venerdì 8 aprile 2016

LA VEDOVA ALLEGRA HA CONQUISTATO IL PUBBLICO TARANTINO

                                 TEATRO PIENO E PUBBLICO ENTUSIASTA


Taranto – Un bel successo al Teatro Orfeo per la Compagnia del Teatro al Massimo di Palermo con l’operetta più classica dei primi del ‘900 : “La vedova allegra” di Franz Lehàr su libretto di Victor Léon e Leo Stein. Rappresentata già oltre un secolo fa all’Alhambra a Taranto, questa commedia musicale è stata portata con successo in tutto il mondo. La felice collaborazione tra gli Amici della Musica e l’Associazione Musicale “Mario Costa”, quest’anno ha reso possibile la progettazione e realizzazione di una settimana dedicata interamente all’operetta. “La vedova allegra” è il primo dei tre spettacoli previsti a Taranto ed organizzato dalla sinergica collaborazione delle due associazioni tarantine; seguiranno nei prossimi giorni “Irresistibile Fougez!” ed  “Histoire d’un Pierrot”. Il gradimento ed il successo ottenuto dalla “Vedova allegra” è stato notevole; applausi durante e soprattutto alla fine della faticosa rappresentazione che complessivamente è durata 3 ore circa.  La bravura dei protagonisti, che oltre a recitare, hanno ballato e cantato, ha tenuto desta l’attenzione del pubblico. Uno spettacolo certamente impegnativo per tutti gli interpreti ed in particolare per il corpo di ballo di Stefania Cotroneo, costretto a muoversi in spazi ristretti. Questo nuovo allestimento è stato realizzato da Umberto Scida, regista e protagonista nel ruolo di Negus, con la bella e brava Elena D’Angelo. Al  loro fianco Gianfranco Cerreto(Conte Danilo), Francesco Tuppo (Camille de Rossilion e Isidora Agrifoglio (Valencienne) e dal vivo l’Orchestra diretta dal Maestro Orlando Pulin.  Il tema conduttore semplice e banale è imperniato sull’eredità consistente  rimasta in dote alla Signora Hanna Glawary, giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte del Pontevedro ed alle iniziative messe in atto dall’ambasciatore pontevedrino, il Barone Mirko Zeta, che ha l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova, per conservare in patria i milioni di dote della signora. Tre atti leggeri che si sono succeduti tra belle e coloratissime scenografie:  in particolare  belli i costumi molto appariscenti, realizzati da Marco Giacomazzi per le differenti situazioni sceniche. In un’atmosfera leggera, condita da pettegolezzi, battute anche in chiave attuale e balli si è sviluppata la trama di questa commedia musicale guidata dalla direzione artistica di Aldo Morgante ed interpretata da tutti in modo piacevole.  Nel complesso un cast adeguato all’importanza dell’operetta rappresentata e al numeroso pubblico tarantino, desideroso di assistere anche a spettacoli leggeri ma significativi.


Gaetano Laudadio

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