martedì 16 settembre 2014

LA SEMIRAMIDE IN VILLA AL G. PAISIELLO FESTIVAL

Ritorna l’opera lirica a Taranto grazie all’impegno profuso dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”. Ultimo appuntamento del GIOVANNI PAISIELLO FESTIVAL, dopo quattro straordinari concerti, prevede la prima esecuzione mondiale in tempi moderni dell’opera buffa “La Semiramide in Villa” di Giovanni Paisiello. Il GpF (Giovanni Paisiello festival), ha ricevuto la Medaglia 2014 del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è organizzato con il sostegno della Direzione dello spettacolo dal vivo del MiBAC, nonché della Regione Puglia, del Comune di Taranto e di Medimex. Inoltre il GpF è membro di ReMAOP, Rete dei Festival di Musica Antica e Operistica di Puglia promossa da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per l’incentivazione del sistema musica.

Foto di G. Fornaro della prova generale 


Palcoscenico di questo evento culturale di fine estate sarà l’incantevole chiostro del MUDI nel Borgo antico di Taranto che il 17 settembre alle ore 21, e in replica il 18 settembre sempre alla stessa ora, ospiterà la ripresa di quest’opera scritta dal nostro illustre concittadino, uno dei massimi compositori europei del ‘700, che fu rappresentata per la prima volta nel Carnevale del 1772 al Teatro Capranica di Roma.

L’intermezzo per musica a quattro voci è una divertentissima parodia della Semiramide riconosciuta di Metastasio, realizzata da numerosi compositori (Leonardo Vinci, Galuppi, Sarti, Salieri, Gluck, Traetta). Nel libretto di Metastasio la famosa regina babilonese, travestita, cerca un pretendente per la figlia Tamiri fra i principi Scitalce (sue ex amante e preferito dalla futura sposa), Ircano e Mirteo. Scitalce e Semiramide si riconoscono, provocando la gelosia di Ircano il quale, in un brindisi, cerca di avvelenare il rivale, ma viene scoperto e, dopo lunghe traversie, riesce infine a sposare la regina, mentre Tamiri si unisce a Mirteo.

Nel testo del libretto anonimo utilizzato da Paisiello, la tragedia si muta in una spassosa commedia bipartita. Nella prima parte, che prende il titolo di “La Semiramide in Villa”, il capocomico Panbianco sceglie di gran fretta di allestire la Semiramide contro il parere dei cantanti: si prendono in giro gli attori, l’impresario e gli stessi cantanti delle compagnie liriche, con la musica che ben sottolinea l’ironia di queste critiche.

Nella seconda parte, dal titolo “La Semiramide Bernesco”, la sgangherata compagnia tenta una vera e propria messa in scena, con una variazione: al momento dell’avvelenamento, Scitalce si rifiuta di bere e il bicchiere è invece offerto a Ircano. A questo punto il gioco di “teatro nel teatro” si interrompe per mettere in ridicolo la superficialità di tanti allestimenti dell’epoca, spesso raccogliticci, veri e propri patchwork teatrali.
Un caso di ironico metateatro in musica che non è riscontrabile solo in Paisiello, basti ricordare il Teatro alla moda di Benedetto Marcello, il Maestro di Cappella di Cimarosa o Le Convenienze e inconvenienze teatrali di Donizetti, per non citare che i più noti.

Musicalmente, vi sono alcuni motivi di interesse in più per il pubblico contemporaneo, come un accenno, nel finale del primo atto, a un tema che sarà poi utilizzato per l’inno italiano, o la curiosa somiglianza alla canzoncina dei Puffi, nell’inciso del duetto Semiramide-Scitalce del secondo atto. Da segnalare il difficile e prezioso lavoro di revisione e ricostituzione della partitura e del libretto, effettuato dagli esperti Anna Trombetta e Luca Bianchini, espressamente incaricati dalla direzione artistica del GPF di ricomporre il testo musicale da due differenti manoscritti.

A dirigere la “Semiramide in villa” il Maestro Giovanni di Stefano, grande direttore d’orchestra di tanti capolavori lirici e sinfonici nei migliori teatri del mondo (Savona, Modena, Trieste, Verona, Salerno, Lucca, Reggio Emilia, Ancona, Bari, Macerata, Pesaro, Roma, Austria, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Slovenia, Svizzera, Giappone, Bulgaria). Per il GPF ha diretto, di Giovanni Paisiello, Il barbiere di Siviglia nel 2005 e Gli Zingari in fiera nel 2008.
L’affermata e brava regista Stefania Panighini, già alla guida de “Le finte contesse” per il GPF 2011 ,torna a Taranto per questa importante produzione. Nel suo considerevole curriculum figurano premi prestigiosi e produzioni liriche di grande rilievo artistico, in Italia e all’estero: La voix humaine a Bologna, il Don Giovanni a Bolzano, Traviata a Wexford, La Bohème alla Fenice di Venezia, Orlando di Händel presso la Kammeroper, per il Theater an der Wien di Vienna. Oltre a svolgere attività registica, ha anche scritto diversi saggi musicologici (ad esempio, su “Pelléas et Mélisande” per l’Opera Comique di Parigi).

Il Giovanni Paisiello Festival riserva alla promozione dei giovani grande attenzione: il cast vocale, scelto in collaborazione con l’Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti” e il Festival della Valle d’Itria, è infatti composto da giovani cantanti ma di comprovata bravura, come Carolina Lippo, Irene Molinari, Fabio Perillo e Pasquale Arcamone. Le scene sono di Marco Carella, i costumi di Michele Caccioppoli, le luci di Walter Mirabile.


La “Semiramide in villa” sarà rappresentata presso il chiostro del MUDI – Museo diocesano di Taranto il 17 settembre, con inizio alle ore 21.00 precise. La replica si terrà il 18 settembre. Il costo del biglietto è di € 18,00 per la prima rappresentazione, di € 13 per la replica del 18 settembre. I ragazzi fino a 25 anni pagano € 5,00.

Le prevendite a Taranto sono in corso presso la nuova sede degli Amici della Musica in via Toscana n. 22/A - tel. 099.7303972; presso Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; presso Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.

Info: 099.7303972 e www.giovannipaisiellofestival.itUlteriori info sul concerto e sull’intera stagione sono disponibili sul sito www.amicidellamusicataranto.it.


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