Sabato, 11 giugno alle 21.00 l'esecuzione della MISSA DEFUNCTORUM al Teatro Tatà
Taranto - In occasione delle celebrazioni per il 200° anniversario
della scomparsa di Giovanni Cataldo Paisiello, il Comitato nazionale per le
celebrazioni del musicista tarantino presenta una rarità musicale, la Missa Defunctorum
per soli, doppio coro ed orchestra che verrà eseguita il prossimo 11 giugno
alle ore 21 presso il Teatro Tatà di Taranto sito in via Grazia Deledda, con la
direzione di Pierluigi Lippolis, una vita per la Musica e con la chimica. Si,
perché Pierluigi Lippolis, non solo ha compiuto gli studi presso il
Conservatorio di Musica di “S. Cecilia” a Roma, diplomandosi in organo
e
composizione organistica sotto la guida del M° Luigi Celeghin ma si è anche
laureato in Farmacia presso l’università di Bari. Dopo essere risultato
vincitore assoluto del Concorso organistico Nazionale di Noale (Venezia), ha
conseguito altri riconoscimenti ed eseguito registrazioni per la RAI e per la
Radio e Televione Jugoslave. Ha ricoperto per numerosi anni l’incarico di
Maestro concertatore e direttore del Coro degli “Amici della Musica” di Taranto
ed attualmente è direttore musicale e maestro concertatore del Coro Polifonico
“Choraliter”. Sarà, dunque, il maestro Pierluigi Lippolis a dirigere il doppio
coro dell’Associazione Choraliter, mentre solisti saranno Valeria La Grotta (
soprano) , Roberta Pagano ( mezzosoprano) Fabio Perillo ( tenore) e Giovanni
Augelli ( basso). Al pianoforte accompagnerà Simone Spada.
Cogliamo l’occasione di porgere alcune domande al direttore
per approfondire la portata di questa manifestazione.
D.: Maestro Lippolis
, come mai queste celebrazioni per un musicista così poco rappresentato nei
cartelloni musicali odierni ?
R.: Giovanni Cataldo Paisiello, nato a Taranto ma formatosi
a Napoli, ha rappresentato, all’interno
della prestigiosa scuola napoletana del ‘700, un’eccellenza che ha avuto
riconoscimenti in tutti i teatri delle più importanti capitali europee, in primis la stessa Napoli e Parigi,
veri e propri punti di riferimento per la cultura musicale ed artistica
dell’epoca. Ma non solo, anche San Pietroburgo e Varsavia hanno celebrato i
fasti di questo grande musicista. Molte rappresentazioni delle sue opere hanno
avuto luogo anche a Vienna ed in tutte le principali città italiane. Citando il
maestro Riccardo Muti, possiamo affermare che “ il grande repertorio della
Scuola Napoletana nel ‘700 ha dominato l’Europa e fortemente influenzato il
mondo sinfonico ed operistico, anche di Mozart, e delle generazioni successive
che cresceranno nella mittel europa”. Semmai dovremmo dire che tutto il
repertorio musicale ed operistico italiano del ‘700 è stato confinato in un
ambito molto ristretto, per addetti ai lavori ed appassionati del genere e solo
recentemente, grazie all’impegno di
importanti Associazioni musicali quali il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca
ed il Giovanni Paisiello Festival di Taranto, si riportano alla luce opere altrimenti
destinate all’oblio.
D:: Come mai la
scelta è ricaduta su quest’opera, la Missa Defunctorum ?
R.: Le motivazioni sono molteplici; Innanzitutto siamo di
fronte ad un autentico capolavoro per intensità di scrittura e tono emotivo
dell’opera che indaga in maniera profonda il mistero della morte, oscillando
come un pendolo tra paure e speranze del post-mortem. Una pagina intrisa di
grande umanità e sensibilità composta, nella sua prima stesura del 1789, per le
solenni esequie del giovanissimo principino Carlo Gennaro di Borbone, figlio
dell’imperatore Ferdinando, morto di vaiolo prima di raggiungere i dieci anni.
