martedì 26 aprile 2016

DECIMO CONCERTO DI SINFONICA AL TEATRO RISTORI DI VERONA

SCHUBERT, MOZART E BEETHOVEN
PER IL DECIMO CONCERTO
DELLA STAGIONE SINFONICA 2015-2016
AL TEATRO RISTORI DI VERONA

VENERDÌ 29 APRILE 2016 ORE 20.30
SABATO 30 APRILE 2016 ORE 17.00

Con la bacchetta di Roman Brogli-Sacher, venerdì 29 alle 20.30 in replica sabato 30 aprile alle 17.00, terminano gli appuntamenti della Stagione Sinfonica 2015-2016 al Teatro Ristori.
In programma l’Ouverture D. 591 op. 170 in do maggiore “In stile italiano” di Schubert e la Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra in mi bemolle maggiore K 364 di Wolfgang Amadeus Mozart, in cui troviamo Vincenzo Quaranta al violino e Giuseppe Mari alla viola. Conclude il Concerto l’esecuzione della Sinfonia n. 1 op. 21 in do maggiore di Beethoven.
Anche Schubert, come tanti suoi contemporanei, subisce il fascino dell’opera di Gioachino Rossini che aveva conquistato i teatri viennesi nel clima della restaurazione post-napoleonica e sebbene non mancassero tra i maggiori compositori tedeschi del tempo aspre critiche sul valore della musica rossiniana, Schubert studia con entusiasmo il linguaggio musicale caratteristico e brillante del compositore pesarese. Ed è proprio in omaggio a Rossini che Schubert scrive nel novembre del 1817 due Ouverture per orchestra, una in re maggiore e l’altra in do maggiore, che il fratello del compositore soprannomina “nello stile italiano”, poiché racchiudevano quella freschezza melodica tipica della musica rossiniana. L’Ouverture D. 591 op. 170 in do maggiore “In stile italiano” proposta in apertura del Concerto diretto dal M° Roman Brogli-Sacher si compone quindi di un tema grave elaborato con numerose modulazioni a cui segue un tempo vivacemente ritmico che rimanda allo stile rossiniano per lo spirito e la vitalità che la pervade con una marcata, anche se garbata, ironia.
Il secondo brano proposto è la Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra in mi bemolle maggiore K 364 di Wolfgang Amadeus Mozart, in cui troviamo impegnati Vincenzo Quaranta al violino e Giuseppe Mari alla viola. La partitura viene composta da Mozart a Salisburgo nel 1779 al ritorno dal viaggio che lo aveva portato a Mannheim e a Parigi. Il genere concertante era di gran moda in quelle città che potevano vantare un vero e proprio primato in Europa, con orchestre di prima qualità sia per la presenza di virtuosi eccelsi che per ampiezza e affiatamento dell'organico. Lo sviluppo della composizione riflette pienamente la crescente competenza tecnica propria dell'orchestra europea in quel periodo, tuttavia Mozart costruisce una struttura nella quale i due solisti, violino e viola, non si dilungano in esercizi di puro virtuosismo, ma creano un dialogo equilibrato sia tra di loro che con l’orchestra stessa.
L’esecuzione della Sinfonia n. 1 op. 21 in do maggiore chiude il programma di quest’ultimo Concerto Sinfonico al Teatro Ristori. Beethoven compie il suo ingresso nel mondo della sinfonia in continuità con il passato e la gestazione della partitura è di circa un anno. Il carattere conservativo della Prima Sinfonia, eseguita per la prima volta il 2 aprile 1800, viene considerato una precisa scelta da parte del compositore; prima di cimentarsi nel radicale rinnovamento della sinfonia, Beethoven doveva dimostrare di essere perfettamente in grado di rispettare i modelli dell'età del Classicismo. Tuttavia, pur riallacciandosi alla tradizione di Mozart e Haydn, Beethoven evidenzia fin dall’inizio una certa l'intemperanza verso le regole che anticipa l'evasione verso altre e più ambiziose prospettive.


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