martedì 1 marzo 2016

UN NABUCCO DA RICORDARE AL TEATRO PETRUZZELLI

                     SUPERBA RAPPRESENTAZIONE DEL NABUCCO DI VERDI
Bari – Con una superba rappresentazione di Nabucco di Giuseppe Verdi, è andata in scena la seconda opera della stagione lirica 2016 della Fondazione Petruzzelli. Nabucodonosor è una delle prime composizioni di Verdi, composta prima di raggiungere la maturità piena, cui seguirono altri
capolavori come Traviata, Trovatore, Rigoletto, Otello, Falstaff, ecc. Opera fondamentale per il musicista di Busseto, non solo perchè lo traghetterà verso traguardi artisticamente elevati e la grandezza vera, ma anche perché segnò la sua vita per l’incontro con la soprano Giuseppina Strepponi. Nel 1842, infatti, in occasione della prima messa in scena  di Nabucco alla Scala di Milano, ad interpretare il ruolo di Abigaille fu proprio la Strepponi, soprano già famosa all’epoca in tutta Italia, mentre Verdi (che tra l’altro lasciava un periodo sfortunato in cui aveva perso prematuramente moglie e figli) non era ancora conosciuto. Un’opera che descrive oppressione e libertà, distruzione di templi e di ideologie ed in ogni caso opera meno complessa nella caratterizzazione umana dei personaggi rispetto agli altri capolavori che arriveranno dopo. Erano gli anni del Risorgimento ed il noto momento corale del 3° atto, il “Va pensiero”,  infiammò allora i cuori dei patrioti del tempo ed ancora ora esalta gli animi per la sua  liricità ed emozione. La vicenda del Nabucco è tratta dal biblico episodio dell’invasione del Regno di Giuda da parte del re babilonese Nabucodonosor nel 586 a.C. Al  saccheggio del Tempio di Gerusalemme seguì la deportazione dei vinti a Babilonia, e molti anni dopo,  la loro liberazione. Intorno a questa vicenda si sviluppa l’intreccio dell’opera con le controverse vicende d’amore di Fenena ed Abigaille per Ismaele. L’allestimento barese è stato di tutto rispetto. Semplici e datati gli scenari cartonati recuperati da Joseph Franconi Lee su bozzetti di Peter Hall. Efficaci la scenografia di Marta Ferri ed il disegno luci di Claudio Schmid e ricchi i costumi di Pasquale Grossi. Protagonista essenziale di quest’opera è stato il nuovo Coro della Fondazione Petruzzelli, splendido ed illuminato per tutta l’opera ed in
particolare nell’esecuzione del “Va pensiero”.  Molto ben preparato, come sempre, dal bravissimo
maestro Franco Sebastiani che evidenzia sempre intuizioni felici.  Eccezionalmente e dopo calorosi ed insistenti applausi del pubblico, Coro ed orchestra hanno rieseguito il “Va pensiero”. Perfetta, insieme al Coro anche l’orchestra, entrambi di recente formazione ma già con evidente compattezza ed esperienza. Giudizio decisamente positivo anche quello riguardante il cast dei cantanti;  hanno tutti mostrato grandi qualità vocali ed attitudini sceniche. Convincente il Nabucco di Giovanni Meoni, di intensa espressività, per il fraseggio e la presenza scenica.  Bravissima Susanna Branchini nel ruolo di Abigaille, per il taglio drammatico sia nella voce che nell’aspetto attoriale. A suo agio nella parte in cui mostra temperamento e foga, la soprano è stata ancora più convincente nella seconda parte della recita. Anche il basso greco Christophoros Stamboglis, nel ruolo di Zaccaria ha mostrato grande capacità vocale ed interpretativa. Voce matura, calibrata e sicura quella di Antonio Corianò in Ismaele ed infine ottima Daniela Innamorati di Fenena. Tutti, in ogni caso ed anche per gli altri ruoli,  hanno mostrato buone capacità vocali. Il direttore Roland Boer, attento agli strumentisti quanto agli artisti sul palco, è riuscito ad ottenere bellissimi colori, intensificando chiaroscuri e passaggi eleganti e puliti. Alla fine grandi applausi per tutti da un foltissimo pubblico che ha riempito il Teatro, mostrando di aver gradito pienamente la rappresentazione.


Gaetano Laudadio
Le foto sono di Carlo Cofano


Nessun commento:

Posta un commento