martedì 31 gennaio 2017

TERZO CONCERTO AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA

STAGIONE SINFONICA 2016-2017 DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
TERZO CONCERTO AL TEATRO FILARMONICO

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2017 ore 20.00
SABATO 4 FEBBRAIO 2017 ore 17.00

Venerdì 3 febbraio alle 20.00 e sabato 4 febbraio alle 17.00, la Fondazione Arena di Verona propone il terzo Concerto della Stagione Sinfonica 2016-2017.
Il Concerto è diretto dal M° Alpesh Chauhan, al suo debutto al Teatro Filarmonico. In programma il poema sinfonico Prélude à l'Après-midi d'un faune di Claude Debussy, seguito dal Concerto per quattro sassofoni ed orchestra di Philip Glass; ai sassofoni, per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Filarmonico, il Signum Saxophone Quartet. Sarà infine proposta la Sinfonia n. 6 op. 74 in si minore "Patetica" di Pëtr Il'ič Čajkovskij.

Il poema sinfonico Prélude à l'Après-midi d'un faune è stato composto da Claude Debussy tra il 1890 e il 1981, inizialmente come sottofondo musicale al poema L'après-midi d'un faune di Stéphane Mallarmé. Lo spettacolo, tuttavia, non andò mai in scena e così Debussy, nel 1892, rielabora il lavoro in una partitura organica. Il Prélude viene eseguito pubblicamente solo il 22 dicembre 1894 nella sala d'Harcourt della Société Nationale de Musique di Parigi. La composizione, ritenuta il prototipo dell’impressionismo musicale, racconta le fantasie diurne di un fauno che, in un paesaggio bucolico, si diletta a suonare il flauto dopo un incontro amoroso con alcune ninfe. Una volta solo, il fauno riprende la sua melodia e cade in un sonno beato.
La serata prosegue con l’esecuzione del Concerto per quattro sassofoni ed orchestra del compositore contemporaneo statunitense Philip Glass. Glass compone la partitura nel 1996 per il Rascher Saxophone Quartet, che aveva formulato la richiesta di un lavoro che potesse essere svolto con – o senza – orchestra. Lo spartito si articola in quattro movimenti e in ciascuno emerge uno dei componenti del quartetto. Ai sassofoni troviamo il Signum Saxophone Quartet, ensemble nato nel 2006 e già conosciuto a livello internazionale.
Conclude il Concerto l’esecuzione della Sinfonia n. 6 op. 74 in si minore "Patetica" di Pëtr Il'ič Čajkovskij, ritenuta per le tematiche, la bellezza dei temi, la maturità compositiva ed il pathos che la caratterizza, una delle pagine più belle del compositore russo. I lavori per la sua stesura iniziano nel febbraio del 1893 e l’orchestrazione viene portata a termine l’agosto dello stesso anno. La Sinfonia viene pubblicata nel 1894 con il titolo «Patetica», su suggerimento, forse, dal fratello Modest. Čajkovskij scrive in una lettera nel 1891: «Mi è venuta l'idea per una nuova sinfonia, questa volta con un programma che resti enigmatico per chiunque, l'indovini chi potrà: l'opera si chiamerà "una sinfonia a programma"; tale programma è colmo di emozione soggettiva e, nel corso del mio ultimo viaggio, mentre pensavo ad essa, piangevo frequentemente. Ora, tornato a casa, in meno di quattro giorni ho delineato lo schema del primo movimento mentre ben chiara in testa la struttura globale. Ci sarà molto di nuovo in questa sinfonia per quanto concerne la forma.»
La morte di Čajkovskij, pochi giorni dopo la prima esecuzione, fa della Sesta Sinfonia una sorta di testamento artistico nel quale confluiscono tutti gli stati emotivi, spirituali ed affettivi che ne avevano caratterizzato la travagliata esistenza. La varietà compositiva che la caratterizza spezza il tema dominante del fato che opprime l’esistenza umana e lo fa emergere con melanconica pateticità.
Il Concerto si inserisce nell’iniziativa Ritorno a Teatro riservata ai più giovani per la Stagione Sinfonica 2016-2017: venerdì 3 febbraio alle 19.00 gli studenti delle classi elementari, medie e superiori, le famiglie, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA potranno assistere allo spettacolo al prezzo speciale di € 4,00 (studenti) e € 8,00 (adulti accompagnatori).

