CONCERTO SINFONICO DEL 5 AGOSTO
Domani sera, ore 21:00, atrio del
Palazzo ducale, grande appuntamento con la musica sinfonica del novecento e il
tradizionale concerto di chiusura del Festival. L'Orchestra Internazionale
guidata dalla giovane direttrice greca Karina Canellakis eseguirà due capolavori della letteratura
musicale: la fantasia sinfonica op.32 "Francesca da Rimini"
di Pëtr Il’ič Čajkovskij e la "Sinfonia dal Nuovo mondo"
di Antonín Dvořák. Čajkovskij lesse in italiano il Quinto Canto
dell’Inferno e ne fu tanto colpito da pensare inizialmente di trarne un lavoro
teatrale, prima di dedicarsi alla versione sinfonica. La composizione del 1876,
descrive con straordinaria passionalità la furia della tempesta infernale, con
una precisa traccia narrativa: ingresso dei due protagonisti nel girone dei
lussuriosi, il vento che trasporta le ombre dei dannati nell’oscurità del
vuoto, il triste racconto di Francesca reso dal clarinetto, scena d’amore,
squilli di ottoni da apocalisse per il sopraggiungere del marito e ritorno
nella bufera con i due amanti avvinghiati l’uno all’altro. Verrebbe da pensare
ad un poema sinfonico, ma la scrittura utilizzata dal grande compositore russo
è quella di una sinfonia. Di Dvořák sarà eseguita l’opera più importante del
primo periodo americano del grande compositore ceco. Traduce in musica le emozioni,
autobiografiche, e la nostalgia dell’autore che non aveva potuto portare con sé
tutta la sua numerosa famiglia dalla Boemia all’America. La scrittura è
caratterizzata da temi molto semplici e memorizzabili che guidano una forma ben
sviluppata in cui i motivi salienti rifanno capolino nei diversi movimenti. Il
primo e l’ultimo movimento dell’Op. 95 fanno pensare alle strade animate della
metropoli o alle stazioni pullulanti di viaggiatori, che Dvořák frequentava assiduamente
perché appassionato di modelli di locomotive a vapore. I due movimenti centrali
si ispirano ad alcuni passi del poema Haiwatha di Longfellow: il largo,
uno dei più toccanti
movimenti sinfonici della letteratura musicale, tradurrebbe una cerimonia
funeraria indiana e lo scherzo una scatenata festa degli stessi.
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