martedì 23 febbraio 2016

HAYDN E SCHUBERT PER LA SINFONICA DI VERONA AL TEATRO RISTORI


QUINTO CONCERTO
DELLA STAGIONE SINFONICA 2015-2016
AL TEATRO RISTORI DI VERONA

SABATO 27 FEBBRAIO 2016 ORE 20.30
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 ORE 17.00

Sabato 27 febbraio alle 20.30 e domenica 28 febbraio alle ore 17.00 è in programma il quinto appuntamento della Stagione Sinfonica della Fondazione Arena di Verona al Teatro Ristori: il M° Marco Boemi dirige Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52 in mi maggiore di Robert Schumann e il Concerto per tromba e orchestra in mi bemolle maggiore di Haydn, con solista Massimo Longhi. Conclude la Sinfonia n. 4 op. 120 in re minore, sempre di Schumann.

Nel 1841 Schumann concentra la sua attenzione sulla musica per orchestra, componendo in maniera febbrile numerose Sinfonie, tra cui Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52 in mi maggiore; il compositore tedesco ne inizia la stesura il 12 aprile e dopo appena quattro giorni aveva già composto e orchestrato l'Ouverture, inizialmente destinata a essere una composizione a sé stante. Ben presto però Schumann decide di aggiungervi altri due movimenti e ultimandone la stesura l'8 maggio. Il 6 dicembre, al Gewandhaus di Lipsia, Ferdinand David ne dirige la prima esecuzione. Il titolo consiste nella semplice elencazione dei tre movimenti, perché non poteva essere equiparata a nessun genere musicale tradizionale per struttura e carattere. Come per altre composizioni sinfoniche, Schumann modella la partitura secondo lo spirito, tipicamente romantico, profondamente intriso di lirismo e fantasia, ma cercando al tempo stesso di superare la tendenza ad un'architettura leggera e instabile che ne era la conseguenza, servendosi di  reminiscenze tematiche che danno coerenza ai vari movimenti.
Composto nel 1796 dopo il rientro a Vienna dal secondo soggiorno londinese, il Concerto per tromba e orchestra di Franz Joseph Haydn viene pensato ad hoc per il trombettista di corte Anton Weidinger, l'ideatore della tromba a chiavi. Weidinger non era solo un virtuoso rinomato ma anche un innovatore della tecnica del suo strumento: aveva infatti realizzato un ingegnoso sistema di chiavi grazie al quale il clarino in mi bemolle (così era propriamente chiamato allora lo strumento) poteva ottenere non solo i suoni armonici naturali ma anche quasi tutta la scala cromatica. Haydn sfrutta queste nuove possibilità con estrema dovizia, lasciando grande spazio al solista senza tuttavia rinunciare a dare al Concerto una veste formale equilibrata e compatta, del tutto degna di un congedo dalla musica sinfonica. Il Concerto per tromba è infatti l'ultima composizione esclusivamente orchestrale di Haydn. Dal punto di vista stilistico il Concerto haydniano affonda le proprie radici in pieno Settecento, aprendosi con una tradizionale introduzione dell'orchestra che prepara all'entrata del solista sostenendone i passaggi con grande dinamicità. Nel ruolo solista di questo concerto di grande virtuosismo è protagonista Massimo Longhi, affermato musicista che dal 1993 ricopre il ruolo di Prima Tromba nell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona.
A conclusione della serata verrà proposta la Sinfonia n. 4 op. 120 in re minore, sempre di Schumann. Viene composta nella primavera-estate del 1841, in seguito alla decisione del compositore di lasciare la musica per pianoforte solo e il Lied - fino ad allora gli unici generi da lui coltivati - e di dedicarsi alla musica sinfonica, certamente spinto dalla sua irrequietudine romantica che cominciava a fargli sembrare le piccole forme troppo limitate per i suoi ideali. La Sinfonia viene eseguita a Lipsia il 6 dicembre dello stesso anno sotto la direzione di Ferdinand David con esito insoddisfacente, a fianco dell’Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52 in mi maggiore proposta anche in quest’occasione ad apertura del Concerto. La scarsa risposta del pubblico induce l'autore alla «consapevolezza che le opere scritte con tanta precipitazione abbisognavano di rielaborazioni, specie nell'orchestrazione», secondo quanto scrive in una lettera alla moglie Clara. I numerosi interventi si concludono solamente nel 1851 e l’esecuzione della Sinfonia nella forma definitiva avviene a Düsseldorf il 3 marzo 1853, questa volta con grande successo. Nel frattempo Schumann aveva scritto altre due sinfonie e ciò spiega perché questa, composta in realtà per seconda, sia stata catalogata come quarta. Il titolo di Fantasia sinfonica datole inizialmente rivela l'intenzione di Schumann di andare oltre la forma sinfonica tradizionale, perché non soltanto i vari movimenti si saldano l'uno all'altro senza interruzione, ma i temi principali ritornano lungo tutta la partitura. Le sue sinfonie infatti rivelano il continuo impegno per conciliare una fantasia illimitata e un'immaginazione febbrile con le esigenze formali e costruttive imposte da forme complesse e grandiose.

