“Il
Caravaggio rubato”, domani alle 17 Giovanni Sollima presenta il disco
L’evento
in Sala Onu: ingresso libero, disponibili solo cento posti
PALERMO. L’opera
è andata in scena al Teatro Massimo il 5 e il 6 marzo dell’anno scorso, una
nuova produzione del Teatro in prima esecuzione assoluta. Un progetto che ha
messo insieme tre grandi siciliani: il compositore e violoncellista Giovanni
Sollima, la fotografa Letizia Battaglia, il giornalista e scrittore Attilio
Bolzoni. Adesso “Il Caravaggio rubato” di Giovanni Sollima, ispirato al celebre
furto avvenuto nell’Oratorio di San Lorenzo di Palermo tra il 17 e il 18
ottobre 1969, diventa un disco edito dalla Decca, una delle grandi produzioni
discografiche che vede coinvolta l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo.
Il disco sarà presentato
da Giovanni Sollima
domani, giovedì 19 gennaio alle 17
in Sala Onu
(ingresso libero fino a esaurimento posti, disponibili 100
posti
entrata dall’ingresso artisti)
Saranno
presenti il sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone e il
direttore artistico Oscar Pizzo. Giovanni Sollima eseguirà alcuni brani
dell’opera.
“Quella de Il Caravaggio rubato –
spiega Giovanni Sollima - non è una partitura narrativa e nemmeno una colonna
sonora. Anzi, a tratti volta le spalle alla narrazione stessa, alla logica del
sottolineare o dell’esaltare. Non ci sono riferimenti specifici al fatto in sé,
cioè il quadro assente, né a una Palermo ancora una volta da analizzare, da
spiegare. Ho sentito la necessità di fare evaporare il peso e lasciare tutto in
astratto. Chi ascolta può interpretarlo liberamente: gli ingredienti dovrebbero
esserci tutti, dal silenzio alla reattività. Per fortuna la musica può ancora
farlo”. E ancora: “Ho diviso la partitura in tre blocchi, la forma è vagamente
quella dell’oratorio. I tre blocchi contengono al loro interno dei movimenti
veri e propri, cambi di tempo, di registro, di interventi, dal coro
all’orchestra, dalle percussioni (prevalentemente ad acqua) al solo del
violoncello, si intrecciano, si scollano, si ritrovano”.
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