Il pubblico viene bendato e diventa parte dello
spettacolo
Da martedì al Teatro Massimo “Cecità”, coreografia di
Matteo Levaggi
Un’esperienza
sensoriale con il Corpo di ballo del Teatro Massimo
PALERMO. Un
balletto “sensoriale”, dove gli spettatori vengono bendati – trenta alla volta
- e diventano parte della performance, ogni volta diversa. Da martedì 7 marzo
al Teatro Massimo “Cecità” con la coreografia di Matteo Levaggi, a lungo autore
stabile del balletto Teatro di Torino e artista ospite nei cartelloni del New
York Choregraphic Institute e dalla Biennale danza di Lione. “La danza è fatta
per essere vista, ma anche toccata e ascoltata”, dice.
I danzatori sono immersi nelle musiche
minimaliste di David Lang e il pubblico ruota intorno a loro come in un museo
d'arte contemporanea. Cecità non è solo uno spettacolo, è piuttosto un’esperienza
che fa appello ai sensi e all'emozione prima che alla spettacolarità visiva. “Un
percorso nell'oscurità – aggiunge il coreografo - inteso come parte costruttiva
della condizione umana, indirizzato a far vivere il fatto artistico come
rivelazione del corpo, creazione di spazi immaginari ed elaborazione di codici
sensoriali”.
Le performance, per trenta spettatori
alla volta, andrà in scena martedì alle 11.30 e poi tutti i giorni feriali fino
a mercoledì 15 marzo, sia alle 10.30 che alle 11.30. Sabato 11 e domenica 12
marzo solo alle 11.30.
Suddiviso in gruppi, il pubblico viene
accompagnato in un percorso che si sviluppa in tre momenti: nella Sala degli
Stemmi lo spettatore, accompagnato da un danzatore personale, viene fatto
sdraiare, in condizione di riflettere sui cinque sensi dell’uomo. In corridoio
viene bendato e accompagnato in quella che sarà la seconda stanza attraverso
suoni eseguiti dal vivo danzatori, creando un primo distaccamento dalla realtà.
Nella Sala Pompeiana, detta anche Sala dell’eco per la sua straordinaria acustica
(se ci si pone al centro il suono torna indietro) l’esperienza della cecità. Qui,
a parte l’assistenza di un personale danzatore che ballerà, il pubblico viene
lasciato a un’esperienza in cui silenzio, solitudine e buio li distaccheranno
dal tutto il resto costringendolo all’ascolto interiore.
Il pubblico deve indossare un
abbigliamento comodo.
Nessun commento:
Posta un commento