STAGIONE SINFONICA 2015-2016
CONCERTO PER CORO FEMMINILE, CORNI E ARPA
AL TEATRO RISTORI
DI VERONA
MARTEDÌ 8 MARZO 2016 ORE 20.30
MERCOLEDÌ 9 MARZO 2016 ORE 17.00
MERCOLEDÌ 9 MARZO 2016 ORE 17.00
Martedì 8 marzo alle
20.30 in replica mercoledì 9 marzo alle 17.00, la Fondazione Arena propone il
sesto Concerto al Teatro Ristori con protagonista il Coro femminile dell’Arena
di Verona diretto da Vito Lombardi a fianco di Laura Recchia all’arpa e ai
corni solisti Andrea Leasi e Domenico Guglielmello.
In programma musiche
di Brahms, Rheinberger, Holst,
Britten e trascrizioni per coro femminile e arpa da Fauré, Debussy e Offenbach,
oltre al celebre canto tradizionale spagnolo El Vito.
Fondazione Arena, in occasione della
giornata della Giornata internazionale
della donna, propone un concerto ad essa dedicato, in primis grazie alla
presenza del Coro femminile diretto dal M° Vito Lombardi. Significativa
poi è la scelta del repertorio, con brani che affiancano al Coro uno strumento
dalle tinte femminili come l’arpa, che vede impegnata Laura Recchia. L’iconografia
rinascimentale infatti attesta come questo strumento fosse appannaggio di
giovani nobildonne ed era celebre il Concerto
delle dame che si teneva presso la corte dei Gonzaga alla fine del 1500. Alla
fine del Seicento, grazie alla perizia di abili artigiani, gli strumenti sono
divenuti sempre più dei piccoli gioielli, finemente dipinti e decorati, per
arrivare così ai giorni nostri, dove si è mantenuta nell’immaginario collettivo
l’associazione all’elemento femminile.
Il Concerto si apre con Vier Gesänge op. 17 per coro femminile, due
corni e arpa, tra i primi lavori corali di Johannes Brahms che appartengono
a quel gruppo di Volkslieder composti
espressamente per il Coro Femminile da lui fondato ad Amburgo nel 1859; la loro
prima esecuzione è del 15 gennaio 1861 alla Wörmer Saal di Amburgo. Si tratta
di una forma di canto popolare coltivata per secoli in Germania e rivalutata in
pieno nel periodo romantico come espressione dei sentimenti più spontanei della
collettività. Per quanto insolita, la strumentazione scelta da Brahms è senza
dubbio influenzata dai testi; la combinazione di due corni e arpa appare
estremamente romantica, poiché il corno è il simbolo musicale della foresta e
l’arpa è il simbolo dei venti. I testi delle quattro canzoni provengono dai
poeti tedeschi del XIX secolo Ruperti e Eichendorff, da Shakespeare e dai Canti
di Ossian. Anche se le fonti testuali sono differenti, i brani sono accomunati
dai temi malinconici. Nell’esecuzione, a fianco del Coro femminile dell’Arena
di Verona e a Laura Recchia
all’arpa, troviamo impegnati ai corni solisti Andrea Leasi e Domenico Guglielmello.
È la volta di una serie di
composizioni per coro femminile e arpa: Wie
lieblich sind deine Wohnungen di Josef Gabriel Rheinberger, Choral Hymns from the Rig Veda (Third group) e Two Eastern Pictures di Gustav
Holst, intervallate da Le Ruisseau op. 22
di Gabriel Fauré e Nuit d'etoiles
di Claude Debussy, nelle trascrizioni per coro femminile e arpa.
Seguono tre brani tratti
dalla celebre A Ceremony of Carols op. 28
n. 2, 6, 10 di Benjamin Britten, uno dei principali autori inglesi del XX
secolo. Le sue opere infatti sono considerate tra le più rappresentative del
repertorio britannico per l'uso raffinato della lingua, l'organizzazione
drammaturgica e la personalissima orchestrazione. Esempio illuminante della sua
genialità è proprio Ceremony of Carols op. 28, realizzata mescolando insieme più fonti di ispirazione: la
musica religiosa inglese, il gamelan balinese e gli studi sull'arpa compiuti
durante il soggiorno in America. La maggior parte dei testi riguarda
il mistero del Natale e le parole evocano un mondo lontano che Britten ha
ricreato attraverso armonie inusuali e melodie particolari; le voci femminili e
l'arpa conferiscono all'intera composizione un'atmosfera straniante quasi a
voler ricreare il suono dell'inverno
e l'incanto di un mondo di cristallina semplicità.
Viene quindi proposto El
Vito, canto tradizionale andaluso le cui origini sono annoverate all’inizio
del XVI secolo, sempre nella trascrizione per coro femminile e arpa, come pure Barcarolle, eseguita a conclusione della
serata. Tratta dal terzo atto de Les contes d'Hoffmann di Jacques
Offenbach, è certamente una tra le arie più famose dell’opera, la cui prima
rappresentazione assoluta avviene all’Opéra-Comique di Parigi il 10
febbraio 1881. Inizialmente pensata per Le fate del Reno, viene inserita ne Les
contes d'Hoffmann da Ernest Guiraud, incaricato di terminare
l'orchestrazione alla morte di Offenbach.
Elemento
di continuità di questo Concerto è dunque la celebrazione della figura della
donna nelle sue varie sfaccettature attraverso un sapiente mosaico linguistico
che caratterizza le partiture proposte: il tedesco di Brahms e Rheinberger, il francese
di Offenbach, Fauré e Debussy, l’anglosassone di Holst e Britten e la
tradizione spagnola dell’Anonimo di El
Vito. Complessità che si riflette anche nel passaggio tra la sacralità –
talvolta dai contorni luterani con contaminazioni di religiosità induista –
fino alla dimensione più terrena e popolare della tradizione andalusa.
Stili
e lingue divergenti in un omaggio a tutte le donne del mondo.
Informazioni
Ufficio Stampa
Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045
805.1861-1905-1891-1939 - fax (+39) 045 803.1443
Biglietti
Prezzi da € 10,00 a € 24,00
Biglietteria di via Dietro Anfiteatro
Via Dietro Anfiteatro
6/b - 37121 Verona
Tel. 045 596517 - Fax 045 8013287
Orari
da lunedì a venerdì 9:00-12:00 15:15-17:45
sabato 9:00-12:00
Biglietteria del Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k -
37122 Verona
Tel. 045 8002880 - Fax 045 8013266
Orari
da lunedì a venerdì 12:00-17:45
sabato 10:00-12:45
nei giorni di
spettacolo 12:00-fino a inizio spettacolo
sabato 10:00-12:45 17:00-fino
a inizio spettacolo
domenica 10:00-fino
a inizio spettacolo
Nessun commento:
Posta un commento