Ritorna l’opera lirica a Taranto grazie all’impegno
profuso dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”. Ultimo appuntamento del
GIOVANNI PAISIELLO FESTIVAL, dopo quattro straordinari concerti, prevede la
prima esecuzione mondiale in tempi moderni dell’opera buffa “La Semiramide in
Villa” di Giovanni Paisiello. Il GpF (Giovanni
Paisiello festival), ha ricevuto la Medaglia 2014 del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, è organizzato con il sostegno della Direzione
dello spettacolo dal vivo del MiBAC, nonché della Regione Puglia, del Comune di
Taranto e di Medimex. Inoltre il GpF è membro di ReMAOP, Rete dei Festival di
Musica Antica e Operistica di Puglia promossa da Puglia Sounds, il programma
della Regione Puglia per l’incentivazione del sistema musica.
Palcoscenico di questo evento culturale di fine estate
sarà l’incantevole chiostro del MUDI nel Borgo antico di Taranto che il 17
settembre alle ore 21, e in replica il 18 settembre sempre alla stessa ora,
ospiterà la ripresa di quest’opera scritta dal nostro illustre concittadino,
uno dei massimi compositori europei del ‘700, che fu rappresentata per la prima
volta nel Carnevale del 1772 al Teatro Capranica di Roma.
L’intermezzo per musica a quattro voci è una
divertentissima parodia della Semiramide
riconosciuta di Metastasio, realizzata da numerosi compositori (Leonardo
Vinci, Galuppi, Sarti, Salieri, Gluck, Traetta). Nel libretto di Metastasio la
famosa regina babilonese, travestita, cerca un pretendente per la figlia Tamiri
fra i principi Scitalce (sue ex amante e preferito dalla futura sposa), Ircano
e Mirteo. Scitalce e Semiramide si riconoscono, provocando la gelosia di Ircano
il quale, in un brindisi, cerca di avvelenare il rivale, ma viene scoperto e,
dopo lunghe traversie, riesce infine a sposare la regina, mentre Tamiri si
unisce a Mirteo.
Nel testo del libretto anonimo utilizzato da
Paisiello, la tragedia si muta in una spassosa commedia bipartita. Nella prima
parte, che prende il titolo di “La
Semiramide in Villa”, il capocomico Panbianco sceglie di gran fretta di
allestire la Semiramide contro il
parere dei cantanti: si prendono in giro gli attori, l’impresario e gli stessi
cantanti delle compagnie liriche, con la musica che ben sottolinea l’ironia di
queste critiche.
Nella seconda parte, dal titolo “La Semiramide Bernesco”, la sgangherata compagnia tenta una vera e
propria messa in scena, con una variazione: al momento dell’avvelenamento,
Scitalce si rifiuta di bere e il bicchiere è invece offerto a Ircano. A questo
punto il gioco di “teatro nel teatro” si interrompe per mettere in ridicolo la
superficialità di tanti allestimenti dell’epoca, spesso raccogliticci, veri e
propri patchwork teatrali.
Un caso di ironico metateatro in musica che non è
riscontrabile solo in Paisiello, basti ricordare il Teatro alla moda di Benedetto Marcello, il Maestro di Cappella di Cimarosa o Le Convenienze e inconvenienze teatrali di Donizetti, per non
citare che i più noti.
Musicalmente, vi sono alcuni motivi di interesse in
più per il pubblico contemporaneo, come un accenno, nel finale del primo atto,
a un tema che sarà poi utilizzato per l’inno italiano, o la curiosa somiglianza
alla canzoncina dei Puffi, nell’inciso del duetto Semiramide-Scitalce del
secondo atto. Da segnalare il difficile e prezioso lavoro di revisione e
ricostituzione della partitura e del libretto, effettuato dagli esperti Anna
Trombetta e Luca Bianchini, espressamente incaricati dalla direzione artistica
del GPF di ricomporre il testo musicale da due differenti manoscritti.
A dirigere la “Semiramide
in villa” il Maestro Giovanni di Stefano, grande direttore d’orchestra di
tanti capolavori lirici e sinfonici nei migliori teatri del mondo (Savona,
Modena, Trieste, Verona, Salerno, Lucca, Reggio Emilia, Ancona, Bari, Macerata,
Pesaro, Roma, Austria, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Slovenia, Svizzera,
Giappone, Bulgaria). Per il GPF ha diretto, di Giovanni Paisiello, Il barbiere di Siviglia nel 2005 e Gli Zingari in fiera nel 2008.
L’affermata e brava regista Stefania Panighini, già
alla guida de “Le finte contesse” per
il GPF 2011 ,torna a Taranto per questa importante produzione. Nel suo
considerevole curriculum figurano premi prestigiosi e produzioni liriche di
grande rilievo artistico, in Italia e all’estero: La voix humaine a Bologna, il Don
Giovanni a Bolzano, Traviata a
Wexford, La Bohème alla Fenice di
Venezia, Orlando di Händel presso la
Kammeroper, per il Theater an der Wien di Vienna. Oltre a svolgere attività
registica, ha anche scritto diversi saggi musicologici (ad esempio, su “Pelléas et Mélisande” per l’Opera
Comique di Parigi).
Il Giovanni Paisiello Festival riserva alla promozione
dei giovani grande attenzione: il cast vocale, scelto in collaborazione con
l’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti” e il Festival della Valle d’Itria, è
infatti composto da giovani cantanti ma di comprovata bravura, come Carolina
Lippo, Irene Molinari, Fabio Perillo e Pasquale Arcamone. Le scene sono di
Marco Carella, i costumi di Michele Caccioppoli, le luci di Walter Mirabile.
La “Semiramide in villa” sarà rappresentata presso il chiostro del MUDI –
Museo diocesano di Taranto il 17 settembre, con inizio alle ore 21.00
precise. La replica si terrà il 18 settembre. Il costo del biglietto è di €
18,00 per la prima rappresentazione, di € 13 per la replica del 18 settembre. I
ragazzi fino a 25 anni pagano € 5,00.
Le prevendite a Taranto sono
in corso presso la nuova sede degli Amici della Musica in via Toscana n. 22/A -
tel. 099.7303972; presso Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 -
tel. 099.4526853; presso Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.
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