Da domani “Cinderella”: la favola rivive nel balletto
di Fabrizio Monteverde
Protagonisti Anbeta Toromani e José Perez
PALERMO. La favola di Cenerentola rivive nel balletto
“Cinderella” di Fabrizio Monteverde che debutta
domani, venerdì 13 maggio, alle 20.30, al Teatro Massimo. Una
riscrittura originale, che si ispira all’asciutta crudeltà del testo dei
fratelli Grimm più che alla versione di Perrault, e che è ambientata in una
scuola di danza, dominata dalla figura imperiosa della matrigna. Musiche di
Georg Friedrich Händel (i Concerti Grossi, con l’aggiunta di alcune arie e
duetti dalle opere), direttore Ignazio Maria Schifani, protagonisti Anbeta
Toromani e Josè Perez, Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro Massimo,
allestimento del Balletto di Roma.
Monteverde crea uno spettacolo dalle tinte forti nella precisa intenzione
di mettere in risalto il tema della diversità, del disagio di un individuo che
vive il dramma dell’emarginazione: in questo caso Cenerentola, emarginata dal
“gruppo” per la sua bravura e per la sua bellezza. Più a fondo c’è la chiara
idea di superare l’apparente semplicità della fiaba per scandagliare le angosce
e l’inconscio di un individuo vessato.
Affascinato dalla bellezza di alcune arie, che ben riflettevano nel testo
quella particolare “sofferenza” che ricercava e voleva ricreare, Fabrizio
Monteverde ha selezionato e montato un supporto musicale unicamente händeliano
per la propria idea coreografica.
Il balletto nasce nel 2006 in un momento di particolare sintonia del
coreografo romano con la compagnia “Balletto di Roma”, con la quale instaura un
intenso rapporto di collaborazione. Ripresentarlo al Teatro Massimo oggi è
un’occasione per affinarlo e rinverdirlo. Per le differenti caratteristiche di
ogni ballerino è stato comunque necessario riadattare a nuovi corpi, nuove
sensibilità e nuove storie ciascun personaggio.
Come spiega Giuseppe Migliore nel programma di sala, “questa Cinderella
racconta, con una commistione di stili, da una parte l’amore, attraverso un
linguaggio neoclassico, fatto di linee morbide e di danza legata; e dall'altra
il conflitto, la violenza e la malvagità individuabile in uno stile di danza
secco, spezzato, nei passi duri, nello stile misto contemporaneo, in un’idea
coreografica meno riconoscibile della danza d’accademia. L’opera gioca
costantemente su questa linea di confine, su momenti di contrasto, alternando
anche il singolo e il gruppo. Là dove la dolcezza di Cenerentola è espressa
dalle linee pure, dalla lunghezza del movimento e dalla sinuosità tipica della
danza accademica, il gruppo usa invece passi spezzati, violenti, produce rumore
sul pavimento e inscena gestualità atipiche che mirano ad accentuare
particolari note e tonalità. L’ambientazione scenografica è neutra e punta su dettagli
esasperati, chiaramente ispirati al cinema espressionista tedesco, in uno
spettacolo dominato dalle tinte bianche e nere. Gli unici elementi scenici sono
otto letti da ospedale psichiatrico, chiaro riferimento all’espressionismo
cinematografico tedesco di Robert Wiene, che di volta in volta saranno porte,
letti, specchi, sbarre dell’aula di danza e si sveleranno solo alla fine del
primo atto quando dovranno accogliere il sonno delle allieve”.
Lo spettacolo andrà in scena fino a giovedì 19 maggio.
CINDERELLA
13 / 19 maggio Fabrizio Monteverde
Musiche di Georg Friedrich Händel
Direttore Ignazio Maria Schifani
Coreografia, scene e
luci Fabrizio Monteverde
Costumi Santi Rinciari
Assistente alla
coreografia Anna Manes
PERSONAGGI E INTERPRETI
Cinderella Anbeta Toromani (13,15, 17, 18) / Francesca Davoli (14, 19)
Principe José Perez (13,15, 17, 18) / Alessandro Cascioli (14, 19)
Matrigna Riccardo Riccio (13,15, 17) / Andrea Mocciardini (14, 18, 19)
Sorellastre Francesca Bellone, Jessica Tranchina
(13, 15, 17) / Giorgia Leonardi, Alessia
Pollini (14, 18, 19)
CANTANTI
Soprani Valentina Vitti, Claudia Munda
Contralto Ambra Mancuso (13, 15, 18) / Carmen Ghegghi (14, 17, 19)
Orchestra e Corpo di
ballo del Teatro Massimo
Allestimento del
Balletto di Roma
13, 14, 15, 17, 18,
19 maggio 2016
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