Mario Venzago e Giuseppe Albanese suonano Beethoven e
Bruckner
con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Bologna, Teatro Auditorium Manzoni, venerdì 1 aprile
2016 ore 20:30
Differita radiofonica su Radio3
Differita radiofonica su Radio3
Si è distinto per le sue originali incisioni, tra le quali spiccano la prima registrazione assoluta di Valtozatok (Variazioni) di Bartók, e il cd “1900” dedicato all'anno solare che ha aperto il XX secolo. Ha suonato in sale come la Konzerthaus di Berlino, il Mozarteum di Salisburgo e la Steinway Hall di Londra. È il giovane pianista Giuseppe Albanese, protagonista del concerto con l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna in programma venerdì 1° aprile alle 20.30 al Teatro Auditorium Manzoni. In programma il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 19 di Ludwig van Beethoven, la cui prima stesura risale agli anni tra il 1787 e il 1789, che mostra, nella sua limpidezza settecentesca, tutta la giovane e dirompente vitalità del suo creatore.
Sul podio è impegnato lo svizzero Mario Venzago, che ha collaborato con orchestre come i Berliner Philarmoniker, l’Orchestre Philarmonique de Radio France e della Filarmonica della Scala. La seconda parte del programma è dedicata alla Quarta Sinfonia di Anton Bruckner, detta «Romantica»: il primo componimento con cui il compositore riesce a farsi notare dall’ostile milieu musicale di Vienna, incapace fino ad allora di apprezzarne l’estro sinfonico, troppo lontano dai modelli egemoni come quello di Johannes Brahms.
Il concerto è registrato e sarà trasmesso in differita su Rai Radio3.
Prossimo appuntamento, sempre al Teatro Manzoni, il 17 aprile con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Michele Mariotti, con il baritono Nicola Alaimo. Musiche da Beethoven e Mahler.
I biglietti del concerto (da 30 a 15 euro) sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Informazioni su www.tcbo.it
Mario Venzago direttore
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Giuseppe Albanese, pianoforte
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 19 (28’)
Allegro con brio
Adagio
Rondò. Molto allegro
ANTON BRUCKNER (1824-1896)
Sinfonia n. 4 in Mi bemolle maggiore “Romantica” WAB 104 (67’)
Bewegt, nicht zu schnell
Andante quasi Allegretto
Scherzo. Bewegt – Trio. Nicht zu schnell, keinesfalls schleppend
Finale. Bewegt, doch nicht zu schnell
Teatro Auditorium Manzoni, Bologna, 1 aprile 2016, ore 20:30
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Giuseppe Albanese, pianoforte
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 19 (28’)
Allegro con brio
Adagio
Rondò. Molto allegro
ANTON BRUCKNER (1824-1896)
Sinfonia n. 4 in Mi bemolle maggiore “Romantica” WAB 104 (67’)
Bewegt, nicht zu schnell
Andante quasi Allegretto
Scherzo. Bewegt – Trio. Nicht zu schnell, keinesfalls schleppend
Finale. Bewegt, doch nicht zu schnell
Teatro Auditorium Manzoni, Bologna, 1 aprile 2016, ore 20:30
Tra i più richiesti pianisti
della sua generazione, Giuseppe Albanese debutta nel 2014 su etichetta
Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia”, con
musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Segue nel 2015 il suo secondo album
DG "Après une lecture de Liszt", interamente dedicato al compositore
ungherese. Nel marzo 2016 Decca Classics inserisce nel box con l'opera omnia di
Bartók in 32 cd la sua registrazione (in prima mondiale) del brano
"Valtozatok" (Variazioni).
Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori del calibro di Christian Arming, John Axelrod, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Fabio Mastrangelo, Henrik Nanasi, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb ecc.
Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, alla Biennale Musica di Venezia, oltre al Mittlefest, il Tiroler Festspiele di Erl, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra (Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea).
In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e in tutti i più importanti teatri.
Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona.
Prima di “Fantasia” e “Après une lecture de Liszt”, Albanese ha riscosso singolare successo con il CD monografico con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile “Amadeus” in occasione dell’anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese. Il suo CD “1900 – Yearbooks of 20th Century Piano, dedicato all’anno solare 1900 e contenente musiche di Skrjabin, Szymanowski, MacDowell e la prima registrazione assoluta delle Variazioni di Bartók è stato recensito come CD del mese dal mensile Suonare News e 5 stelle sia nel giudizio tecnico che artistico dal mensile Amadeus.
Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”.
Albanese è laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode (con dignità di stampa della tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”) ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina. Insegna attualmente Pianoforte al Conservatorio "Tartini" di Trieste.
