LA PRIMA
PARTE DELLA STAGIONE DEL TEATRO PETRUZZELLI SI CONCLUDE CON UN IMPEGNATIVO CONCERTO SINFONICO
di Gaetano Laudadio
Gil Shaham |
Bari - Per
la Stagione Sinfonica 2016 della Fondazione Petruzzelli, ancora un cast di
artisti di primissimo piano, tra tutti il grande violinista Gil Shaham,
protagonista nel concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35 di Pëtr
Il’ič Čajkovskij, vero simbolo di tutta la letteratura concertistica dell’800. Il
violino solista, artista noto per la tecnica, il calore e la generosità, ha
ricevuto premi prestigiosi come il Grammy, il Diapason d’or, il Grand Prix du
Disque ed il Gramphone Editor’s Choice. Sul podio, a dirigere l’Orchestra della
Fondazione Petruzzelli, il maestro
Giampaolo Bisanti, reduce dal successo sul
palco del politeama barese anche in Tosca.
Il programma di questa bellissima serata di musica ha visto nella prima
parte il violinista statunitense nell’impeccabile esecuzione del più popolare
dei concerti per violino e orchestra, accompagnato in modo altrettanto puntuale
dalla direzione di Giampaolo Bisanti e dalla giovane quanto convincente
Orchestra del Petruzzelli. Confermata in pieno la fama che precedeva il
violinista statunitense, come uno dei più importanti violinisti di questa epoca
che riesce a coniugare tecnica impeccabile con una partecipazione ed un calore
spontaneo e sincero. Shahan, che si esibiva con lo Stradivari Countess Polignac
del 1899, ha conquistato il pubblico barese, riuscendo a raccogliere applausi
quando il concerto non era ancora terminato. Per lui, un’ovazione finale con
ben sei uscite per raccogliere i calorosi consensi del pubblico. Alla fine il bis
tanto richiesto con la Gavotte di Bach, prima che iniziasse la seconda parte
con il poema sinfonico di Franz Lizzt , “Les Preludes”. Di grande bellezza
anche i famosi Preludi, ispirati al tema della morte, alla quale l’uomo deve
cercare di opporre il pieno possesso della sua persona e delle sue forze. Il
motivo centrale può, quindi, considerarsi il dominio della natura, sottolineato
da stupende atmosfere sonore che ne esaltano il
significato. Il concerto si è
poi concluso con lo “Stabat Mater” di Karol Szymanowski, interpretato dal Coro
della Fondazione Petruzzelli, sempre ottimamente preparato dal maestro Franco
Sebastiani e con le voci soliste di : Valentina Farcas (soprano), Daniela
Innamorati (contralto) e Mattia Olivieri (baritono). La liturgia del venerdì
santo (il cui testo è attribuito a Jacopone da Todi), espressione del dolore
umano della Vergine davanti alla croce, ha sempre ispirato molti compositori
nel corso dei secoli. Il brano ha presentato un clima di particolare
contemplazione della preghiera, concentrazione ed ispirazione. La Fondazione,
intanto, dovrà risolvere il problema delle numerose vertenze da parte di ex
dipendenti con contratto a termine che chiedono di essere assunti a tempo
indeterminato e che mettono in discussione i vincitori del concorso che ha
consentito alla Fondazione Petruzzelli di dotarsi di coro e orchestra di
qualità, come hanno confermato anche ieri in un concerto per niente facile.
Molto atteso quello che sarà l’evento fuori programma, previsto nel periodo
estivo all’aperto la cui data e location saranno comunicate nei prossimi
giorni.
Giampaolo Bisanti |
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