Di Gaetano Laudadio
Bari - La gazza ladra è la terza opera ‘semiseria’ di
Rossini, dramma serio ed opera buffa, dopo L’inganno felice (1812)
e Torvaldo e Dorliska (1815) e prima di Matilde di
Shabran (1821). Non era mai
stata messa in scena a Bari e la sua prima volta è stata questa con
l’allestimento molto interessante che riprende quello fortunatissimo andato in
scena nel 2007 a Pesaro, per il quale ha vinto il premio Abbiati come miglior
spettacolo dell'anno. Oltre tre
ore e mezzo di rappresentazione per raccontare musicalmente una storia poco semplice ed anche poco credibile,
ispirata alla quotidianità della vita contadina francese, nei pressi di Parigi,
che vede come involontaria protagonista una gazza, attratta dal luccichio delle posate d’argento.
Ne porta via due creando equivoci e dubbi sulla onestà della domestica Ninetta cui
erano affidate ed il conseguente processo con richiesta di condanna a morte
secondo le norme dell’epoca. Una storia paradossale che in realtà cela temi ben
più profondi e reali in tutta la sua attualità. Il significato sotteso è invece
l’abuso di potere cui una donna
innocente si sottrae anche se cedere al
podestà le avrebbe salvato la vita. Tanti sentimenti rappresentati dall’amore
all’onestà, allo strapotere del potente dell’epoca. Gottardo (è questo il nome
dell’uomo di giustizia!!!), infatti, che cerca di possedere la giovane
fanciulla cercando di approfittare in tutti modi della situazione di difficoltà
in cui ella si trova. Ma Ninetta si ribella a questi ripetuti tentativi e ciò
la porta alla conseguente strumentalizzazione che ne fa il podestà nella sua indagine
ed alla condanna. La prima edizione del libretto, non a caso, portava il titolo
di “Avviso ai giudici”…..assegnato dallo stesso autore Gherardini. Di questo
libretto anche Vincenzo Monti ebbe modo di esprimere un giudizio molto
positivo, scrivendo “.…reputo che questo
melodramma debba piacere ad ogni lettore”. Rossini scrisse questa partitura di rara complessità e
densità espressiva, prendendosi lunghi tempi di preparazione, come non gli era
accaduto prima e seppe fare una
sintesi musicale incredibilmente riuscita. Damiano Michieletto ha inteso conferire alla “gazza”
una caratura da "personaggio", trasfigurandola in una fanciulla che
ha un incubo e vive anche da spettatrice l’intera vicenda. L’opera inizia, infatti, col bellissimo
preludio scritto da Rossini e con la ragazzina (cioè la gazza), interpretata
dall’acrobata Sandhya Nagaraja,
che appare all’inizio distesa in un letto al centro del palco e che servendosi
di un lenzuolo, calatole dall’alto, si esibisce in una serie di acrobazie. L’opera
si conclude con il plotone di esecuzione, che punta le armi contro di lei,
facendola immediatamente risvegliare proprio sull’ultima nota della partitura
rossiniana. Le scene ed i
coloratissimi costumi di Paolo Fantin e
Carla Teti e la scenografia sono davvero
indovinati. Il gioco fatto di cilindretti della ragazzina diventerà anche la
rappresentazione scenica della sua prigione ed i cannoni che, indirizzati
contro la fanciulla, la porteranno al risveglio dall’incubo. Il disegno luci è
firmato da Alessandro Carletti. Valido tutto il cast di cantanti, tra i quali va un particolare plauso
al basso Carlo Lepore,
dotato di una voce possente ed elegante, precisa nei passi di agilità come in
quelli gravi, con acuti notevoli ma anche accurato nel fraseggio.
Nei panni
di Ninetta il mezzosoprano Christina Daletska, che ha sfoggiato buone qualità
vocali ed attoriali. Giudizio positivo
anche per il giovane mezzosoprano russo Victoria Yarovaya, nel ruolo di Pippo e per Giannetto, ruolo
ricoperto da Francisco Brito,
tenore argentino tra i più apprezzati sulla scena internazionale. Sicuro sulla scena e negli acuti così come nei passaggi di agilità,
Brito che conferma una maturità ormai pienamente acquisita. Bravo anche il
baritono Simone Alberghini,
nel ruolo di Fernando con una voce baritonale sicura così come lo è Loriana Castellano in Lucia. che
nel praticare un raro repertorio tardo settecentesco ha padroneggiato gli aspetti
stilistici della scrittura rossiniana. Bravo Davide Giangregorio in Fabrizio e Gianluca Bocchino, che ha impreziosito il suo ruolo di
venditore con una gestualità comica.
Completano il cast, l’Antonio di Marco
Miglietta e il Giorgio di Stefano Marchisio. Un’ottima conferma per l’orchestra della Fondazione
Petruzzelli diretta magistralmente da George Petrou, preciso in ogni gesto e
negli attacchi dati ai cantanti ed il coro guidato da Fabrizio Cassi. Alla fine (ma non sono
mancati ampi consensi a scena aperta) applausi per tutti e sicuro apprezzamento del folto pubblico presente a
questa replica pomeridiana della domenica. Repliche ancora il 31 gennaio, 1 e 2
febbraio.
Foto di Arcieri
“LA GAZZA LADRA”
Melodramma in due atti, libretto di Giovanni Gherardini
Musica di Gioachino Rossini
Fabrizio Vingradito DAVIDE GIANGREGORIO
Lucia LORIANA CASTELLANO
Giannetto FRANCISCO BRITO
Ninetta CHRISTINA DALETSKA
Fernando Villabella SIMONE ALBERGHINI
Gottardo, il Podestà CARLO LEPORE
Pippo VICTORIA YAROVAYA
Isacco GIANLUCA BOCCHINO
Antonio MARCO MIGLIETTA
Giorgio STEFANO MARCHISIO
Ernesto ALBERTO COMES
Il Pretore GIANFRANCO CAPPELLUTI
Una gazza SANDHYA NAGARAJA (acrobata)
Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli
Direttore George Petrou
Maestro del Coro Fabrizio Cassi
Regia Damiano Michieletto ripresa da Eleonora Gravagnola
Allestimento scenico del Rossini Opera Festival
Scene Paolo Fantin
Costumi Carla Teti
Disegno luci Alessandro Carletti
Allestimento scenico del Rossini Opera Festival
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