Ascanio
Celestini in LAIKA
Anteprima
della Rassegna di
Teatro Contemporaneo, lo spettacolo LAIKA
rappresenta l'ultimo lavoro teatrale dell'attore romano Ascanio Celestini
che si esibirà, nell'unica data al sud Italia, al Teatro Mercadante il
giorno venerdì 04
dicembre 2015.
LO
SPETTACOLO
Un
Gesù improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo si
confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un
appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio
di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte
dorme tra i cartoni.
Con
Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa ad operare
concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare
lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare
qualcosa. Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma
solo per osservarla. Però Dio l’ha fatto nascere cieco e gli ha messo
accanto uno dei dodici apostoli come sostegno. Il vero nome di Pietro è
Simone.
La
radice ebraica shama significa
ascoltare. Dunque Simon Pietro è colui che ascolta. È anche un uomo del
popolo che non capisce bene ciò che gli sta accadendo, è spesso affrettato
nelle reazioni. I Vangeli ce lo mostrano quando corre verso Cristo che
cammina sulle acque per poi finire tra le onde. Ma è anche il più
materiale, per ciò è chiamato Kefa che
in aramaico significa pietra: è lui che paga il tributo, lui che rinnega
tre volte, lui che darà vita alla Chiesa.
Nell’appartamento
questo Cristo contemporaneo non vuole che entri nessun altro, ma è
interessato a ciò che accade fuori. Soprattutto vuole sapere del barbone,
non per salvarlo dalla sua povertà, ma per fargliela vivere allegramente.
Come se il mondo fosse il parcheggio davanti alla sua finestra. Il mondo in
mille metri quadrati di asfalto osservati da un paradiso-monolocale pochi
metri al di sopra. Il barbone è un nordafricano scappato dal proprio paese.
Durante lo spettacolo sentiremo la sua voce registrata. La voce di un vero
emigrante arrivato in Italia su un barcone.
Ma
anche la voce di Pietro è registrata. Sarà la voce di una donna,
dell’attrice Alba Rohrwacher. Anche la scena sarà scarna e senza gli oggetti
che siamo abituati a vedere in un appartamento. La cecità del personaggio è
resa anche attraverso una realtà che giunge sulla scena attraverso i suoni,
ma non si materializza in maniera naturalista.
La
scelta della cecità è legata all’immagine ancestrale del cieco che acquista
la vera vista perdendola. È Edipo, ma anche il personaggio di Carver in
Cattedrale. È anche la cecità psichica che secondo William James “consiste
non tanto nell’insensibilità alle impressioni ottiche, quanto
nell’incapacità di comprenderle”.
Insomma
non il Cristo che è vero Dio e vero uomo, ma un essere umanissimo fatto di
carne, sangue e parole. Non sappiamo se si tratta davvero del figlio di Dio
o di uno schizofrenico che crede di esserlo, ma se il creatore si
incarnasse per redimere gli uomini condividendo la loro umanità (e dunque
anche il dolore), questa incarnazione moderna non potrebbe non includere
anche le paure e i dubbi del tempo presente.
PER
INFO E PRENOTAZIONI:
0803101222
– info@teatromercadantealtamura.it | bookingshow.it
|
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