di GAETANO LAUDADIO
Taranto – Con un inedito concerto dei tre bravissimi quanto
noti baritoni italiani Domenco Colaianni, Paolo Bordogna e Bruno Praticò, per
la prima volta insieme, accompagnati al pianoforte da Vincenzo Rana, si è
conclusa la 14ma edizione del Giovanni Paisiello Festival. Davanti ad un
pubblico
entusiasta ed abbastanza numeroso, i tre protagonisti hanno dato
sfoggio di bravura, simpatia e teatralità comica, tipica della scuola
napoletana che portò Paisiello ad essere richiesto dalle maggiori corti europee
di fine ‘700, da quella austriaca a quella polacca, da quella di Napoleone
Bonaparte a quella della zarina di Russia
Caterina II e per finire a quella dei Borbone a Napoli. Alle spalle dei tre
protagonist,i l’immagine quanto mai emblematica della vita cortigiana di
Paisiello presso la corte di Caterina II ritrae il compositore tarantino che
suona la spinetta con vicino la zarina e l’intera sua corte. Suggestiva è
l’immagine ed importante la serata di musica con le voci di tre baritoni
d’eccezione, specialisti del repertorio comico, che hanno dato sfoggio della
loro abilità nel ruolo buffo dei drammi giocosi di scuola napoletana. I tre
“buffi” si sono avvicendati sul palco singolarmente ed in duetti e terzetti, con
una notevole dose d’ironia e simpatia. Davvero bravi tutti senza distinzioni e/o
meriti particolari; tutti hanno mostrato notevoli capacità vocali,
interpretative e grande abilità tecnica. Hanno spaziato in ruoli differenti di
opere scritte da Paisiello, Donizetti, Rossini e Nino Rota, strappando risate per la comicità dei ruoli
e tanti, tanti applausi. Va dato merito al direttore artistico del festival di
aver avuto questa bella intuizione, molto apprezzata dal pubblico. Il concerto di ieri sera è stata la degna
conclusione del Festival in una ricorrenza così importante quale era il
bicentenario della morte del “genius loci”.
Uno sforzo enorme quello fornito dall’Associazione degli Amici della
Musica, presieduta da Paolo Ruta e dal Giovanni Paisiello Festival, condotto
con intelligenza e competenza dal suo direttore artistico Lorenzo Mattei.
Trattandosi dell’ultimo evento del festival, è giusto ripercorrere e ricordare le
tappe di questa manifestazione iniziata il 2 settembre con la “Notte
Paisielliana” cui hanno fatto seguito “”Nina, ossia la pazza per amore” di
Paisiello al MUDI, la “Missa Defunctorum” di Paisiello per doppio coro, solisti
ed orchestra col Coro Choraliter e l’orchestra del Paisiello Festival diretti
da Pierluigi Lippolis al Duomo di San Cataldo, i concerti per pianoforte ed
orchestra dell’Istituto Superiore di Studi Musicali diretti da Deborah
Tarantini e Nicola Locritani, gli incontri conviviali e le numerose conferenze
paisielliane fino a giungere alla consegna del Premio Paisiello 2016 alla
Fondazione San Carlo nella persona del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Costante la presenza del pubblico alle varie iniziative, inferiore all’attesa
quella delle istituzioni politiche e religiose. Non si perda di vista
l’importanza della Cultura e della Musica ed inoltre Taranto non si dimentichi
del suo cittadino più illustre e della casa in cui nacque e che tuttora versa
in condizioni penose. Si potrebbe iniziare a cambiare sulla targa affissa su
una parete della stessa la data che riporta la morte di Paisiello al 1815. A
Taranto hanno fatto morire Paisiello un anno prima !!!!!! Ci penserà questa giunta comunale o la
prossima?
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