venerdì 21 ottobre 2016

SI E’ CONCLUSO IL 14° FESTIVAL GIOVANNI PAISIELLO CON UN RECITAL COINVOLGENTE NELL’ATMOSFERA TEATRALE COMICA

TRE GRANDI ARTISTI PER UN RIUSCITISSIMO GIOVANNI PAISIELLO FESTIVAL

di GAETANO LAUDADIO
Taranto – Con un inedito concerto dei tre bravissimi quanto noti baritoni italiani Domenco Colaianni, Paolo Bordogna e Bruno Praticò, per la prima volta insieme, accompagnati al pianoforte da Vincenzo Rana, si è conclusa la 14ma edizione del Giovanni Paisiello Festival. Davanti ad un pubblico
entusiasta ed abbastanza numeroso, i tre protagonisti hanno dato sfoggio di bravura, simpatia e teatralità comica, tipica della scuola napoletana che portò Paisiello ad essere richiesto dalle maggiori corti europee di fine ‘700, da quella austriaca a quella polacca, da quella di Napoleone Bonaparte  a quella della zarina di Russia Caterina II e per finire a quella dei Borbone a Napoli. Alle spalle dei tre protagonist,i l’immagine quanto mai emblematica della vita cortigiana di Paisiello presso la corte di Caterina II ritrae il compositore tarantino che suona la spinetta con vicino la zarina e l’intera sua corte. Suggestiva è l’immagine ed importante la serata di musica con le voci di tre baritoni d’eccezione, specialisti del repertorio comico, che hanno dato sfoggio della loro abilità nel ruolo buffo dei drammi giocosi di scuola napoletana. I tre “buffi” si sono avvicendati sul palco singolarmente ed in duetti e terzetti, con una notevole dose d’ironia e simpatia.  Davvero bravi tutti senza distinzioni e/o meriti particolari; tutti hanno mostrato notevoli capacità vocali, interpretative e grande abilità tecnica. Hanno spaziato in ruoli differenti di opere scritte da Paisiello, Donizetti, Rossini e Nino Rota,   strappando risate per la comicità dei ruoli e tanti, tanti applausi. Va dato merito al direttore artistico del festival di aver avuto questa bella intuizione, molto apprezzata dal pubblico.  Il concerto di ieri sera è stata la degna conclusione del Festival in una ricorrenza così importante quale era il bicentenario della morte del “genius loci”.  Uno sforzo enorme quello fornito dall’Associazione degli Amici della Musica, presieduta da Paolo Ruta e dal Giovanni Paisiello Festival, condotto con intelligenza e competenza dal suo direttore artistico Lorenzo Mattei. Trattandosi dell’ultimo evento del festival, è giusto ripercorrere e ricordare le tappe di questa manifestazione iniziata il 2 settembre con la “Notte Paisielliana” cui hanno fatto seguito “”Nina, ossia la pazza per amore” di Paisiello al MUDI, la “Missa Defunctorum” di Paisiello per doppio coro, solisti ed orchestra col Coro Choraliter e l’orchestra del Paisiello Festival diretti da Pierluigi Lippolis al Duomo di San Cataldo, i concerti per pianoforte ed orchestra dell’Istituto Superiore di Studi Musicali diretti da Deborah Tarantini e Nicola Locritani, gli incontri conviviali e le numerose conferenze paisielliane fino a giungere alla consegna del Premio Paisiello 2016 alla Fondazione San Carlo nella persona del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Costante la presenza del pubblico alle varie iniziative, inferiore all’attesa quella delle istituzioni politiche e religiose. Non si perda di vista l’importanza della Cultura e della Musica ed inoltre Taranto non si dimentichi del suo cittadino più illustre e della casa in cui nacque e che tuttora versa in condizioni penose. Si potrebbe iniziare a cambiare sulla targa affissa su una parete della stessa la data che riporta la morte di Paisiello al 1815. A Taranto hanno fatto morire Paisiello un anno prima !!!!!!             Ci penserà questa giunta comunale o la prossima?



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