lunedì 6 giugno 2016

TARANTO RENDE OMAGGIO AL SUO ILLUSTRE COMPOSITORE GIOVANNI PAISIELLO

Sabato, 11 giugno alle 21.00 l'esecuzione della MISSA DEFUNCTORUM al Teatro Tatà

Taranto - In occasione delle celebrazioni per il 200° anniversario della scomparsa di Giovanni Cataldo Paisiello, il Comitato nazionale per le celebrazioni del musicista tarantino presenta una rarità musicale, la Missa Defunctorum per soli, doppio coro ed orchestra che verrà eseguita il prossimo 11 giugno alle ore 21 presso il Teatro Tatà di Taranto sito in via Grazia Deledda, con la direzione di Pierluigi Lippolis, una vita per la Musica e con la chimica. Si, perché Pierluigi Lippolis, non solo ha compiuto gli studi presso il Conservatorio di Musica di “S. Cecilia” a Roma, diplomandosi in organo
e composizione organistica sotto la guida del M° Luigi Celeghin ma si è anche laureato in Farmacia presso l’università di Bari. Dopo essere risultato vincitore assoluto del Concorso organistico Nazionale di Noale (Venezia), ha conseguito altri riconoscimenti ed eseguito registrazioni per la RAI e per la Radio e Televione Jugoslave. Ha ricoperto per numerosi anni l’incarico di Maestro concertatore e direttore del Coro degli “Amici della Musica” di Taranto ed attualmente è direttore musicale e maestro concertatore del Coro Polifonico “Choraliter”. Sarà, dunque, il maestro Pierluigi Lippolis a dirigere il doppio coro dell’Associazione Choraliter, mentre solisti saranno Valeria La Grotta ( soprano) , Roberta Pagano ( mezzosoprano) Fabio Perillo ( tenore) e Giovanni Augelli ( basso). Al pianoforte accompagnerà Simone Spada.
Cogliamo l’occasione di porgere alcune domande al direttore per approfondire la portata di questa manifestazione.
D.: Maestro Lippolis , come mai queste celebrazioni per un musicista così poco rappresentato nei cartelloni musicali odierni ?
R.: Giovanni Cataldo Paisiello, nato a Taranto ma formatosi a Napoli,  ha rappresentato, all’interno della prestigiosa scuola napoletana del ‘700, un’eccellenza che ha avuto riconoscimenti in tutti i teatri delle più importanti capitali  europee, in primis la stessa Napoli e Parigi, veri e propri punti di riferimento per la cultura musicale ed artistica dell’epoca. Ma non solo, anche San Pietroburgo e Varsavia hanno celebrato i fasti di questo grande musicista. Molte rappresentazioni delle sue opere hanno avuto luogo anche a Vienna ed in tutte le principali città italiane. Citando il maestro Riccardo Muti, possiamo affermare che “ il grande repertorio della Scuola Napoletana nel ‘700 ha dominato l’Europa e fortemente influenzato il mondo sinfonico ed operistico, anche di Mozart, e delle generazioni successive che cresceranno nella mittel europa”. Semmai dovremmo dire che tutto il repertorio musicale ed operistico italiano del ‘700 è stato confinato in un ambito molto ristretto, per addetti ai lavori ed appassionati del genere e solo recentemente,  grazie all’impegno di importanti Associazioni  musicali  quali il  Festival della Valle d’Itria di Martina Franca ed il Giovanni Paisiello Festival di Taranto,  si riportano alla luce opere altrimenti destinate all’oblio.
D:: Come mai la scelta è ricaduta su quest’opera, la Missa Defunctorum ?
R.: Le motivazioni sono molteplici; Innanzitutto siamo di fronte ad un autentico capolavoro per intensità di scrittura e tono emotivo dell’opera che indaga in maniera profonda il mistero della morte, oscillando come un pendolo tra paure e speranze del post-mortem. Una pagina intrisa di grande umanità e sensibilità composta, nella sua prima stesura del 1789, per le solenni esequie del giovanissimo principino Carlo Gennaro di Borbone, figlio dell’imperatore Ferdinando, morto di vaiolo prima di raggiungere i dieci anni. Un’autentica perla che abbiamo strappato al mare dell’oblio. Quindi l’intento commemorativo. Ma non solo. Con il Comitato Nazionale per le celebrazioni Paisielliane si è voluto creare una sorta di continuità tra quanto avvenuto a Taranto  un secolo fa ( 1916) in occasione del primo centenario della morte di Paisiello.
D:  Cosa avvenne un secolo fa a Taranto ?
R: Ci fu un nutrito programma di manifestazioni culturali e musicali dedicate alla memoria di questo grande musicista di terra jonica. Fu dedicato esclusivamente al suo repertorio operistico tutta la stagione lirica del teatro Alhambra ed in particolare il giorno della morte del compositore ( 5 giugno) fu scoperta una lapide in Comune alla presenza del sindaco e delle autorità dopodiché la delegazione si spostò presso il Teatro Alhambra per una esecuzione solenne proprio della Missa Defunctorum. Ricordo che eravamo nel pieno della prima guerra mondiale, ma il comitato dei sostenitori, composto prevalentemente da nobili tarantini e dalla borghesia dell’epoca, si fece carico dei costi necessari per la solenne commemorazione. A distanza di cento anni da allora eseguiremo la stessa Missa Defuctorum, ma senza orchestra in quanto sono venuti meno gli sponsor indispensabili per il finanziamento di tutto il progetto della commemorazione paisielliana e con le risorse comunque messe generosamente a disposizione da un ridotto numero di sponsor ( hanno saputo tener fede alle promesse fatte inizialmente alla presentazione del progetto) abbiamo dovuto ridimensionare le iniziative sulla base di quanto raccolto. E conseguentemente la Missa Defunctorum nel 2016 sarà eseguita con pianoforte e non con orchestra.
D: Quindi come sarà composto il cast che eseguirà la Missa ?