Un’autentica perla che abbiamo strappato al mare dell’oblio. Quindi l’intento
commemorativo. Ma non solo. Con il Comitato Nazionale per le celebrazioni Paisielliane
si è voluto creare una sorta di continuità tra quanto avvenuto a Taranto un secolo fa ( 1916) in occasione del primo
centenario della morte di Paisiello.
D: Cosa avvenne un secolo fa a Taranto ?
R: Ci fu un nutrito programma di manifestazioni culturali e
musicali dedicate alla memoria di questo grande musicista di terra jonica. Fu
dedicato esclusivamente al suo repertorio operistico tutta la stagione lirica
del teatro Alhambra ed in particolare il giorno della morte del compositore ( 5
giugno) fu scoperta una lapide in Comune alla presenza del sindaco e delle
autorità dopodiché la delegazione si spostò presso il Teatro Alhambra per una
esecuzione solenne proprio della Missa Defunctorum. Ricordo che eravamo nel
pieno della prima guerra mondiale, ma il comitato dei sostenitori, composto
prevalentemente da nobili tarantini e dalla borghesia dell’epoca, si fece
carico dei costi necessari per la solenne commemorazione. A distanza di cento
anni da allora eseguiremo la stessa Missa Defuctorum, ma senza orchestra in
quanto sono venuti meno gli sponsor indispensabili per il finanziamento di
tutto il progetto della commemorazione paisielliana e con le risorse comunque
messe generosamente a disposizione da un ridotto numero di sponsor ( hanno
saputo tener fede alle promesse fatte inizialmente alla presentazione del
progetto) abbiamo dovuto ridimensionare le iniziative sulla base di quanto
raccolto. E conseguentemente la Missa Defunctorum nel 2016 sarà eseguita con
pianoforte e non con orchestra.
D: Quindi come sarà
composto il cast che eseguirà la Missa ?
R: Mi preme sottolineare un elemento importante; il cast dei
cantanti e l’accompagnatore al pianoforte, così come dei coristi che canteranno
nel doppio coro è interamente composto da tarantini e, nel caso dei solisti e
del pianista, giovani tarantini che si sono avviati agli studi musicali nell’Istituto di Alta cultura musicale
“G.Paisiello” di Taranto e che oggi si affermano presso importanti ribalte nazionali ed
anche internazionali.
Questo è motivo di grande orgoglio per il sottoscritto e
credo sia il miglior omaggio che si possa fare al nostro illustre concittadino.
Se da una parte, a distanza di 100 anni dalla prima rappresentazione moderna
della Missa, non abbiamo avuto le risorse necessarie per poter eseguire a pieno
organico la composizione, dall’altra dobbiamo dire che i musicisti che si
esibiranno sabato hanno avuto una opportunità di formazione musicale senza
doversi allontanare dalla propria città come dovette fare Paisiello e come si
faceva nel 1916 quando, per sostenere qualsiasi esame o per ottenere un titolo di studi
musicali era necessario recarsi a
Napoli.
Per cui faccio un appello alla città intera ed alle Istituzioni
perché difendano con orgoglio e con
energia la propria istituzione musicale per le opportunità che si potranno
offrire ai ragazzi del nostro territorio che vogliano intraprendere una
carriera musicale nel nome di un grande musicista come Giovanni Paisiello.
D: Nel ringraziarla Le chiediamo di porgere un
invito alla città per il concerto di sabato prossimo…
R: Invito tutti i tarantini che abbiano voglia di sentirsi
parte di una Taranto diversa, capace di guardare con speranza al proprio futuro
attraverso gli occhi di giovani e valenti musicisti, capace di ripartire dalla
cultura musicale e dai nomi illustri della propria terra che possono dare un’immagine
diversa della città, a venire in Teatro ed unirsi a noi nella celebrazione del
grande Giovanni Paisiello.
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