Standing
ovation per Fille du régiment alla Royal Opera House di Muscat
Il
sindaco incontra il mondo delle istituzioni e dell’imprenditoria
La
Fondazione lirica di Palermo in Oman su invito del grande teatro del Sultanato
Orlando:
“Palermo è una città mediorientale che si trova in Europa”
MUSCAT. Un quarto d’ora di applausi e
poi standing ovation per Fille du régiment del Teatro Massimo alla Royal Opera House di
Muscat (ROHM), nel Sultanato dell’Oman, uno dei teatri più grandi e importanti
del mondo arabo. Così è stato accolto lo storico allestimento di Franco
Zeffirelli dell’opera di Donizetti, con il soprano palermitano Desirée
Rancatore nel ruolo di Marie, la vivandiera del reggimento che, riscoperte le origini
nobiliari, viene “costretta” a tornare nella gabbia dorata del palazzo della
marchesa. Applausi per il direttore Keri-Lynn Wilson, per il tenore Shalva Mukeria nei panni del giovane tirolese
Tonio che, per amore della vivandiera, si arruola nel reggimento; per il
baritono Vincenzo Taormina che ha interpretato Sulpice, sergente che con gli
altri soldati si è preso cura di Marie; per Anna Maria Chiuri, la marchesa di
Berkenfield, presunta zia di Marie, in realtà sua madre; per il soprano Daniela
Mazzucato, nel ruolo della Duchessa di Krakenthorp, per l’Orchestra e il Coro
del Teatro Massimo diretto da Pietro Monti. Poi grande festa sul palcoscenico,
con il sindaco e presidente della Fondazione Teatro Massimo Leoluca Orlando, il
sovrintendente Francesco Giambrone, l’ambasciatore d’Italia in Oman, Giorgio
Visetti, il direttore della ROHM Umberto Fanni, la senior artistic manager
della ROHM, la palermitana Francesca Campagna. Pubblico sia omanita che
internazionale alla prima dell’opera, che avrà due repliche oggi e dopodomani.
Poi il 18 maggio concerto del soprano Diana Damrau.
La Royal Opera House di Muscat, un imponente ed elegante
edificio monumentale da 80 mila metri quadrati, 1.100 posti e una struttura che
comprende parcheggi, negozi, ristoranti ed aree espositive, inaugurato nel
settembre 2011 con la Turandot prodotta da Zeffirelli, è stato il primo teatro
d’opera ad aprire nella Penisola arabica, e svolge un ruolo importante di
diffusione della cultura e della musica occidentale in Medioriente. Oltre all’opera, ospita concerti sinfonici,
balletti, una stagione di musica jazz, una di world music, una di musica araba.
Il Sultano dell’Oman ha anche istituito un’orchestra sinfonica, la Royal
Simphony Opera, che fa repertorio sinfonico, e un’orchestra giovanile: gli
insegnanti vengono tutti dall’Occidente, i componenti devono essere tutti
omaniti o parlanti lingua araba.
Una grande attenzione verso l’Occidente, quindi, per un Paese
dove la presenza di imprese italiane è più che triplicata nel corso dell’ultimo
biennio. Si tratta prevalentemente di studi di architettura
e di società di progettazioni e costruzioni che operano nel settore delle
infrastrutture e che si installano nel Sultanato, in joint-venture con partner
locali, come d’obbligo. Relazioni che il sindaco e presidente della Fondazione
Teatro Massimo, Leoluca Orlando, ha voluto consolidare, con una fitta agenda di
incontri con rappresentanti del mondo delle istituzioni, dell’imprenditoria,
della cultura cui ha ripetuto che “Palermo è una città mediorientale in
Europa”.
Ieri incontro con i vertici della Sultan Badoos University, la più grande
e prestigiosa Università dell’Oman, dove sono attivi un corso di Lingua italiana
e una cattedra di Performing Arts. Orlando ha invitato Sua Altezza reale, il
prorettore alle Relazioni internazionali Mona Fahad al Said, a visitare Palermo
e il Teatro Massimo. Con gli altri dirigenti e docenti ha concordato di
definire e realizzare scambi culturali, di studenti e docenti delle
rispettive realtà. Successivamente, accompagnato dall'Ambasciatore di Italia e
dal consigliere di Ambasciata
Luca Carpintieri, il
sindaco ha incontrato in visita ufficiale nel Palazzo del Governatorato il
Governatore di Muscat, ministro di Stato Saud Hilal Al Busaidi, insieme ai
membri del Governo e al sindaco di Muscat.
Un incontro per promuovere Palermo come meta turistica omanita e
presentare l’opportunità di scambi con la città e gli imprenditori palermitani
e siciliani. Al termine della mattinata lungo incontro di lavoro con vertici
del ministero del Turismo per un piano di promozione turistica di Palermo, il
cui itinerario arabo-normanno è stato appena inserito dall’Unesco nella lista
del Patrimonio mondiale dell'umanità. Infine, il sindaco, il sovrintendente e
l’Ambasciatore hanno fatto visita a Serig, studio di progettazione nel settore
della rigenerazione urbana dove operano molti professionisti palermitani e oggi
ponte professionale tra Palermo, l'Italia, l'Europa e l'Oman.
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