Venerdì 7 ottobre a Guanajuato nell'ambito del Festival Internacional Cervantino
È appena rientrato da una tournée di successo in Giappone, per un progetto di vaste proporzioni e impiego di maestranze tecniche e artistiche, ma il Teatro Comunale di Bologna non si ferma e riparte per il Messico - dove approda per la prima volta nella sua storia - per partecipare venerdì 7 ottobre al Festival Internacional Cervantino di Guanajuato, una delle manifestazioni più rinomate in terra americana, giunta alla sua quarantaquattresima edizione.
In questo luogo di grande fascino, inserito nella lista dei beni Patrimonio dell'Umanità UNESCO, il Teatro felsineo prende parte alle celebrazioni dei 400 anni dalla morte dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra (1547 – 1616), il celebre autore del romanzo Don Chisciotte della Mancia, uno dei capolavori della letteratura mondiale.
Il Comunale, rappresentato da un gruppo di ventisette elementi tra cast, orchestra, tecnici e staff, ha scelto di proporre in questa occasione un dittico fortemente legato alla storia della città di Bologna: gli intermezzi Il maestro di musica e Il Don Chisciotte di Giovanni Battista Martini, frate bolognese e maestro, tra gli altri, di Wolfgang Amadeus Mozart. Con questi due intermezzi il Teatro Comunale era già stato protagonista nel 2013 in Giappone a Yokohama e a Kyoto - nella splendida cornice del tempio Kiyomizu – e nel 2014 a Macao per il ventottesimo Festival Internazionale di Musica nel Teatro Dom Pedro V, piccolo gioiello architettonico costruito dai portoghesi nel 1860.
Ne Il Maestro di musica si assiste a uno dei “classici” del teatro buffo settecentesco, con un confronto generazionale rovesciato tra un allievo all’antica e un insegnante modernista che diventa spunto per una riflessione sullo stile del canto e più in generale sulla evoluzione del gusto, rappresentata dal cosiddetto “Teatro alla moda”.
Ne Il Don Chisciotte l’eroe di Cervantes viene sbeffeggiato e deriso dalla puntigliosa Nerina e da un dispettoso Sancho Panza, vedendosi negata quasi del tutto quella pietas ammirata con la quale la nostra sensibilità contemporanea è abituata a guardarlo.
A Guanajuato il cast del dittico è composto da Antonella Colaianni, impegnata nel doppio ruolo di Olimpino e Nerina – già protagonista lo scorso marzo a Bologna sul palcoscenico del Comunale nella Carmen di Pietro Babina come Mercédès - , da Aldo Caputo, che interpreta Tamburlano e Don Chisciotte, e dall'attore Matteo Belli, nei panni di Sancho Panza.
La regia è affidata a Gabriele Marchesini, uno dei registi italiani più poliedrici, che ha saputo dar vita all’esile drammaturgia martiniana traendo ispirazione dalle maschere della Commedia dell’Arte; le luci sono di Daniele Naldi mentre Stefano Iannetta, ispirandosi ad alcuni disegni che Dario Fo ha immaginato per lo spettacolo, ha realizzato le scene con i laboratori del Teatro Comunale, che hanno messo a punto anche i costumi.
L'Orchestra del Comunale, composta da soli archi e cembalo, è guidata da Paolo Mancini, violino di spalla della stessa compagine.
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