra della Magna Grecia, diretta da Luigi Piovano, saliranno poi il violinista Géza Hosszu-Legocky e Jiulius Csik che suonerà il “cimbalon”, uno strumento tradizionale della musica popolare ungherese.
Sarà eseguita la “Tzigane” per violino e orchestra di Maurice Ravel: il compositore francese, che definì il brano come "un pezzo virtuosistico nello stile di una rapsodia ungherese", assimila l'elemento esotico della tradizione tzigana all'interno della musica occidentale componendo un brano dichiaratamente virtuosistico.
Il primo tempo del concerto si concluderà con l’esecuzione di “Hora staccato” di Gregorias Dinicu, un celeberrimo brano che da oltre un secolo rappresenta un autentico banco di prova per i virtuosi di tutto il mondo.
Il secondo tempo si aprirà con un brano in cui, secondo lo stile tzigano, Géza Hosszu-Legocky al violino e Jiulius Csik al cimbalon daranno vita a pirotecniche improvvisazioni sui temi della musica popolare magiara.
In tema sarà anche l’ultimo brano che eseguirà Géza Hosszu-Legocky: la  “Zigeunerweisen” per violino e orchestra dello spagnolo Pablo de Sarasate, considerato nella fine dell’Ottocento come il violinista più virtuoso al mondo. In questa composizione de Sarasate rivisita i temi della musica popolare tzigana, in particolare della Csárdás, una danza popolare ungherese a cui “attinsero” molti compositori europei, tra cui Brahms, Strauss e Liszt.
E il concerto si concluderà proprio con un celeberrimo brano di Franz Liszt di ispirazione magiara: la “Rapsodia ungherese” n. 2, originariamente composta per pianoforte e orchestra, ma proposta in questo concerto in un riadattamento per solo orchestra dello stesso Liszt. Questo brano è diventato popolarissimo per il celeberrimo tema che viene sviluppato in modo incredibilmente giocoso e brioso.




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