Prima di Don Carlo di Giuseppe Verdi, da martedì 17 gennaio alla Scala nella sua versione integrale in 5 atti, a quarant’anni dalla
storica edizione voluta da Claudio Abbado nel 1977.
Sarà una grande bacchetta verdiana, Myung-Whun
Chung, a restituire le inesauribili sfumature di questo
grandioso affresco della maturità di Verdi su testo di Schiller. Un intreccio
magistrale fra dramma privato e politico, fra amore e ragion di stato nel cupo
splendore del Siglo de Oro spagnolo. La regia, tutta concentrata sull’azione, è
firmata dal decano Peter
Stein, reduce dal successo del Flauto Magico.
Don Carlo alla
Scala significa anche una tradizione di grandi voci, per un’opera che conta
almeno cinque prime parti d’eccezione e una scrittura vocale di rara
difficoltà. Nelle nove repliche in scena fino al 12 febbraio, ascolteremo
alcuni dei più importanti interpreti verdiani d’oggi. I due amanti Carlo e
Elisabetta, maggiormente protagonisti nella versione in 5 atti, saranno Krassimira Stoyanova e Francesco Meli,
recentemente applauditi dal pubblico milanese in Simon Boccanegra, I due Foscari e Giovanna d’Arco. Per il ruolo di Filippo II il
nome leggendario è quello di Ferruccio
Furlanetto, mentre la Principessa Eboli e il Marchese di Posa
saranno Ekaterina
Semenchuk e Simone
Piazzola.
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