R: Mi preme sottolineare un elemento importante; il cast dei cantanti e l’accompagnatore al pianoforte, così come dei coristi che canteranno nel doppio coro è interamente composto da tarantini e, nel caso dei solisti e del pianista, giovani tarantini che si sono avviati agli studi musicali  nell’Istituto di Alta cultura musicale “G.Paisiello” di Taranto e che oggi si affermano  presso importanti ribalte nazionali ed anche  internazionali.
Questo è motivo di grande orgoglio per il sottoscritto e credo sia il miglior omaggio che si possa fare al nostro illustre concittadino. Se da una parte, a distanza di 100 anni dalla prima rappresentazione moderna della Missa, non abbiamo avuto le risorse necessarie per poter eseguire a pieno organico la composizione, dall’altra dobbiamo dire che i musicisti che si esibiranno sabato hanno avuto una opportunità di formazione musicale senza doversi allontanare dalla propria città come dovette fare Paisiello e come si faceva nel 1916 quando, per sostenere qualsiasi  esame o per ottenere un titolo di studi musicali  era necessario recarsi a Napoli.
Per cui faccio un appello alla città intera ed alle Istituzioni perché difendano  con orgoglio e con energia la propria istituzione musicale per le opportunità che si potranno offrire ai ragazzi del nostro territorio che vogliano intraprendere una carriera musicale nel nome di un grande musicista come Giovanni Paisiello.
D:  Nel ringraziarla Le chiediamo di porgere un invito alla città per il concerto di sabato prossimo…
R: Invito tutti i tarantini che abbiano voglia di sentirsi parte di una Taranto diversa, capace di guardare con speranza al proprio futuro attraverso gli occhi di giovani e valenti musicisti, capace di ripartire dalla cultura musicale e dai nomi illustri della propria terra che possono dare un’immagine diversa della città, a venire in Teatro ed unirsi a noi nella celebrazione del grande Giovanni Paisiello.





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