Mario Venzago è direttore principale e direttore artistico della Bern Symphony Orchestra. Ha diretto il Musikkollegium Winterthur, la Filarmonica di Heidelberg, la Deutsche Kammerphilharmonie di Francoforte (ora Brema), l’Opera di Graz e la Graz Philharmonic Orchestra, la Basilea Symphony Orchestra, l’Orchestra nazionale basca di San Sebastian, la Göteborg Symphony Orchestra e la Indianapolis Symphony Orchestra. Dal 2000 al 2003 è stato Direttore Artistico del Summer Fest Baltimora. Dal 2010-2014 è stato direttore principale della Royal Northern Sinfonia. Ha diretto inoltre i Berliner Philharmoniker, le orchestre di Philadelphia e Boston, la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la Filarmonica della Scala e la NHK Symphony Orchestra. È spesso ospite della Finnish Radio Symphony Orchestra, della Danish National Symphony Orchestra, della Göteborg Symphony Orchestra e della Netherlands Philharmonic Orchestra, prestigiose orchestre da camera tra cui la Tapiola Sinfonietta e l’Orchestre de Chambre de Lausanne; ha collaborato con registi quali Ruth Berghaus, Peter Konwitschny e Hans Neuenfels. Molte delle sue incisioni, comprese quelle delle opere Venus e Penthesilea di Othmar Schoeck e di tutte le sue opere corali coi complessi della MDR, hanno vinto premi internazionali fra cui il Grand Prix du Disque, il Diapason d'Or e l’Edison Award, come anche il suo primo film, Mein Bruder der Dirigent, di Alberto Venzago, trasmesso nei cinema di tutta Europa. Nel 2015 ha completato con l’etichetta CPO il progetto "Der andere Bruckner" che comprende le dieci sinfonie di Bruckner.
Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori del calibro di Christian Arming, John Axelrod, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Fabio Mastrangelo, Henrik Nanasi, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb ecc.
Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, alla Biennale Musica di Venezia, oltre al Mittlefest, il Tiroler Festspiele di Erl, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra (Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea).
In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e in tutti i più importanti teatri.
Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona.
Prima di “Fantasia” e “Après une lecture de Liszt”, Albanese ha riscosso singolare successo con il CD monografico con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile “Amadeus” in occasione dell’anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese. Il suo CD “1900 – Yearbooks of 20th Century Piano, dedicato all’anno solare 1900 e contenente musiche di Skrjabin, Szymanowski, MacDowell e la prima registrazione assoluta delle Variazioni di Bartók è stato recensito come CD del mese dal mensile Suonare News e 5 stelle sia nel giudizio tecnico che artistico dal mensile Amadeus.
Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”.
Albanese è laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode (con dignità di stampa della tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”) ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina. Insegna attualmente Pianoforte al Conservatorio "Tartini" di Trieste.
Mario Venzago è direttore principale e direttore artistico della Bern Symphony Orchestra. Ha diretto il Musikkollegium Winterthur, la Filarmonica di Heidelberg, la Deutsche Kammerphilharmonie di Francoforte (ora Brema), l’Opera di Graz e la Graz Philharmonic Orchestra, la Basilea Symphony Orchestra, l’Orchestra nazionale basca di San Sebastian, la Göteborg Symphony Orchestra e la Indianapolis Symphony Orchestra. Dal 2000 al 2003 è stato Direttore Artistico del Summer Fest Baltimora. Dal 2010-2014 è stato direttore principale della Royal Northern Sinfonia. Ha diretto inoltre i Berliner Philharmoniker, le orchestre di Philadelphia e Boston, la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la Filarmonica della Scala e la NHK Symphony Orchestra. È spesso ospite della Finnish Radio Symphony Orchestra, della Danish National Symphony Orchestra, della Göteborg Symphony Orchestra e della Netherlands Philharmonic Orchestra, prestigiose orchestre da camera tra cui la Tapiola Sinfonietta e l’Orchestre de Chambre de Lausanne; ha collaborato con registi quali Ruth Berghaus, Peter Konwitschny e Hans Neuenfels. Molte delle sue incisioni, comprese quelle delle opere Venus e Penthesilea di Othmar Schoeck e di tutte le sue opere corali coi complessi della MDR, hanno vinto premi internazionali fra cui il Grand Prix du Disque, il Diapason d'Or e l’Edison Award, come anche il suo primo film, Mein Bruder der Dirigent, di Alberto Venzago, trasmesso nei cinema di tutta Europa. Nel 2015 ha completato con l’etichetta CPO il progetto "Der andere Bruckner" che comprende le dieci sinfonie di Bruckner.
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