Bari – Con una superba rappresentazione di Nabucco di
Giuseppe Verdi, è andata in scena la seconda opera della stagione lirica 2016
della Fondazione Petruzzelli. Nabucodonosor è una delle prime composizioni di
Verdi, composta prima di raggiungere la maturità piena, cui seguirono altri
capolavori come Traviata, Trovatore, Rigoletto, Otello, Falstaff, ecc. Opera
fondamentale per il musicista di Busseto, non solo perchè lo traghetterà verso
traguardi artisticamente elevati e la grandezza vera, ma anche perché segnò la
sua vita per l’incontro con la soprano Giuseppina Strepponi. Nel 1842, infatti,
in occasione della prima messa in scena
di Nabucco alla Scala di Milano, ad interpretare il ruolo di Abigaille
fu proprio la Strepponi, soprano già famosa all’epoca in tutta Italia, mentre
Verdi (che tra l’altro lasciava un periodo sfortunato in cui aveva perso
prematuramente moglie e figli) non era ancora conosciuto. Un’opera che descrive
oppressione e libertà, distruzione di templi e di ideologie ed in ogni caso
opera meno complessa nella caratterizzazione umana dei personaggi rispetto agli
altri capolavori che arriveranno dopo. Erano gli anni del Risorgimento ed il
noto momento corale del 3° atto, il “Va pensiero”, infiammò allora i cuori dei patrioti del tempo
ed ancora ora esalta gli animi per la sua
liricità ed emozione. La vicenda del Nabucco è tratta dal biblico
episodio dell’invasione del Regno di Giuda da parte del re babilonese
Nabucodonosor nel 586 a.C. Al saccheggio
del Tempio di Gerusalemme seguì la deportazione dei vinti a Babilonia, e molti
anni dopo, la loro liberazione. Intorno
a questa vicenda si sviluppa l’intreccio dell’opera con le controverse vicende
d’amore di Fenena ed Abigaille per Ismaele. L’allestimento barese è stato di
tutto rispetto. Semplici e datati gli scenari cartonati recuperati da Joseph
Franconi Lee su bozzetti di Peter Hall. Efficaci la scenografia di Marta Ferri
ed il disegno luci di Claudio Schmid e ricchi i costumi di Pasquale Grossi.
Protagonista essenziale di quest’opera è stato il nuovo Coro della Fondazione
Petruzzelli, splendido ed illuminato per tutta l’opera ed in
particolare nell’esecuzione
del “Va pensiero”. Molto ben preparato,
come sempre, dal bravissimo
maestro Franco Sebastiani che evidenzia sempre
intuizioni felici. Eccezionalmente e
dopo calorosi ed insistenti applausi del pubblico, Coro ed orchestra hanno
rieseguito il “Va pensiero”. Perfetta, insieme al Coro anche l’orchestra, entrambi
di recente formazione ma già con evidente compattezza ed esperienza. Giudizio
decisamente positivo anche quello riguardante il cast dei cantanti; hanno tutti mostrato grandi qualità vocali ed
attitudini sceniche. Convincente il Nabucco di Giovanni Meoni, di intensa
espressività, per il fraseggio e la presenza scenica. Bravissima Susanna Branchini nel ruolo di Abigaille,
per il taglio drammatico sia nella voce che nell’aspetto attoriale. A suo agio
nella parte in cui mostra temperamento e foga, la soprano è stata ancora più
convincente nella seconda parte della recita. Anche il basso greco
Christophoros Stamboglis, nel ruolo di Zaccaria ha mostrato grande capacità
vocale ed interpretativa. Voce matura, calibrata e sicura quella di Antonio
Corianò in Ismaele ed infine ottima Daniela Innamorati di Fenena. Tutti, in
ogni caso ed anche per gli altri ruoli,
hanno mostrato buone capacità vocali. Il direttore Roland Boer, attento
agli strumentisti quanto agli artisti sul palco, è riuscito ad ottenere
bellissimi colori, intensificando chiaroscuri e passaggi eleganti e puliti. Alla
fine grandi applausi per tutti da un foltissimo pubblico che ha riempito il
Teatro, mostrando di aver gradito pienamente la rappresentazione.
Gaetano Laudadio
Le foto sono di Carlo Cofano
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