Il violino tzigano di Géza Hosszu-Legocky suona
all’Orfeo con l’Orchestra Magna Grecia
Géza
Hosszu-Legochy sarà il protagonista di “Ispirazione Tzigana”, del prossimo
appuntamento della Stagione Concertistica XXI “Eventi Musicali” dell’Orchestra
della Magna Grecia al Teatro Orfeo di Taranto fissato alle ore 21.00 del 7
febbraio p.v. La grande pianista
Martha Argerich ha espresso un giudizio lusinghiero, sottolineando come violinista di origine tzigana riveli un altro
modo di vivere la musica. È un vulcano in perenne eruzione: che si esibisca
nella musica tzigana o nel repertorio classico, egli affascina sempre il
pubblico.
In questo straordinario concerto l’orchestra sarà affidata alla
“bacchetta” di Luigi Piovano, direttore di fama internazionale e primo
violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia, da quest’anno Direttore musicale
dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, con cui in passato si era già esibito
come direttore e come solista. Il programma del concerto è dedicato alla musica
tzigana e al repertorio classico che ne trae ispirazione.
Ma prima di addentrarsi nelle atmosfere tzigane il concerto vivrà un
prologo particolare.
In prima
mondiale assoluta, infatti, verrà eseguita “Mare leggendario” la seconda di tre ouverture che
l’Orchestra della Magna Grecia ha commissionato quest’anno ad altrettanti
compositori. Opere inedite, eseguite in
tre concerti diversi in questa stagione concertistica, che compongono “La
Trilogia del Mare”, un contributo alla riflessione sulla situazione della Città
dei due Mari: partendo dal mare, l’elemento che caratterizza Taranto, sono
stati così trasposti in musica il presente (“Mare Metallico” di Giovanni
Tamborrino), la storia (“Mare Leggendario” di Maurizio Lomartire) e l’avvenire
(“Mare Futuro” di Nicola Locritani).
“Mare
Leggendario”, o “Etra’s tears (Le lacrime di Etra) è il
passato, è la storia che si confonde misteriosamente con il mito. Maurizio
Lomartire trae ispirazione dai simboli della leggenda raccontata da Strabone - Falanto,
Etra, Saturo - per raccontare sinfonicamente la favolosa storia della
fondazione di una città e raffigurarne
l'inimmaginabile grandezza. E il mare, l'acqua, sono lo sfondo di ogni racconto e la citazione delle più belle frasi di filosofi e poeti fatte
rivivere all’interno di una partitura che si
arricchisce delle voci dei nostri intellettuali contemporanei.
Sul palco
con l’Orchestra della Magna Grecia, diretta da Luigi Piovano, saliranno poi il
violinista Géza Hosszu-Legocky e Jiulius Csik che
suonerà il “cimbalon”, uno strumento tradizionale della musica popolare
ungherese.
Sarà
eseguita la “Tzigane” per violino e orchestra di Maurice Ravel: il compositore
francese, che definì il brano come "un pezzo virtuosistico nello stile di
una rapsodia ungherese", assimila l'elemento esotico della tradizione
tzigana all'interno della musica occidentale componendo un brano
dichiaratamente virtuosistico.
Il primo
tempo del concerto si concluderà con l’esecuzione di “Hora staccato” di Gregorias Dinicu, un
celeberrimo brano che da oltre un secolo rappresenta un autentico banco di
prova per i virtuosi di tutto il mondo.
Il secondo tempo si aprirà con un brano in cui, secondo lo stile tzigano, Géza Hosszu-Legocky al violino e Jiulius Csik al cimbalon daranno vita a pirotecniche
improvvisazioni sui temi della musica popolare magiara.
In tema sarà anche l’ultimo brano che eseguirà Géza Hosszu-Legocky: la “Zigeunerweisen”
per violino e orchestra dello spagnolo Pablo de Sarasate, considerato nella
fine dell’Ottocento come il violinista più virtuoso al mondo. In questa
composizione de Sarasate rivisita i temi della musica popolare tzigana, in
particolare della Csárdás, una danza popolare ungherese a cui
“attinsero” molti compositori europei, tra cui Brahms, Strauss e Liszt.
E il
concerto si concluderà proprio con un celeberrimo brano di Franz Liszt di
ispirazione magiara: la “Rapsodia
ungherese” n. 2, originariamente composta per pianoforte e orchestra, ma
proposta in questo concerto in un riadattamento per solo orchestra dello stesso
Liszt. Questo brano è diventato popolarissimo per il celeberrimo
tema che viene sviluppato in modo incredibilmente giocoso e brioso.
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