QUINTO CONCERTO
DELLA STAGIONE SINFONICA 2015-2016
AL TEATRO RISTORI
DI VERONA
SABATO 27 FEBBRAIO 2016 ORE 20.30
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 ORE 17.00
DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016 ORE 17.00
Sabato 27 febbraio alle 20.30 e domenica 28 febbraio alle ore 17.00 è in programma il quinto appuntamento della Stagione Sinfonica della Fondazione Arena di Verona al Teatro Ristori: il M° Marco Boemi dirige Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52 in mi maggiore di Robert Schumann e il Concerto per tromba e orchestra in mi bemolle maggiore di Haydn, con solista Massimo Longhi. Conclude la Sinfonia n. 4 op. 120 in re minore, sempre di Schumann.
Nel 1841 Schumann concentra la sua attenzione sulla musica per orchestra,
componendo in maniera febbrile numerose Sinfonie, tra cui Ouverture, Scherzo e Finale per
orchestra op. 52 in mi maggiore; il compositore tedesco ne inizia la
stesura il 12 aprile e
dopo appena quattro giorni aveva già composto e orchestrato l'Ouverture,
inizialmente destinata a essere una composizione a sé stante. Ben presto però
Schumann decide di aggiungervi altri due movimenti e ultimandone la stesura l'8
maggio. Il 6 dicembre, al Gewandhaus di Lipsia, Ferdinand David ne dirige la
prima esecuzione. Il titolo consiste nella semplice elencazione dei tre
movimenti, perché non poteva essere equiparata a nessun genere musicale
tradizionale per struttura e carattere. Come per altre composizioni sinfoniche,
Schumann modella la partitura secondo lo spirito, tipicamente romantico,
profondamente intriso di lirismo e fantasia, ma cercando al tempo stesso di
superare la tendenza ad un'architettura leggera e instabile che ne era la
conseguenza, servendosi di reminiscenze
tematiche che danno coerenza ai vari movimenti.
Composto nel 1796 dopo il
rientro a Vienna dal secondo soggiorno londinese, il Concerto per tromba e orchestra di Franz Joseph Haydn viene pensato ad hoc per il trombettista di corte Anton Weidinger, l'ideatore
della tromba a chiavi. Weidinger non era solo un virtuoso rinomato ma anche un
innovatore della tecnica del suo strumento: aveva infatti realizzato un
ingegnoso sistema di chiavi grazie al quale il clarino in mi bemolle (così era
propriamente chiamato allora lo strumento) poteva ottenere non solo i suoni
armonici naturali ma anche quasi tutta la scala cromatica. Haydn sfrutta queste
nuove possibilità con estrema dovizia, lasciando grande spazio al solista senza
tuttavia rinunciare a dare al Concerto una veste formale equilibrata e
compatta, del tutto degna di un congedo dalla musica sinfonica. Il Concerto per
tromba è infatti l'ultima composizione esclusivamente orchestrale di Haydn. Dal
punto di vista stilistico il Concerto haydniano affonda le proprie
radici in pieno Settecento, aprendosi con una tradizionale introduzione
dell'orchestra che prepara all'entrata del solista sostenendone i passaggi con
grande dinamicità. Nel ruolo solista di questo concerto di grande virtuosismo è
protagonista Massimo Longhi, affermato musicista che dal 1993 ricopre il ruolo
di Prima Tromba nell’Orchestra della Fondazione Arena di
Verona.
A conclusione della serata
verrà proposta la Sinfonia n. 4 op. 120
in re minore, sempre di Schumann. Viene composta nella primavera-estate del 1841, in seguito
alla decisione del compositore di lasciare la musica per pianoforte solo e il Lied
- fino ad allora gli unici generi da lui coltivati - e di dedicarsi alla musica
sinfonica, certamente spinto dalla sua irrequietudine romantica che cominciava
a fargli sembrare le piccole forme troppo limitate per i suoi ideali. La
Sinfonia viene eseguita a Lipsia il 6 dicembre dello stesso anno sotto la
direzione di Ferdinand David con esito insoddisfacente, a fianco dell’Ouverture, Scherzo e Finale per orchestra op. 52
in mi maggiore proposta anche in
quest’occasione ad apertura del Concerto.
La scarsa risposta del pubblico induce l'autore alla «consapevolezza che le
opere scritte con tanta precipitazione abbisognavano di rielaborazioni, specie
nell'orchestrazione», secondo quanto scrive in una lettera alla moglie Clara. I
numerosi interventi si concludono solamente nel 1851 e l’esecuzione della
Sinfonia nella forma definitiva avviene a Düsseldorf il 3 marzo 1853, questa
volta con grande successo. Nel frattempo Schumann aveva scritto altre due
sinfonie e ciò spiega perché questa, composta in realtà per seconda, sia stata
catalogata come quarta. Il titolo di Fantasia sinfonica datole
inizialmente rivela l'intenzione di Schumann di andare oltre la forma sinfonica
tradizionale, perché non soltanto i vari movimenti si saldano l'uno all'altro
senza interruzione, ma i temi principali ritornano lungo tutta la partitura. Le
sue sinfonie infatti rivelano il continuo impegno per conciliare una fantasia
illimitata e un'immaginazione febbrile con le esigenze formali e costruttive
imposte da forme complesse e grandiose.
MARCO BOEMI
Direttore d’orchestra
Marco Boemi, pianista e direttore, laureato anche in legge all'Università la Sapienza di Roma, torna per la Stagione Sinfonica 2015-2016 per dirigere il quinto appuntamento al Teatro Ristori.