 MARCO BOEMI
Direttore d’orchestra


Marco Boemi, pianista e direttore, laureato anche in legge all'Università la Sapienza di Roma, torna per la Stagione Sinfonica 2015-2016 per dirigere il quinto appuntamento al Teatro Ristori.
Si esibisce con un vasto repertorio sinfonico e operistico per moltissimi teatri ed organizzazioni nazionali ed internazionali quali la Scala di Milano, l'Opera di Roma, il San Carlo di Napoli, la Fondazione Arena di Verona, il Massimo di Palermo, il Regio di Parma, il Carlo Felice di Genova, il Verdi di Trieste, il Regio di Torino, il Politeama di Palermo, il Bellini di Catania, la Suntory Hall di Tokyo, la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Finnish Opera di Helsinki, la Šostakovic Hall di San Pietroburgo, la Residenz Hall di Monaco, il Musikverein di Vienna, la Konzerthaus di Berlino, il Concertgebouw di Amsterdam, l'Opéra Bastille di Parigi, la Royal Festival Hall a Londra, il Festival Chaliapin, l'Opera di Budapest, il Grand Theatre di Shanghai,  il Teatro Wiekl a Varsavia, il Narodni Divadlo a Praga, il Teatro San Paolo a Lisbona, il Megaron ad Atene, la Salle Gaveau a Parigi, il Festival di St. Margarethen, il Rossini Opera Festival, il festival di Brescia e Bergamo, lo Sferisterio di Macerata, il Festival Mozart di Rovereto con i Virtuosi di Santa Cecilia, il Festival Donizetti,  Bilbao, Oviedo, La Coruña, Pyongyang, Adelaide, Spoleto, dirigendo fra le altre l'Orchestra Verdi di Milano,  la Filarmonica di Zagabria, tutte le grandi orchestre giapponesi, la Philharmonia di Londra, la Bournemouth Symphony, la Giovanile della Scala, l'Orchestra Cherubini, la World Youth Orchestra.  
Nel corso di più di venti anni di carriera, lavora con tre generazioni di grandi cantanti fra i quali Luciano Pavarotti, Raina Kabaivanska, Renato Bruson e molti altri tutt’ora in carriera.
Tra i suoi ultimi impegni: Nabucco di Verdi a Lima, un Gala in Libano con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, Don Pasquale di Donizetti alla Finnish Opera di Helsinki, un Gala con Daniela Dessì a Rio de Janeiro, Aida di Verdi a Rovigo e a Pisa, una nuova produzione di Carmen al Teatro Nazionale Croato di Spalato.
Incide per varie etichette discografiche; di recente realizzazione il DVD della produzione di Tosca di Puccini al Carlo Felice di Genova con Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Claudio Sgura e la regia di Renzo Giacchieri.
Considerato un esperto di liederistica, cui si dedica con grande passione, tiene masterclasses in tutto il mondo per giovani cantanti, pianisti e direttori.
Ha debuttato al Teatro Filarmonico nel 2008 dirigendo il Gala Puccini; nel 2015 per dirige La Traviata di Verdi.


MASSIMO LONGHI
Trombettista
 
Massimo Longhi inizia la sua attività a 17 anni con l'Orchestra del Teatro alla Scala con il Requiem di Verdi diretto da Claudio Abbado. Terminati gli studi musicali ed artistici presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nella classe di Giuseppe Bodanza, si perfeziona con Armando Ghitalla, Helmut Hunger, Giancarlo Parodi e con Gabriele Cassone in tromba naturale.
Come prima tromba ha preso parte a produzioni del Teatro alla Scala di Milano, Filarmonica della Scala, Orchestra della Svizzera Italiana, Toscanini di Parma, Orchestra Rai di Milano e Torino, collaborando con direttori come Claudio Abbado, Riccardo Muti, Gianandrea Gavazzeni, Lorin Maazel, Georges Prêtre, Seiji Ozawa, Alain Lombard, Daniel Oren, Claudio Scimone.
In veste solistica si esibisce con l’Orchestra dell’Arena di Verona, I Solisti Veneti, Orchestra Arrigo Galassi, Sinfonica del Lario, Filarmonica Veneta, Filarmonica Ettore Pozzoli, Orchestra Stabile di Bergamo, interpretando i Concerti per tromba di Haydn, Händel, Šostakovič, Scarlatti, Ponchielli, Arban, Copland, Torelli ed in prima esecuzione il Concerto in stile antico a lui dedicato di Marco Fasoli.
È fondatore dell’Octet Brass Ensemble, vincitore di vari premi di musica da camera come “Stresa”, “Porcia”, “Viareggio” e dell’Arena Brass Quintet, con i quali partecipa a diversi festival in Italia e all’estero.
È Direttore artistico dell'Associazione Musicale Oliviero Fusi e Co-direttore artistico dell'Associazione Culturale Musicale Ettore Pozzoli, che si occupano della divulgazione della musica tra i giovani attraverso corsi, masterclass, concorsi e l'organizzazione di orchestre giovanili.
Dal 2005 si dedica anche alla direzione d’orchestra quale assistente di Daniel Oren in alcune produzioni operistiche e debutta al Teatro Sociale di Como con l'Orchestra Filarmonica Ettore Pozzoli e Marco Berti.
Dal 2009 è artista Yamaha e tiene corsi e masterclass. È docente della classe di tromba del Conservatorio Venezze di Rovigo. Suona strumenti Yamaha e imboccature Frate.
È Prima Tromba nell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona dal 1993.



 Informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939 - fax (+39) 045 803.1443

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