Taranto celebra il “suo” Paisiello nel
bicentenario della scomparsa.
La città che ha dato i natali al grande
compositore ammirato da Mozart ospita dal 2 settembre al 20 ottobre il Giovanni
Paisiello Festival organizzato dagli Amici della Musica «Arcangelo Speranza»
con il sostegno dell’amministrazione comunale. In programma, quattordici
appuntamenti in palazzi, chiostri e chiese del centro storico, dove Paisiello
visse. L’iniziativa è stata presentata a Palazzo di Città.
L’assessore alla Cultura del Comune di
Taranto, Gina Lupo, ha parlato di «un festival degno di una grande città»,
mentre il direttore artistico, Lorenzo Mattei, ha sottolineato l’importanza del
recupero di «Nina, o sia La pazza per amore», uno dei titoli più amati di
Paisiello, in scena in una nuova edizione critica che recupera l’originale del
1789, mai più eseguito da allora. Presenti all’incontro anche Nicola Locritani,
dell’Istituto Superiore di Studi Musicali «Giovanni Paisiello», coinvolto con i
suoi musicisti nella programmazione, e il presidente degli Amici della Musica,
Paolo Ruta, soddisfatto dei risultati raggiunti con l’operazione di
crowdfunding, un po’ meno dell’attenzione dei tarantini, i grandi assenti in
quest’operazione di finanziamento dal basso.
Oltre alla rappresentazione di «Nina, o
sia La pazza per amore», il cartellone prevede concerti strumentali e vocali,
un convegno di studi, la presentazione della monumentale biografia sul
musicista «Il migrante dorato» di Dino Foresio, una «Lezione paisielliana» con
Paolo Isotta, firma autorevole della critica musicale, e una chiusura in grande
stile, al Teatro Orfeo, con il recital «I tre buffi», protagonisti tre baritoni
dalla carriera internazionale, Paolo Bordogna, Domenico Colaianni e Bruno
Praticò.
Il Festival si aprirà il 2 settembre,
alle ore 21, con la «Notte paisielliana», una speciale «notte bianca» dedicata
al musicista tarantino con concerti, rappresentazioni, incontri e un complesso
bandistico in versione itinerante tra vicoli, piazze e corti del borgo antico.
La rappresentazione di «Nina» nell’edizione
critica del musicologo Lucio Tufano, si terrà il 12 e 13 settembre (chiostro
del Mudi, ore 21) in coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona,
dove l’allestimento verrà ripreso nel mese di ottobre. Il cast di giovani voci
sarà formato da Giuseppina Piunti, Francisco Brito, Andrea Vincenzo Bonsignore,
Anna Maria Casale e Rocco Cavallizzi. Sul podio dell’Orchestra del GPF, il
maestro Giovanni Di Stefano. Regia e scene sono di Stefania Panighini, mentre i
costumi li firma Veronica Pattuelli.
Di Paisiello si potranno anche
ascoltare, nel Duomo di San Cataldo, quattro Concerti per pianoforte e
orchestra (28 settembre e 12 ottobre) e la Missa Defunctorum (3 ottobre),
appuntamenti che prevedono il coinvolgimento dell’Orchestra da Camera dell’Istituto
Superiore di Studi Musicali «Giovanni Paisiello», dell’ensemble vocale
Choraliter e dei direttori Deborah Tarantini, Pierluigi Lippolis e Nicola
Locritani.
In calendario anche incontri conviviali
comprendenti, oltre alla presentazione del volume «Il migrante dorato» (8
settembre, Terrazza Akropolis), una serata con selezioni dal «Barbiere di
Siviglia», che con «Nina» è l’opera più rappresentativa della vasta produzione
per il teatro di Paisiello (22 settembre, Cibo per la mente), e due proposte da
camera, «Le corde barocche» (6 ottobre, Frontemare) e «’E spingole frangesi»
(13 ottobre, Cibo per la mente).
La musica suonerà ancora per
l’appuntamento di chiusura, il 20 ottobre, al Teatro Orfeo, con il recital «I
tre buffi» affidato a Bordogna, Colaianni e Praticò, tre specialisti del teatro
musicale comico del Settecento, del quale Paisiello fu uno dei massimi
esponenti.
Infine, la sezione «conferenze», che
annovera il 7 ottobre la «Lezione» di Isotta (Arco Paisiello, ore 18.30),
prevede il 10 ottobre l’Incontro internazionale di studi «Paisiello e la
cultura a Taranto nel XVII secolo» con l’assegnazione del Premio «Giovanni
Paisiello Festival» (Palazzo di Città, ore 16.30) e la presentazione di Lucio
Tufano dell’edizione critica di «Nina» da lui stesso curata (Mudi, ore 18.30).
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