Pinocchio
(mal) visto dal Gatto e la Volpe
Andrea
Camilleri e Ugo Gregoretti reinventano Collodi al Teatro Massimo
In
programma il 2,3,5 aprile: nei panni del burattino Pinocchio il musicista
Piotta
PALERMO. Stanchi della
cattiva reputazione cui sono stati condannati da Carlo Collodi, il Gatto e la
Volpe chiedono che, attraverso un processo, la loro posizione nella favola di
Pinocchio sia riabilitata. Da questo spunto nasce Pinocchio (mal)visto dal gatto e la volpe, l’opera lirica multimediale
scritta e interpretata da Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, nei panni della
Volpe e del Gatto, che propone un punto di vista insolito sulle vicende narrate
nella favola di Pinocchio.
Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Massimo di
Palermo sabato 2 aprile alle 11.30, domenica 3 aprile alle 11.30, martedì 5
aprile alle 9.30 e alle 11.30, inserito nei cartelloni “Il Massimo in famiglia
– musica da ascoltare, vedere, narrare” e “0-18 – Musica per crescere fin dalla
culla”. Libretto di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, musica di Lucio
Gregoretti, regia del collettivo Shorofsky, supervisione di Francesco Prisco, scene
e costumi di Alessandra Traina. Orchestra e Coro del Teatro Massimo, direttore
Michele De Luca, maestro del Coro Pietro Monti
Ambientata in un’aula di tribunale popolata di
animali, la messa in scena si compone dell'interazione continua tra il palco e
un grande schermo da cui si affacciano il professore Ugo Gatto (Gregoretti) e
il dottor Andrea Volpi (Camilleri) che cercano di convincere i presenti della
propria buona fede. Una nuova commissione della Fondazione Teatro Massimo di
Palermo, in coproduzione con il Teatro Massimo Bellini di Catania e l’Orchestra
sinfonica nazionale della Rai di Torino.
Sulla scena, un’aula di tribunale che ospita il
processo: un giudice Orango e due avvocati animano il racconto chiamando a
testimoniare alcuni degli animali presenti nel libro tra cui il dottor Corvo,
il dottor Grillo, il Serpentone, il dottor Civetta, la Faina, la Lumaca. Si
susseguono le testimonianze dei protagonisti fino all'entrata in scena di un
Pinocchio decisamente inedito: a vestire i panni del burattino, una volta
cresciuto e diventato grande, è il musicista romano Piotta che, a tempo di rap, racconta la sua esuberante versione
dei fatti.
Sullo schermo, la presenza di Andrea Camilleri e Ugo
Gregoretti fa da contrappunto all’azione scenica, talvolta assecondandola,
talvolta disturbandola. Con l’utilizzo di animazioni digitali e il riferimento
a elementi contemporanei, lo spettacolo ripercorre alcuni momenti salienti
della fiaba di Collodi. Allo stesso modo vengono costruiti ambienti e suggestioni in cui
agiscono il Gatto e la Volpe. In questa continua
dialettica fra palco e schermo, finzione e realtà, verità e bugia, prende vita
un crescendo allegro e visionario destinato a culminare in un rocambolesco
finale a sorpresa.
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