La proposta include Preludio alla Sinfonica, un momento di introduzione al linguaggio musicale del Concerto, seguito da un aperitivo nel Bar del Teatro. 
                                                                         ALPESH CHAUHAN
                                                                        Direttore d’orchestra


Alpesh Chauhan è Direttore Principale della Filarmonica Arturo Toscanini dalla stagione 2017/18. Rapidamente cresciuto a notorietà internazionale, il suo naturale rapporto con i musicisti gli ha già permesso di stabilire collaborazioni con alcune delle maggiori orchestre inglesi ed europee. Dal 2014 al 2016 è Assistant Conductor alla City of Birmingham Symphony Orchestra.
Nel 2016 dirige per la prima volta ai BBC Proms due dei Ten Pieces Concerts con la BBC Philharmonic Orchestra sulla scia del film Ten Pieces Secondary, registrato con l’orchestra nel 2015. A breve farà il suo debutto negli USA con l’Alabama Symphony Orchestra e con la London Symphony Orchestra al Barbican Centre, dirigendo Morte e Trasfigurazione di Strauss e il Primo Concerto per pianoforte di Brahms con Benjamin Grosvenor.
La sua carriera include sino ad oggi concerti con la Netherlands Symphony Orchestra, con la BBC Symphony, BBC Philharmonic, Kymi Sinfonietta e con le orchestre del Teatro Carlo Felice di Genova, del Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro Lirico di Cagliari, del Teatro Petruzzelli di Bari.
Primo violoncello della CBSO Youth Orchestra, partecipa a masterclass di direzione d’orchestra. Frequenta il prestigioso Masters Conducting Course, studia con Stanislaw Skrowaczewski e partecipa a masterclass con Vasily Petrenko, mentre suoi mentori sono Andris Nelsons e Edward Gardner.
Su BBC Music Magazine viene presentato come “Stella Nascente” ed è intervistato da BBC Radio 4 e BBC World Service; “blogger ospite” per Gramophone Magazine è inoltre membro della giuria del BBC Young Musician of the Year 2016.

Debutta al Teatro Filarmonico dirigendo il terzo Concerto della Stagione Sinfonica 2016-2017 della Fondazione Arena di Verona.

                                                                SIGNUM SAXOPHONE QUARTET

I quattro musicisti Blaž Kemperle, Erik Nestler, Alan Lužar e Guerino Bellarosa si incontrano a Colonia dove fondano l’ensemble nel 2006, studiando a Vienna, Colonia e Amsterdam. Negli anni vengono influenzati e ispirati dal Quartetto Ébène, Quartetto Artemis e Gabor Takács-Nágy.

Dopo aver vinto premi internazionali, tra cui Lugano e Berlino, il SIGNUM si esibisce regolarmente nei festival e nei teatri di tutta Europa. Nel 2013 fa il suo debutto a Carnegie Hall New York e riceve il Rising Stars Award 2014/2015 dalla European Concert Hall Organisation (ECHO), che li proietta sui più rinomati palcoscenici internazionali come il Barbican Centre di Londra, la Konzerthaus di Vienna, il Concertgebouw di Amsterdam, il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, la Gulbenkian di Lisbona, la Festspielhaus di Baden-Baden, la Philharmonie di Lussemburgo, la Elbphilharmonie di Amburgo, la Konzerthaus di Dortmund, la Philharmonie di Colonia. Nel 2016, Il SIGNUM vince il premio “Best Ensemble 2016” al prestigioso Festival tedesco Festspiele Mecklenburg Vorpommern.
La stagione 2016/2017 vede il SIGNUM impegnato con performance nei maggiori teatri internazionali tra cui la Philharmonic Hall di San Pietroburgo, BASF, la Filarmonica di Varsavia, il Concertgebouw di Bruges, il Centro Paul Klee di Berna, il Musikfest di Brema e molti altri.
Il SIGNUM è sempre alla ricerca di nuove sfide, intrigato dalle più disparate collaborazioni musicali. Caratteristiche distintive come la gioia e la versatilità sperimentale delle sue idee sono riflesse chiaramente nei programmi; il giovane quartetto si cimenta anche nel repertorio classico, proponendo continuamente arrangiamenti innovativi. 
Il primo album del quartetto Debut, del 2011, comprende lavori di Grieg, Ravel, Bartók e Šostakovič; il secondo Balkanication viene realizzato nel 2014, mentre l’uscita del nuovo album è prevista in questa stagione.

Il Signum Saxophone Quartet debutta al Teatro Filarmonico di Verona eseguendo il Concerto per quattro sassofoni ed orchestra di Philip Glass.

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