Si esibisce con un vasto repertorio sinfonico e operistico per
moltissimi teatri ed organizzazioni nazionali ed internazionali quali la Scala
di Milano, l'Opera di Roma, il San Carlo di Napoli, la Fondazione Arena di
Verona, il Massimo di Palermo, il Regio di Parma, il Carlo Felice di Genova, il
Verdi di Trieste, il Regio di Torino, il Politeama di Palermo, il Bellini
di Catania, la Suntory Hall di Tokyo, la Bayerische Staatsoper di Monaco, la
Finnish Opera di Helsinki, la Šostakovic Hall di San Pietroburgo, la Residenz
Hall di Monaco, il Musikverein di Vienna, la Konzerthaus di Berlino, il Concertgebouw
di Amsterdam, l'Opéra Bastille di Parigi, la Royal Festival Hall a Londra, il
Festival Chaliapin, l'Opera di Budapest, il Grand Theatre di Shanghai, il
Teatro Wiekl a Varsavia, il Narodni Divadlo a Praga, il Teatro San Paolo a
Lisbona, il Megaron ad Atene, la Salle Gaveau a Parigi, il Festival di St.
Margarethen, il Rossini Opera Festival, il festival di Brescia e Bergamo, lo
Sferisterio di Macerata, il Festival Mozart di Rovereto con i Virtuosi di Santa
Cecilia, il Festival Donizetti, Bilbao, Oviedo, La Coruña, Pyongyang,
Adelaide, Spoleto, dirigendo fra le altre l'Orchestra Verdi di Milano, la
Filarmonica di Zagabria, tutte le grandi orchestre giapponesi, la Philharmonia
di Londra, la Bournemouth Symphony, la Giovanile della Scala, l'Orchestra
Cherubini, la World Youth Orchestra.
Nel corso di più di venti anni di carriera, lavora con tre generazioni
di grandi cantanti fra i quali Luciano Pavarotti, Raina Kabaivanska, Renato
Bruson e molti altri tutt’ora in carriera.
Tra i suoi ultimi
impegni: Nabucco di Verdi a Lima, un Gala
in Libano con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, Don Pasquale di Donizetti alla Finnish Opera di Helsinki, un Gala con Daniela Dessì a Rio de Janeiro,
Aida di Verdi a Rovigo e a Pisa, una
nuova produzione di Carmen al Teatro
Nazionale Croato di Spalato.
Incide per varie
etichette discografiche; di recente realizzazione il DVD della produzione di Tosca di Puccini al Carlo Felice di
Genova con Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Claudio Sgura e la regia di Renzo
Giacchieri.
Considerato un esperto di liederistica, cui si dedica con grande
passione, tiene masterclasses in tutto il mondo per giovani cantanti, pianisti
e direttori.
Ha debuttato al Teatro Filarmonico nel 2008 dirigendo
il Gala Puccini; nel 2015 per dirige La
Traviata di Verdi.
MASSIMO LONGHI
Trombettista
Massimo Longhi
inizia la sua attività a 17 anni con l'Orchestra del Teatro alla Scala con il Requiem di Verdi diretto da Claudio Abbado. Terminati gli studi musicali ed artistici presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano nella classe di Giuseppe Bodanza, si perfeziona con Armando Ghitalla, Helmut Hunger, Giancarlo Parodi e con Gabriele Cassone in tromba naturale.
Come prima tromba ha preso parte a produzioni del Teatro alla Scala di Milano, Filarmonica della Scala, Orchestra della Svizzera Italiana, Toscanini di Parma, Orchestra Rai di Milano e Torino, collaborando con direttori come Claudio Abbado, Riccardo
Muti, Gianandrea Gavazzeni, Lorin Maazel, Georges Prêtre, Seiji Ozawa, Alain Lombard, Daniel Oren, Claudio Scimone.
In
veste solistica si esibisce con l’Orchestra dell’Arena di Verona, I Solisti
Veneti, Orchestra Arrigo Galassi, Sinfonica del Lario, Filarmonica Veneta,
Filarmonica Ettore Pozzoli, Orchestra Stabile di Bergamo, interpretando i
Concerti per tromba di Haydn, Händel, Šostakovič, Scarlatti, Ponchielli, Arban, Copland,
Torelli ed in prima esecuzione il Concerto
in stile antico a lui dedicato di Marco Fasoli.
È
fondatore dell’Octet Brass Ensemble, vincitore di vari premi di musica da
camera come “Stresa”, “Porcia”, “Viareggio” e dell’Arena Brass Quintet, con i
quali partecipa a diversi festival in Italia e all’estero.
È
Direttore artistico dell'Associazione Musicale Oliviero Fusi e Co-direttore
artistico dell'Associazione Culturale Musicale Ettore Pozzoli, che si occupano
della divulgazione della musica tra i giovani attraverso corsi, masterclass, concorsi e l'organizzazione
di orchestre giovanili.
Dal 2005 si dedica anche alla direzione d’orchestra quale assistente di Daniel Oren in alcune produzioni operistiche e debutta al Teatro Sociale di Como con l'Orchestra Filarmonica Ettore Pozzoli e Marco Berti.
Dal 2009 è artista Yamaha e tiene
corsi e masterclass. È docente della classe di tromba del Conservatorio “Venezze” di Rovigo.
Suona strumenti Yamaha e imboccature Frate.
È
Prima Tromba nell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona dal 1993.
Informazioni
Ufficio Stampa
Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045
805.1861-1905-1891-1939 - fax (+39) 045 803.1443
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