Venerdì 9 settembre 2016 alle
ore 20.30 nell’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi (in Via Metastasio, n.
20) l’Associazione "Jonio Jazz arte e cultura" in collaborazione con
la Fondazione Paolo Grassi presenta il nuovo libro di Stefano Zenni
edito da EDT, "Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole
del colore".
Assieme all'autore interverranno Piero De Quarto (Presidente Jonio Jazz), Teresa Satalino (docente di Storia delle musiche afroamericane presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli) e la giovane cantante Antonella Chionna.
[Ingresso libero]
Il libro
Esiste una "musica nera"? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella "bianca"? Sappiamo riconoscere un cantante africano americano al solo ascolto? Siamo abituati a pensare che la musica possa avere un carattere razziale, etnico o un "colore", e se vediamo un musicista nero statunitense immaginiamo che sappia swingare con più naturalezza di un bianco, o che intonerà le blue notes con sottigliezze inaccessibili a un europeo e le caricherà di un feeling, di un soul inimitabile. Ma tutto questo ha un fondamento scientifico, storico o culturale? Stefano Zenni affronta per la prima volta in campo aperto una materia così delicata, smontando con argomenti brillanti e aggiornati i molti pregiudizi che non solo infestano il discorso degli appassionati, ma trovano ancora ampio spazio nella critica musicale. Per farlo fa riferimento a concetti in apparenza lontani dalla musica, dal colorism al passing, e introduce stimolanti riflessioni sui rapporti fra le culture africano americana, ebraica e italiana. Attraverso un inedito approccio multidisciplinare che si muove con agilità fra i più diversi campi delle scienze storiche, biologiche e sociali, Zenni dimostra che la musica sa essere un esempio mirabile di collaborazione fra individui e comunità: uno scambio ininterrotto di idee e di risorse che trascende ogni barriera culturale o tentazione classificatoria.
L'autore
Stefano Zenni è nato a Chieti nel 1962, insegna Storia del Jazz e delle musiche afroamericane presso il Conservatorio di Bologna. Tra i suoi volumi, I segreti del Jazz (2008), Storia del Jazz. Una prospettiva globale (2012) e monografie su Armstrong, Hancock e Mingus. E’ direttore artistico del Torino Jazz Festival e di MetJazz a Prato. Tiene da anni le Lezioni di Jazz presso L’Auditorium Parco della Musica di Roma. Nutre una divorante passione per il cinema e forse in un’altra vita avrebbe voluto fare il comico.
Assieme all'autore interverranno Piero De Quarto (Presidente Jonio Jazz), Teresa Satalino (docente di Storia delle musiche afroamericane presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli) e la giovane cantante Antonella Chionna.
[Ingresso libero]
Il libro
Esiste una "musica nera"? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella "bianca"? Sappiamo riconoscere un cantante africano americano al solo ascolto? Siamo abituati a pensare che la musica possa avere un carattere razziale, etnico o un "colore", e se vediamo un musicista nero statunitense immaginiamo che sappia swingare con più naturalezza di un bianco, o che intonerà le blue notes con sottigliezze inaccessibili a un europeo e le caricherà di un feeling, di un soul inimitabile. Ma tutto questo ha un fondamento scientifico, storico o culturale? Stefano Zenni affronta per la prima volta in campo aperto una materia così delicata, smontando con argomenti brillanti e aggiornati i molti pregiudizi che non solo infestano il discorso degli appassionati, ma trovano ancora ampio spazio nella critica musicale. Per farlo fa riferimento a concetti in apparenza lontani dalla musica, dal colorism al passing, e introduce stimolanti riflessioni sui rapporti fra le culture africano americana, ebraica e italiana. Attraverso un inedito approccio multidisciplinare che si muove con agilità fra i più diversi campi delle scienze storiche, biologiche e sociali, Zenni dimostra che la musica sa essere un esempio mirabile di collaborazione fra individui e comunità: uno scambio ininterrotto di idee e di risorse che trascende ogni barriera culturale o tentazione classificatoria.
L'autore
Stefano Zenni è nato a Chieti nel 1962, insegna Storia del Jazz e delle musiche afroamericane presso il Conservatorio di Bologna. Tra i suoi volumi, I segreti del Jazz (2008), Storia del Jazz. Una prospettiva globale (2012) e monografie su Armstrong, Hancock e Mingus. E’ direttore artistico del Torino Jazz Festival e di MetJazz a Prato. Tiene da anni le Lezioni di Jazz presso L’Auditorium Parco della Musica di Roma. Nutre una divorante passione per il cinema e forse in un’altra vita avrebbe voluto fare il comico.
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