Il Consiglio di Indirizzo riunito a Palazzo d'Accursio approva il rilancio del Teatro
Si è riunito oggi il Consiglio
di Indirizzo del Teatro Comunale di Bologna, presieduto dal Sindaco e
presidente della Fondazione Virginio Merola e composto da: Michele Trimarchi
(vicepresidente), Chiara Galloni, Andrea Graziosi e Fulvia de Colle
(consiglieri), e dal sovrintendente Nicola Sani. Presente al completo anche il
Collegio dei Revisori dei Conti, composto da Cristina Rondoni (presidente),
Giovanni Diana e Salvatore Tamborino.
Nel corso della riunione il Sindaco presidente ha formalizzato l'impegno, con l'apporto del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e dei sostenitori privati della Fondazione (coinvolti in questi giorni direttamente da Virginio Merola), a compensare la perdita di esercizio 2016 allo scopo di conseguire il pareggio di bilancio. La cifra potrebbe oscillare tra 1,5 e 1,8 milioni di euro.
La notizia odierna segna un momento determinante per il futuro della Fondazione e allontana definitivamente lo spettro del commissariamento, nel segno della realizzazione di un patto per il Teatro Comunale che - a fronte di un calo progressivo e destabilizzante del contributo ministeriale - vede riunirsi intorno al Teatro stesso le forze vive del territorio, sia per quanto riguarda il settore pubblico, sia per quanto riguarda le realtà produttive e imprenditoriali del settore privato, con il fattivo coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Un punto di ri-partenza, voluto fortemente dal Sindaco, nel processo che deve portare il Teatro bolognese a consolidare il proprio ruolo tra le principali Fondazioni Lirico - Sinfoniche del Paese.
L'entità del disavanzo del bilancio 2016 della Fondazione, seppur in avanzato stato di pre-chiusura, è un dato ancora non noto nel dettaglio, in quanto il risultato è soggetto a diverse variabili che potrebbero realizzarsi o meno nel mese di dicembre 2016. In questa fase, dunque, quanto promosso dal Sindaco nel Consiglio di oggi, va considerato un atto di indirizzo politico con rilevanti ricadute amministrative che mettono in salvaguardia la continuità dell'attività del Teatro.
Resta forte l'esigenza, all'interno del piano di risanamento - che sposta al 2018 il termine dei predetti piani (ma non del necessario pareggio dei conti economici) -, e resta prioritario un importante contenimento di tutti i costi gestionali, particolarmente quello riferito al costo del personale che non ha ancora segnato significativi progressi, anche a causa del mancato accordo sulla procedura di licenziamento promossa dal Teatro, con ricollocamento del personale in esubero presso la società ALES Spa.
Nel corso della riunione il Sindaco presidente ha formalizzato l'impegno, con l'apporto del Comune di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e dei sostenitori privati della Fondazione (coinvolti in questi giorni direttamente da Virginio Merola), a compensare la perdita di esercizio 2016 allo scopo di conseguire il pareggio di bilancio. La cifra potrebbe oscillare tra 1,5 e 1,8 milioni di euro.
La notizia odierna segna un momento determinante per il futuro della Fondazione e allontana definitivamente lo spettro del commissariamento, nel segno della realizzazione di un patto per il Teatro Comunale che - a fronte di un calo progressivo e destabilizzante del contributo ministeriale - vede riunirsi intorno al Teatro stesso le forze vive del territorio, sia per quanto riguarda il settore pubblico, sia per quanto riguarda le realtà produttive e imprenditoriali del settore privato, con il fattivo coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Un punto di ri-partenza, voluto fortemente dal Sindaco, nel processo che deve portare il Teatro bolognese a consolidare il proprio ruolo tra le principali Fondazioni Lirico - Sinfoniche del Paese.
L'entità del disavanzo del bilancio 2016 della Fondazione, seppur in avanzato stato di pre-chiusura, è un dato ancora non noto nel dettaglio, in quanto il risultato è soggetto a diverse variabili che potrebbero realizzarsi o meno nel mese di dicembre 2016. In questa fase, dunque, quanto promosso dal Sindaco nel Consiglio di oggi, va considerato un atto di indirizzo politico con rilevanti ricadute amministrative che mettono in salvaguardia la continuità dell'attività del Teatro.
Resta forte l'esigenza, all'interno del piano di risanamento - che sposta al 2018 il termine dei predetti piani (ma non del necessario pareggio dei conti economici) -, e resta prioritario un importante contenimento di tutti i costi gestionali, particolarmente quello riferito al costo del personale che non ha ancora segnato significativi progressi, anche a causa del mancato accordo sulla procedura di licenziamento promossa dal Teatro, con ricollocamento del personale in esubero presso la società ALES Spa.
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